Heels 2×04 – Heavy HeadsTEMPO DI LETTURA 3 min

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Heels 2x04 recensioneOrmai è abbastanza chiaro che Heels voglia cambiare pelle senza rimanere bloccato in situazioni che alla lunga diventerebbero troppo dannose. D’altronde sono gli anni ‘20, non gli anni ‘90 o ‘00 dove le stagioni duravano 22-24 puntate. La fruizione è cambiata e come tale la velocità delle storie deve adattarsi, specialmente se ci sono solamente 8 episodi a stagione.
Da questo punto di vista non ci si deve sorprendere se la scena d’apertura dell’episodio è una scena di sesso tra Jack e Staci, una scena non necessaria ma che mette ben in chiaro il fatto che le problematiche famigliari tra i due siano (finalmente) giunte ad una conclusione, una conclusione che però sembra essere il nuovo punto di partenza per un altro possibile litigio visto che è stata data l’impressione che Jack e Willie diano mazzette al “county auditor”, traducibile come una specie di revisore dei conti della contea per quanto riguarda la vendita degli alcolici.
Non è chiarissimo se sia un qualcosa di cui solo Willie sia a conoscenza ma la sensazione è che questa sia solo un altro dei vari segreti di Tom Spade che sta per venire a galla e che, inevitabilmente, avrà un impatto su tutti gli Spade e chi gli sta attorno.

IL DIETRO LE QUINTE DELLA VITA DA WRESTLER


Tralasciando le storyline create solamente per dare un senso all’esistenza di Staci e Willie, fa piacere constatare come uno dei character più amati dal pubblico, Wild Bill Hancock, abbia i riflettori puntati su di se in questo episodio. Oltre ad essere un ottimo modo per mettere in luce quale tipo di vita conducono gli ex professionisti di wrestling, che di fatto stentano ad andare avanti e vivono solo di souvenir venduti alle fiere, è anche il modo perfetto per tridimensionalizzare un character che ha decisamente diversi traumi che non vuole affrontare ed è piuttosto amato.
Sempre parlando di wrestler e delle difficoltà nell’arrivare a fine mese, l’introduzione formale di Crystal nella DWL porta con se un’altra opportunità, ovvero esplorare il lato femminile attraverso l’aggiunta di una nuova wrestler nel gruppo: Elle Dorado, la fu AJ Lee in WWE.
L’invidia iniziale di Crystal, un po’ puerile, lascia presto spazio ad un’alleanza tra lottatrici che enfatizza le difficoltà nel lungo termine (l’assicurazione sanitaria, i problemi fisici derivanti da traumi sul ring) e più in generale tutta quella serie di elementi che spesso e volentieri non emergono. Il tutto si traduce in un altro paragone che porta al medesimo risultato, ovvero un lavoro che si fa per passione ma che, al di là di una fama locale, non porta praticamente nessun altro benefit con sè.

ROAD TO CROSSOVER


Dulcis in fundo, la faida con Florida Wrestling Dystopia e l’apparizione di The Condamned meritano un commento separato perché rappresentano due momenti chiave per il lungo termine dello show.
Da un lato è interessante la nuova identità segreta che Ace si è inventato perché è perfettamente in linea con il tipo di personaggi che sono amati nel wrestling, quasi come se si stesse assistendo ad una serie in cui supereroi e villain sono reali; dall’altro invece la faida con Dystopia è ciò che lo show ha bisogno per alzare l’asticella e creare quei villain heels anche nella vita reale che servono allo show per creare dualismo scenico.
Per un attimo l’apparizione di Ace davanti la porta di casa di Crystal aveva lasciato pensare a motivazioni più carnali, salvo poi rivelarsi semplicemente una richiesta d’aiuto per tingersi i capelli. Una breve scena che però lascia intendere un cambio di atteggiamento (e, perché no, di mentalità) da parte di Ace che, oltre ad aver deciso (scontatamente) di rimanere a Duffy, ora sembra aver anche deciso di lavorare per riconquistare il suo posto nella DWL. E va benissimo così.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La promo sul carro armato
  • The Condamned potrebbe riservare piacevoli sorprese
  • Il focus su Wild Bill Hancock
  • Un po’ forzata la storyline di Willie e Staci
  • Alcuni momenti un po’ troppo costruiti ad hoc

 

Heels taglia il traguardo di metà stagione risultando come un cantiere ancora in costruzione mentre ci si prepara al crossover con la FWD e Gully. Apprezzabile ma bisogna alzare il ritmo d’ora in poi.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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