Per le serie inedite il primo episodio serve soprattutto a impostare personaggi e ambientazioni, possibilmente nel modo più suggestivo possibile per destare fin da subito curiosità. Così ha fatto anche l’episodio pilota di Foundation, peraltro con ottimi risultati.
Ma è con il secondo episodio (in questo caso uscito a stretto giro con il primo) che si vede se una serie può reggere veramente o meno. Foundation sceglie un’interessante via di mezzo fra la conferma di quanto visto nell’episodio pilota e la volontà di gettare fin da subito dei plot twist spiazzanti per creare un’aurea di epicità attorno a sé.
MOLTA (TROPPA) CARNE AL FUOCO?
L’episodio, infatti, continua l’operazione di world-building iniziata da “The Emperors’ Peace“, seguendo il filone orizzontale del viaggio verso Terminus, guidato dal matematico Hari Seldon (con la love-story fra Gaal e Raych che, per quanto tenera, appare abbastanza stucchevole non fosse altro per il poco tempo in cui si sono conosciuti), e la guerra fra le fazioni di Anacreon e quelle dell’Imperatore/i della Galassia.
Fra questi due filoni quello più interessante risulta (per forza di cose) il secondo, vuoi per le performances magnetiche di Lee Pace e Terrence Mann, entrambi ottimi nel dare corpo e voce ai personaggi di Brother Day e Brother Dusk, vuoi per il semplice fatto che è quella più “d’azione” in cui accadono più eventi significativi, mentre la prima si “sveglia” solo nel cliffhanger finale. In effetti c’è uno scompenso abbastanza evidente fra le due storylines presenti che rappresenta forse il difetto peggiore finora riscontrato in questa serie.
SCIENZA-FEDE UN BINOMIO INTERESSANTE
In compenso, anche questo episodio si contraddistingue per una ricerca stilistica e visiva di tutto rispetto. Le imponenti scenografie, i costumi, il trucco e parrucco uniti agli effetti speciali mostrano quanta cura Apple ed i produttori abbiano messo nel confezionare questo show. Un vero e proprio impianto epico messo su ad hoc e impreziosito da dialoghi profondi e pieni di sottotesti incredibili. In questa puntata è soprattutto il binomio scienza-fede e farla da padrone.
La scena dell’incontro fra Brother Dusk e il capo dei Veggenti, la setta dei seguaci del Dormiente a cui apparteneva la stessa Gaal, ne è la prova. Appare incredibile come, in un mondo così altamente scientifico e dominato dalle macchine, si creda ancora a superstizioni e “vedenze” varie.
Eppure proprio questa contraddizione è il punto di forza di tutto lo show. In fondo che cos’è la “psicostoria” se non una sorta di “fede/religione” in cui si leggono i numeri come si leggono i sogni o l’Oroscopo?
Questo leitmotiv è lo scheletro su cui si basano tutte le vicende presentate e che rende degna d’attenzione perfino una storyline statica come quella del viaggio su Terminus.
L’EPICA DELLA FANTASCIENZA VERSIONE SERIE TV
Oltre a questo va evidenziato l’immenso lavoro fatto sui dialoghi, con una sceneggiatura che si sviluppa in maniera assolutamente climatica e shakesperiana. La “letterarietà” dello show si avverte in ogni minimo particolare, e perfino chi non ha letto i romanzi di Asimov non può non apprezzare questo racconto così esoterico e ricco di significati simbolici.
Proprio questa “epicità” potrebbe diventare (alla lunga e se portata troppo all’eccesso) un difetto per chi magari cerca qualcosa di più “leggero”. Ma per tutti gli amanti della fantascienza più “colta” e ricercata, questa serie sarà l’equivalente televisivo di un’altra recente trasposizione cinematografica tratta da un classico del genere.
Foundation, dunque, s’inserisce nel solco di un periodo particolarmente fortunato per gli amanti della fantascienza e questi primi due episodi confermano la sua aurea di “serie tv di qualità”. C’è da sperare che non si sieda troppo sui propri allori perché è un attimo passare dalla sorprendente novità all’eccessiva stucchevolezza!
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Il secondo episodio della prima stagione di Foundation segue la scia lanciata dall’episodio pilota, arricchendo ulteriormente il world-building dell’opera di Asimov. Dialoghi e regia sono i punti di forza principali, oltre ad un cast che farebbe veramente invidia a qualunque altra produzione tv dello stesso genere.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
4.8
Nessun voto per ora
Tags:
Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!