Mayor Of Kingstown 2×09 – Peace In The ValleyTEMPO DI LETTURA 5 min

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Mayor Of Kingstown 2x09 Recensione

“The inmates are running the asylum, Mike, and you are the one giving them the goddamn key.”

Finalmente un po’ di chiarezza. Dopo una stagione caratterizzata da eccessiva stasi e dalla quasi totale mancanza di avanzamenti di trama, la nona puntata inizia a delineare un quadro più chiaro della situazione e del ruolo che ogni personaggio svolge all’interno di esso.
In particolare, è stato possibile notare la piena caratterizzazione dei due personaggi principali dello show, vale a dire Mike e Bunny. Fino ad ora, infatti, molte delle criticità erano causata da una caratterizzazione fuori fuoco dei due protagonisti. Mike era descritto come il Sindaco, l’uomo in grado di mantenere l’equilibrio in città e di risolvere problemi per conto terzi. Bunny, invece, era spesso rappresentato come una persona con senso dell’umorismo e con una grande fiducia nei confronti di Mike. Ciò causava uno sbilanciamento nella narrazione, che risultava ripetitiva e poco credibile.
In questa puntata, al contrario, la situazione è cambiata radicalmente. Per la prima volta, infatti, sono stati definiti due concetti cruciali che sono alla base di tutte le vicende dello show: Mike McClusky è un pessimo Sindaco e Bunny Washington è uno spietato gangster.

MIKE MCCLUSKY È UN PESSIMO SINDACO


Di solito, i protagonisti delle serie tv sono personaggi che agiscono secondo i principi della giustizia. Alternativamente, possono essere degli antieroi che – seppur moralmente discutibili – sono dotati di carisma o di particolari abilità. Mike McClusky non rientra in nessuna di queste categorie. Non è un eroe in senso classico, essendo invischiato nel mondo della criminalità. Al tempo stesso, non è neanche un antieroe carismatico o molto abile, in quanto spesso si ritrova vittima degli eventi e non riesce a risolvere le situazioni. In breve, Mike McClusky è un pessimo Sindaco.
Nella città di Kingstown, il Sindaco deve essere in grado di mediare tra le gang e deve anche mantenere buoni rapporti con la polizia, le guardie carcerarie e il Procuratore Distrettuale. Deve essere, dunque, una figura imparziale, con capacità negoziali e che agisce al solo fine di garantire un equilibrio.
Nel corso di queste due stagioni, invece, Mike spesso ha dovuto reagire (e non agire) in base alle situazioni che si verificavano. Inoltre, si è affidato a persone che non hanno mantenuto la propria parola, come nel caso del Procuratore Distrettuale. E, soprattutto, è venuto meno all’imparzialità che il suo ruolo impone, dato che è palesemente schierato a favore di Bunny e della sua Gang e ha sempre cercato di favorirli.

BUNNY WASHINGTON È UN GANGSTER


La miscela esplosiva descritta nella sezione precedente aveva mostrato i suoi aspetti negativi già in diverse occasioni. Tuttavia, ciò non era stato del tutto evidente fino ad ora a causa della caratterizzazione di Bunny. Una volta uscito dal carcere, però, Bunny Washington è stato finalmente descritto per quello che è: uno spietato gangster che non si ferma di fronte a nulla.
Per quasi due stagioni, Bunny è stata quasi una figura appartenente a una sottotrama comica: seduto nella sua sedia in giardino, chiedeva ai propri uomini di portargli dei ghiaccioli e discuteva con Mike delle costellazioni e dei sogni di suo nipote. Quello che ne risultava, dunque, era un qualcosa di più simile ad una macchietta piuttosto che al capo di una gang potente e armata fino ai denti.
Il soggiorno in carcere ha contribuito a far riapparire il vero Bunny, e gli effetti si sono visti già in questa puntata. Nel corso della rivolta in carcere, la SWAT ha ucciso moltissimi Crips. Di conseguenza, il capo dei Crips vuole vendicarsi e lo vuole uccidere. I rapporti con le altre gang sono molto tesi, dunque si rifornisce di armi in vista della guerra. Le azioni in questa puntata divergono con quanto mostrato per quasi due stagioni ma sono coerenti con il ruolo ricoperto. D’altronde, per quale motivo dovrebbe affidare tutta la sua strategia ad un auto-proclamato Sindaco che non ha il controllo della situazione?

MILO & IRIS


Nel corso dei 36 minuti di puntata, i grandi protagonisti sono stati Mike, Bunny e le loro nuove – e più coerenti – caratterizzazioni. Tuttavia, anche la storyline di Milo e Iris ha vissuto degli avanzamenti. Oltre all’accordo tra Milo e Mike, infatti, deve essere sottolineato l’omicidio di Joseph da parte della ragazza.
Questo omicidio ridona così centralità a Iris, un personaggio che è stato del tutto marginale nel corso della stagione. Tuttavia, il rischio è – paradossalmente – quello di avere troppa carne al fuoco nel corso del finale di stagione.
Il finale, infatti, dovrà affrontare già le vicende dell’agguato contro Robert e il tentativo di Bunny di far scoppiare una guerra. Di conseguenza, gestire anche la caccia di Milo nei confronti di Iris e la risoluzione della storyline dei bond rubati rischia di essere infattibile nel corso di un singolo episodio. Ciò, dunque, non fa che aumentare il rammarico per le 8 puntate nel corso delle quali è successo poco o nulla.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le due verità stabilite nel corso della puntata: Mike non sa fare il Sindaco, Bunny è un vero gangster e non una macchietta
  • Situazione fuori controllo e probabile guerra nel finale di stagione
  • L’agguato contro Robert
  • Iris che uccide Joseph
  • Il suicidio di Jacob Reed estemporaneo e scollegato dal resto delle vicende, proprio come il personaggio di Miriam 
  • Kyle, in tutto e per tutto
  • Con un solo episodio mancante, la sensazione è che si sia premuto sull’acceleratore troppo tardi

 

Mayor Of Kingstown si è risvegliato dal torpore di questa stagione ma, probabilmente, è troppo tardi per concludere in modo soddisfacente.

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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