High Desert 1×01 – Pain ManagementTEMPO DI LETTURA 4 min

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High Desert 1x01 Recensione

“If you really love me, you’ll give me the one thing that I really crave. Mm-hmm. Which is freedom. Which is a divorce.”

Apple TV+ ha una predilezione particolare per le black comedy dal sapore agrodolce. In molti casi, come Shrinking, si tratta di prodotti assolutamente apprezzabili. Sulla scia di questi buoni risultati, il 17 maggio è andato in onda il pilot di High Desert, la cui prima stagione sarà composta da 8 episodi.
Lo show è stato creato da Nancy Fichman (Grace and Frankie), Katie Ford (Desperate Housewives) e Jennifer Hoppe-House (Grace and Frankie), che hanno anche realizzato la sceneggiatura del pilot. High Desert vede come protagonista Peggy Newman (il premio Oscar Patricia Arquette), una ex tossicodipendente che, in seguito alla morte della madre, prova a reinventare la sua vita ed entra nel mondo dei Detective Privati. In particolare, la sua avventura inizia come assistente di Bruce Harvey (Brad Garrett: Everybody Loves Raymond), un detective decaduto dal passato glorioso. Oltre al nuovo lavoro, Peggy cerca anche di troncare ogni legame con il marito Denny (Matt Dillon: Crash, Wayward Pines), attualmente in carcere per spaccio di stupefacenti.

BUONE PREMESSE E BUON CAST…


Da un punto di vista teorico, lo show presenta buone premesse in termine di trama e cast. Seppur tradizionalmente associate a generi più drammatici, le indagini si prestano bene ad una black comedy. In particolare, questo risalta soprattutto quando a condurre le indagini sono dei detective privati e non dei poliziotti.
Con riferimento al cast, Patricia Arquette è molto convincente nel ruolo di Peggy Newman. In particolare, sin da questo pilot l’attrice è riuscita a mettere in risalto il carattere volubile, complesso e sostanzialmente infantile della protagonista. Si tratta, infatti, di una persona che – al di là della tossicodipendenza e delle attività illecite – non riesce a rendersi conto della gravità delle proprie azioni e degli effetti che esse hanno su chi le sta intorno. In primis la sua famiglia.
Oltre ai personaggi già citati, è opportuno sottolineare anche la presenza di Rupert Friend (il Peter Quinn di Homeland) nei panni del misterioso Guru Bob. Seppur non apparso sullo schermo, la sensazione è che il Guru rappresenti una componente importante di questa prima stagione.

… EPPURE I CONTI NON TORNANO


Ricapitolando quanto detto nel corso delle precedenti sezioni, dunque, il plot alla base dello show – con particolare riferimento al mondo dei Detective Privati – si associa bene con una black comedy. Inoltre, come spesso accade nei prodotti di Apple TV+, il cast è di assoluto livello.
Tuttavia, al termine della visione di “Pain Management”, la sensazione principale è l’incertezza. Tutte le scene che compongono l’episodio, infatti, sono sembrate slegate tra loro, mentre l’ingresso della protagonista nel mondo dei PI è sembrato eccessivamente rapido e irrealistico.
È vero che, trattandosi di una black comedy che ha come protagonista una ex tossicodipendente che fa uso di acidi, non ci si potevano aspettare archi narrativi ragionati e profondi, tuttavia, questo non giustifica la presenza di storyline il cui avanzamento sembra ricordare dei costanti Deus-Ex-Machina e non il naturale evolversi delle vicende e dei personaggi.

L’IMPORTANZA DELLA PROTAGONISTA


In uno show di questo tipo, il ruolo del protagonista assume una rilevanza ancora maggiore rispetto ad altri prodotti. La componente investigativa, infatti, dovrà essere credibile e fornire intrattenimento allo spettatore. Tuttavia, il destino di High Desert sarà deciso da Peggy Newman.
Sin dal pilot, è chiaro che non si tratta dell’archetipo del protagonista come personaggio positivo a cui ispirarsi ma, al tempo stesso, non è un antieroe vero e proprio. Peggy Newman è un personaggio pieno di difetti e con un passato difficile. Proprio per questo motivo, un protagonista con tali caratteristiche deve essere carismatico o, comunque, suscitare interesse e/o empatia nello spettatore.
Dopo la visione del pilot, non è certo che Peggy Newman possa adempiere a questo compito. Come detto in precedenza, Peggy è impulsiva, infantile e poco propensa a considerare gli effetti delle sue azioni sugli altri. In altre parole, è un personaggio potenzialmente irritante e fastidioso. Di conseguenza, al termine del primo episodio, il rischio principale di High Desert è che gli spettatori non provino alcun legame con la protagonista.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Gli show con i protagonisti dal passato complicato hanno sempre il loro fascino
  • Patricia Arquette convincente nei panni di Peggy Newman
  • In linea teorica, il mondo dei Detective Privati dovrebbe adattarsi bene ad una black comedy come High Desert
  • La componente delle indagini potrebbe rivelarsi eccessivamente superficiale e irrealistica
  • In show di questo tipo, il protagonista – seppur pieno di difetti – deve essere carismatico e/o suscitare interesse o empatia con lo spettatore. Non è certo che Peggy Newman riesca ad ottenere questo risultato

 

Le premesse dello show erano assolutamente positive, ma la visione del pilot non ha convinto del tutto. La speranza, dunque, è che la sufficienza possa essere giustificata dal rendimento dei prossimi episodi.

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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