Dopo aver introdotto nuovamente lo spettatore all’interno della narrazione, The Morning Show prosegue la sua marcia stagionale con uno dei più classici secondi episodi. La natura quasi monografica della premiere lascia spazio quindi ad una puntata più corale, costruita non soltanto a partire dalle due protagoniste principali – comunque al centro della narrazione – ma anche attorno a personaggi e storyline secondarie. Il ritorno di Alex alla conduzione, fianco a fianco alla sua protégé Bradley Jackson, si affianca così alla fuga dai riflettori in Italia di Mitch, tutt’altro che piacevole, passando anche per le conseguenze che il gesto di Alex ha avuto sui suoi (ritrovati) colleghi del network.
THE QUEEN IS BACK!
“How does it feel to be reuniting with Bradley Jackson?“
L’ape regina di casa UBA, Alex Levy, torna al network dopo le pressanti (ma a questo punto si può dire efficaci) insistenze di Cory. Ad aspettarla c’è una Bradley Jackson molto cambiata, cresciuta professionalmente ma anche infuriata con la sua ritrovata collega per il modo in cui si è comportata durante e soprattutto dopo gli eventi dello scorso season finale. La situazione è molto tesa, non soltanto fra le due protagoniste, ma in generale all’interno del network. Anche altri personaggi, Daniel in primis, hanno dovuto rinunciare a qualcosa di importante a causa del personaggio interpretato da Jennifer Aniston, e le due eroine divenute famose in tutto il mondo per il loro coraggio, mostrano qui un altro lato della loro natura, quello più egoista e competitivo. Si tratta di figure professionali oramai inghiottite dal sistema, stanche dei meccanismi che lo regolano ma disposte a tutto pur di salvare la faccia. Quelle donne intrepide che hanno deciso di lottare per un bene superiore, esaurita l’euforia del momento, sembrano essere tornate ad essere ciò che sono sempre state: professioniste in un mondo ultracompetitivo e, a prescindere da quanto avvenuto in diretta televisiva, sempre comandato da uomini senza scrupoli. Un cambiamento di registro naturalmente votato a sottolineare, nel bene e nel male, il lato più umano dei personaggi, non soltanto alle prese con le conseguenze delle proprie azioni, ma anche con una pandemia globale ancora in fase d’incubazione. Ma anche un cambiamento di registro che fa pensare ad un’inversione di tendenza rispetto alla stagione precedente: se infatti nella prima stagione si assiste ad una progressiva presa di coscienza da parte dei protagonisti in merito alle logiche di strapotere del network, a giudicare da questo tenue avvio stagionale, sembrerebbe che la serie voglia affrontare la questione da un punto di vista diverso, attraverso protagonisti più concentrati su se stessi e decisamente più consapevoli e disillusi. La speranza, giunti fin qui, è che questa consapevolezza non si trasformi in rassegnazione rispetto alle logiche di potere contestate in diretta nazionale; anche se sicuramente questa tipologia di approccio, se affrontato nel modo giusto, potrebbe trasformare la serie in una pungente critica alla natura dell’essere umano e alla sua patologica mancanza di determinazione.
QUEL RAMO DEL LAGO DI COMO CHE VOLGE A MEZZOGIORNO
Femminista adirata: “It’s called feminism. Look it up.”
Paola Lambruschini: “Would it say: ‘Feminism is whining and throwing tantrums until you don’t have to feel uncomfortable anymore’? Because your comfort is the most important thing in the universe? Your constant, all-day, everyday comfort is what we should all be bending down and grab our ankles to accomplish. That’s what it is? He’s right here, eating his gelato. I didn’t see him coming and try to grab you by your pussy. Then you would have a complaint. Or does kicking this guy when he’s down makes you feel better about your sad, miserable life?“
Nel frattempo Mitch Kessler, ritiratosi in Italia nella sua villa sul Lago di Como, affronta le conseguenze delle sue azioni, finendo per essere vittima di una sfuriata da parte di una turista americana in cerca dei suoi cinque minuti di gloria su Instagram. Viene così introdotta allo spettatore Paola Lambruschini, interpretata da Valeria Golino e personaggio finora soltanto accennato, ma sicuramente destinato ad avere un ruolo fondamentale all’interno della trama dedicata al character di Carell. Molto intenso il (quasi) monologo volto a condannare cancel culture e “femminismo da social”, anche se un po’ esagerato nelle modalità – perfino per gli standard italiani cantare “Giovinezza” nel dehors della gelateria è un po’ troppo. Ma a prescindere da ciò, sorvolando sui contenuti sacrosanti del suddetto monologo, questo primo contatto col personaggio della Golino non fa altro che confermare la qualità del prodotto Apple+, creato allo scopo di regalare allo spettatore una visione d’insieme della questione “molestie sessuali”, esaminando non soltanto la vittima ma anche il carnefice dal punto di vista strettamente umano. Un modo del tutto nuovo di affrontare storie di questo tipo e, almeno per il momento, una scelta rivelatasi vincente.
Infine, una menzione speciale va fatta al personaggio interpretato da Billy Cudrup. Cory Ellison, personaggio indecifrabile per antonomasia, continua a muovere i fili dietro le quinte accompagnato dalla sua tanto isterica quanto mefistofelica risata, configurandosi come vero enigma di questa serie. In quegli studi apparentemente perfetti, abitati da professionisti sempre impeccabili e ben vestiti, si consumano abusi, violenze fisiche e psicologiche, occultamento della verità e terribili macchinazioni. Dietro abiti firmati, modi affabili e sorrisi smaglianti si nasconde la nuda e cruda realtà, fatta di silenzi omertosi e bugie atte a preservare il proprio status quo. Che Cory Ellison incarni proprio questa tipologia di essere umano? Per il momento risulta difficile fare previsioni a riguardo, ma si può dire che le probabilità non vanno proprio a favore del personaggio, diverso dai suoi colleghi forse soltanto nell’atteggiamento, almeno in apparenza, sempre orientato al futuro e al cambiamento, ma in ultima analisi semplicemente mosso da logiche di sfruttamento consumistico e profitto economico.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un secondo episodio dei più classici, volto ad approfondire alcune delle storyline secondarie che accompagneranno le protagoniste in questa seconda stagione e che non avevano trovato posto nella premiere. Puntata pienamente sufficiente che potrebbe meritare anche qualcosina di più, ma che si ferma sul Save politico perché ancora molto introduttiva. Una sorta di sufficienza data allo scopo di spronare lo studente a fare meglio e, con un occhio rivolto indietro alla prima stagione, probabilmente riposta nelle giuste mani.
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.