Barry 4×06 – The WizardTEMPO DI LETTURA 6 min

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Recensione Barry 4x06Prosegue la marcia stagionale di quest’ultima stagione di Barry e, tanto per cambiare, la serie regala al suo pubblico l’ennesimo episodio di qualità in una stagione che, finora, sembra essere lanciata in direzione di un finale di serie nel corso del quale il numero dei vinti supererà di molto quello dei vincenti.

ARIA DI (FINTO) CAMBIAMENTO


L’episodio precedente ha mostrato il lato spaventoso della nuova vita di Barry e Sally, apparentemente idilliaca ma in realtà scandita da routine, banalità, inquietudine e molta paranoia. Nel frattempo i dirigenti di Hollywood, con la collaborazione del redivivo Gene Cousineau, cominciano a rappresentare una vera e propria minaccia per Barry e la sua artificiosa vita da sogno, minacciata dall’ombra di una pellicola che getterebbe nuova luce sul passato oscuro del protagonista, rivelando la verità (quantomeno quella raccontata dagli occhi di Cousineau), al mondo intero e specialmente al figlio John.
“The Wizard” si apre quindi con l’ennesimo confronto tra Barry e Sally, con il primo intento a sincerarsi che la sua compagna sia in grado di difendere il campo base in sua assenza, incontrando però le consuete resistenze da parte della ragazza, di fatto prigioniera di una vita che non la soddisfa. Il contrasto tra le rispettive motivazioni e le diverse visioni del mondo diventa quindi ulteriormente evidente, e Barry in questa occasione sembra non agire seguendo il buon senso, mostrando una serie di motivazioni alla base della sua decisione di far fuori Cousineau che non sembrano esattamente prive di difetti. Sembra quindi lecito aspettarsi che esistano motivazioni più profonde dietro a questa scelta, legate probabilmente alla delusione del protagonista in seguito al tradimento del suo “mentore”, e non soltanto il desiderio di non mostrare a John la sua vera natura, anche perché, come puntualizza la stessa Sally, un omicidio in questo specifico momento non farebbe altro che aggravare la situazione, rendendo l’intero progetto ancor più appetibile agli occhi dei dirigenti di Hollywood.
E rimanendo in tema “mentori”, Fuchs aka the Raven, ha ottenuto finalmente il rispetto e la gang che ha sempre desiderato, uscendo di prigione a testa alta non avendo fatto la spia su Barry, e soprattutto mostrando una rinnovata sicurezza in se stesso e nella sua figura di criminale, tale da permettergli addirittura di conquistare bariste di mezza età soltanto con uno sguardo. E, dopo otto anni spesi in prigione, l’uomo si dirige subito alla sede di Nohobal, la società fondata da Hank e basata, almeno in teoria, sulla visione “legale” del compianto Cristobal.
Giunti a questo punto dell’episodio è chiaro come il fulcro dell’episodio sia il tema del cambiamento: Barry, Sally, Hank, Fuchs, Cousineau, hanno tutti fatto presente in maniera piuttosto evidente quanto le proprie vite siano cambiate in questi otto anni di salto temporale, mostrando nuove personalità, nuovi look e nuove prospettive di vita. Per il momento, comunque, si tratta perlopiù di parole dette da persone che, nel corso degli anni, hanno più volte ammesso di essere cambiati per poi ritornare alle vecchie abitudini. Sembra quindi lecito pensare che, anche in questa occasione, ci si trovi di fronte all’ennesimo tentativo dei protagonisti di mostrare un’immagine di se stessi soltanto in apparenza rinnovata, costruita soltanto allo scopo di nascondere la triste impossibilità, per loro, di cambiare vita.

GENITORI DELL’ANNO


Il ritorno di Gene non solleva soltanto questioni in merito alla realizzazione del film sulla vita di Barry e al fatto che sia o meno cambiato dopo il suo periodo passato in Israele. Oltre al tema del cambiamento, infatti, l’episodio sembra voler puntare l’attenzione in direzione dei rapporti tra padre e figlio, in particolare mostrando un parallelismo tra le due coppie Barry/John e Gene/Leo, entrambe segnate da dinamiche familiari tossiche e comportamenti genitoriali a dir poco borderline.
Non è quindi un caso che il parallelismo tra i due personaggi riguardi anche il loro ritorno alla civiltà proprio per evitare che il film in uscita rispecchi le rispettive visioni distorte su quanto accaduto prima del salto temporale.
Allo stesso modo, anche Sally mostra chiari segni di inadeguatezza per quanto riguarda il suo ruolo genitoriale. Quando perfino la realizzazione di un semplice toast al formaggio per John, distrutto dal fatto di dover passare del tempo solo in compagnia della madre, sembra essere un’impresa impossibile da portare a termine, la ragazza finisce addirittura a far ubriacare il figlio a tradimento, nel tentativo probabilmente di risolvere il problema con gli stessi metodi con cui lei è abituata ad affrontare i momenti di intensa difficoltà emotiva.
Ciò che ne consegue è una delle sequenze più enigmatiche dell’episodio. Viaggiando sul confine tra realtà e sogno, un uomo dal volto coperto sorprende Sally nel suo appartamento, chiudendola in camera sua mentre sullo sfondo è possibile sentire il dialogo avuto tra lei e il suo aggressore avvenuto nel corso del finale della terza stagione, ma leggermente cambiato sul finale per simulare un’interazione, a questo punto quasi certamente immaginaria, con il figlio ancora ko sul divano a causa dell’alcol somministratogli dalla madre. Nella realtà, ciò che probabilmente è avvenuto, è l’incursione di Bevel o di qualche suo conoscente, atta quantomeno a spaventare Sally in seguito all’aggressione ai danni del ragazzo nei bagni della tavola calda. La precaria situazione mentale ed emotiva di Sally, quindi, ha probabilmente miscelato i due avvenimenti, simbolo entrambi di un profondo senso di colpa provato dalla ragazza sia per l’uccisione di un altro essere umano, sia per la sua inadeguatezza come madre e generica infelicità in merito alla sua nuova vita da reclusa.
Infine, ecco arrivare un altro momento tanto atteso. Accecato dal desiderio di far fuori Gene ed evitare che la sua versione distorta della storia arrivasse sul grande schermo, Barry casca in un tranello forse anche fin troppo evidente, finendo nelle grinfie di Jim Moss, padre di Janice Moss, la compianta compagna di Gene Cousineau, che probabilmente grazie al suo background militare arriverà a utilizzare qualsiasi mezzo pur di ottenere giustizia per sua figlia e per tutte le vittime di Barry sin dal suo arrivo a Los Angeles. Sebbene sembri piuttosto evidente che, proprio come sul finale della stagione scorsa, Cousineau faccia parte di questo piano per incastrare Barry, potrebbe altresì trattarsi di una collaborazione ben più inaspettata, magari con il figlio Leo o con Fuchs aka the Raven, accecato più di tutti dall’odio nei confronti di colui che l’ha tradito rubandogli otto anni della sua vita. A prescindere da ciò, comunque, il confronto tra Barry e Jim si prepara per essere uno dei momenti più attesi di questa stagione e, forse, dell’intera serie.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Perfetta la chimica tra Bill Hader e Sara Goldberg
  • I parallelismi tra Barry e Gene
  • La disperazione di Sally
  • The Raven e il nuovo Hank
  • Colpo di scena finale
  • Nulla di importante da segnalare

In conclusione, “The Wizard” rappresenta l’ennesimo punto di svolta cruciale nella trama, offrendo una narrativa coinvolgente e personaggi sempre ben caratterizzati. La commistione tra storia avvincente, interpretazioni superbe, regia impeccabile e scrittura di qualità fa di Barry un must-watch per tutti gli appassionati del dramedy e, in generale, per tutti quelli che apprezzano prodotti televisivi con un’identità forte, a prescindere dal genere di appartenenza.

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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