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Barry 4×08 – WowTEMPO DI LETTURA 6 min

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Sally: “We don’t move around a lot because of my…special job. It’s because we’re fugitives. Do you know what that means? It means…people who are hiding from the police. Your dad…Well, he escaped prison and I ran away with him.”
John: “Why was he in prison?”
Sally: “Because he killed a lot of people.”
John: “Because he was a soldier.”
Sally: “No. Because he was a murderer. And I’m a murderer, too. I killed a man. And…I deserve whatever happens to me. But you don’t. You…You’re a good kid. You always…do the right thing. I know I never…really told you that before…but… you’re a good person. But I’m not. I’m a bad mother. I’m sorry. I’m sorry, John.”

E anche Barry arriva alla propria conclusione. Trentadue episodi in cui il pubblico è entrato sempre più in sintonia non solo con il protagonista, ma anche con tutti i rimanenti personaggi secondari.
Un finale che per una serie di fattori, forse, non lascia il segno così come è stato lasciato dallo show nella sua compiutezza. Le aspettative, legate a ciò che Barry aveva mostrato nel corso di queste quattro stagioni, erano forse talmente alte che un finale pressoché prevedibile resta un boccone amaro dopo la visione. Sia chiaro: si parla di “boccone amaro” con la totale convinzione che Barry sia uno show visionario in termini di scrittura e sorretto da una regia ed una fotografia d’altissimo livello.
In questa puntata, giusto per restare nel recente, vengono mostrati alcuni fotogrammi che potrebbero tranquillamente essere dei dipinti: Gene affranto sul divano mentre Barry giace esanime sulla poltrona; Hank che muore tenendosi aggrappato alla mano della statua di Cristobal; il sorriso di John nel finale di puntata; l’incrocio di sguardi tra Fuches e Barry. E si potrebbe continuare così senza lesinare di esempi.

LUNGHI E PROFONDI CONFRONTI


La vena comica di Barry viene momentaneamente archiviata per lasciare spazio al drama. Un drama che sgorga dai dialoghi e monologhi attraverso i quali tutti i vari personaggi si ritrovano a confrontarsi. Messi a nudo, di fronte ai propri macroscopici errori, tutti i personaggi crollano.
“wow” è, di fatto, l’ultimo passo all’interno del Purgatorio narrativo costruito da Barry. Fuches è consapevole di essere diventato The Raven per “colpa” di Barry, ma realizza che lo stesso Barry è un prodotto della sua cupidigia, un inconsapevole essere umano debole e malleabile plasmato secondo i desideri e le voglie di Fuches. Da qui il tentativo, da parte dell’ex mentore, di salvare quel poco di buono che Barry è riuscito a costruire (John), preservandone la salute durante la sparatoria.
La reazione di Hank, messo di fronte ai propri errori, è di non accettazione nonostante inizialmente sembrasse cedere all’ammissione di colpa. L’amore per Cristobal e l’estrema fedeltà al mondo criminale da cui proveniva sono stati due elementi entrati in conflitto in questa stagione; con la tragica morte dell’ex mafioso boliviano è stata sancita l’appartenenza di Hank alla categoria dei “bad boy”, nonostante le apparenze ed il modo di fare potessero suggerire diversamente.
Quindi risulta più che naturale una morte da gangster per un…gangster.
La sparatoria in cui Hank e i due commando muoiono è stata costruita volutamente rapida da parte di Hader per evitare di glorificare o porre eccessiva attenzione alla violenza. Aspetto che evidenzia, invece, la non troppo sottile ironia con cui Barry mostra la facilità e la naturalezza con cui le armi vengono acquistate nei territori stelle e strisce.

“You’re a businessman, not some lowlife killer. You got all this through… hard work, seizing on luck, and…as a tribute to the love of your life…who was murdered by your enemies. Denial, it’s tough. I used to think I was a soldier, ignoring the fact that I’d…never fought in a battle in my whole life. I was a poser. Yeah. And I fancied myself a mentor fostering other men’s natural abilities, but it wasn’t until I was in prison and I got beaten to within an inch of my life, day after day, that I finally dropped the bullshit…and just accepted who I am. A man with no heart. […]
New deal. I walk away right now. You’ll never hear from me again. All you have to do…is admit that you killed Cristobal. Admit that you fucked up. Admit…that you were scared. That you hate yourself. That there’s some days you don’t think you deserve to live. And the only thing that’ll make you forget…is by being someone else.”

I PUNTI DEBOLI


Quale sarebbe questa fantomatica “serie di fattori” che inficerebbe il finale di Barry? Il primo elemento narrativo abbastanza debole che corre alla mente è sicuramente l’incarcerazione di Gene: rapida, difficilmente concepibile, priva di qualsivoglia spiegazione, mal gestita. Sia chiaro, Barry ha da sempre gestito buona parte delle trame con estremo surrealismo. In questo caso, tuttavia, si ha la sensazione che lo show abbia esagerato tentando una virata abbastanza veloce per indirizzare lo show e il finale verso una strada predefinita.
L’altra sensazione è quella di una “giustizia a metà”: tutti i personaggi vanno incontro al proprio personale Purgatorio, come si diceva. Fuches viene escluso dal gruppo in quanto gli anni passati in carcere vengono già ritenuti sufficienti. Ma Sally? Dopo la tragica morte di Barry la donna si reinventa docente di teatro (seguendo, in parte, i propri sogni) e crescendo John con maggiore attenzione e cura. Un happy ending, a suo modo, che lascia l’amaro in bocca per il comportamento riservato nei confronti di Barry (nella recensione di “Tricky Legacies” già si faceva menzione del disequilibrio affettivo tra i due). Un finale tronco, questa è la sensazione. Tronco e prevedibile: per Barry era difficile potersi immaginare un reale happy ending considerata la crescita del personaggio, i fantasmi del suo passato e il tentativo dello show di creare una morale valida e solida attorno alla narrazione generale; lo stesso discorso si può fare con Hank (soprattutto dopo la morte di Cristobal); stupisce il “salvataggio” di Fuches (ben presentato) e (in negativo) quello di Sally.
Era lecito aspettarsi di più da uno show come Barry che per quattro stagioni ha infiammato il proprio pubblico con comicità e drama presentati alla perfezione? Sicuramente sì.
Si tratta di un brutto finale? Assolutamente no.
Ma la sensazione alla fine della puntata è quella che ancora manchi qualcosa, come se tra sette giorni dovesse andare in onda il vero finale di stagione utile a tirare le fila di tutte le varie sottotrame. Così non è, purtroppo, e l’amaro in bocca resta.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il monologo di Sally mentre si confronta con John
  • Hank-Fuches
  • Il salvataggio di John da parte di Fuches che riconsegna il bambino a Barry
  • Barry che cerca di consegnarsi alla polizia prima di venir freddato da Gene
  • Fotografia, regia e…Bill Hader
  • L’assenza di musica nei dialoghi più importanti
  • L’arresto ed incarcerazione di Gene
  • Sally non subisce la stessa giustizia degli altri
  • Le sequenze del film sulla vita di Barry (The Mask Collector)

 

“Lord, I’m gonna die tonight. Please give me the strength to sacrifice myself so that my son can live a long and pious life. And that by doing this, all my sins will be washed away and I will be redeemed in Your eyes and I will be able to sit next to You in my rightful place in the kingdom of Heaven for all of eternity. Amen.”

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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