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Mayor Of Kingstown 2×10 – Little Green AntTEMPO DI LETTURA 3 min

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Mayor Of Kingstown 2x10 recensioneNei 46 minuti e 19 secondi in cui Jeremy Renner e soci portano in scena l’ultimo atto di una stagione firmato da Dave Erickson e Regina Corrado, si respira profumo di atto finale anche se probabilmente/sfortunatamente non è l’atto finale.
Tra l’incidente quasi mortale di Renner avvenuto qualche mese fa che ha di fatto messo in pausa indefinita la serie (che infatti non è ancora stata rinnovata ufficialmente) ed un finale che concede un senso di chiusura insperato, Mayor Of Kingstown, per chi scrive, potrebbe serenamente terminare qui e si potrebbe festeggiare. Molto probabilmente non sarà questo il caso, ma la serie ha chiaramente poco altro da raccontare al proprio pubblico a parte un possibile scontro Bunny-Mike visto come oggettivamente ha bruciato tutte le possibilità.

PURGA


“Little Green Ant” è l’episodio che parzialmente si sperava di vedere da molto ma allo stesso tempo è un mezzo disappunto che confermerà quell’amaro in bocca che lo spettatore ha già da diverse puntate. Se da un lato si forza la mano portando allo scontro tra Mike e Milo che si consuma già nei primi minuti per poi venire artificialmente posticipato fino alla fine, dall’altro tutti i vari punti deboli della stagione riemergono prepotentemente per venire risolti in fretta e furia.
Senza dubbio la scelta più apprezzabile è quella che riguarda l’inutile madre di Mike, uccisa con somma gioia del pubblico in uno scontro a fuoco da fuoco amico, ovvero quello di suo figlio Kyle. In generale Mariam McLusky non aveva senso di esistere nel contesto della serie vista la sua inutilità e la costante forzatura delle sue inconcepibili trame secondarie, tuttavia il suo ruolo avrebbe potuto avere un senso se messo in funzione dei figli Kyle e Mike, cosa che invece non è accaduta. Specialmente se si pensa a come Kyle sia ancora in piena fase mentale confusionaria post incursione nella prigione e a come, dopo dieci episodi, non abbia ancora recuperato completamente. Una sana purga del suo personaggio sarebbe stata altrettanto gradita.

MILO O NON MILO, QUESTO È IL DILEMMA


Se questo finale non è un completo disastro lo si deve però solamente alla trama orizzontale che crea un po’ d’interesse portando dapprima Milo e i suo sgherri direttamente a casa McLusky e poi all’esplosiva resa dei conti che, va detto, non sembrava veramente organizzata benissimo da parte di Mike.
Le frasi che vengono messe in bocca a Milo hanno oggettivamente una caratura diversa rispetto a quelle fatte dire da qualsiasi altro personaggio, si vede che sono ponderate e si capisce che il villain sia almeno una spanna sopra chiunque altro nella serie quanto a QI. La sceneggiatura però rimane un problema anche qui perchè, pur avendo orchestrato un ottimo velocissimo doppio gioco, quella chiamata fatta sul finale è piuttosto disagiante e non necessaria.
Se da un lato si chiude l’ormai annacquatissima (e sconclusionatissima) trama relativa a Iris con l’esplosione di Milo e della sua barca, dall’altro quella telefonata troppo calma e ponderata non ha senso se messa dopo il momento dell’esplosione perchè può significare solo un salvataggio da parte di Milo che non sembra in alcun modo realistico. Anche perchè da ciò che è stato mostrato non ci sarebbe stato alcun modo per Milo di fuggire dalla barca con la valigetta. E a questo punto non se ne capisce nemmeno la necessità visto che la faida tra i due sembra conclusa e sostituita prontamente da quella con l’ex amico Bunny. Ma probabilmente si sta chiedendo troppo alla sceneggiatura di una serie che ha dimostrato più e più volte diversi buchi di trama in questa stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La morte di Mariam McLusky
  • Conclusione trama principale
  • Morte-non-morte di Milo: completamente irrealistica
  • Kyle McLusky ancora usato malissimo
  • Non è necessario trasforme Bunny in un villain

 

Si può essere soddisfatti di questo season (potenziale series) finale e di questa stagione? A posteriori la risposta è un sonoro “assolutamente no”. La stagione è stata confusa e attendista, chiaramente vittima di una mancanza di focus da parte di Taylor Sheridan che ha, sfortunatamente, dato le redini in mano a qualcuno che non ha palesemente capito cosa doveva fare. Ora è finita, potenzialmente per sempre e con l’amaro in bocca.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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