Comunicazione di servizio
Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Federico, Fabrizio, e Valerio) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa ottava stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione.
TINDER PER I BOSCHI
Valerio: Ma dove sono tutti quanti? L’abbiamo già chiesto tante volte, ma che zona geografica è? Perché ora sono tutte paludi?
Fabrizio: A giudicare dall’ambiente circostante, la fauna locale e il pantano che circonda la zona, direi Grosseto.
Federico: Bella domanda! Ovviamente ora si sono spostati più a sud, tipo Louisiana o Florida o Carolina del Sud, non che me ne freghi molto francamente, tanto concettualmente il cambio di location penso sia dovuto al posto con lo sgravo fiscale maggiore per le riprese di questo grandioso spin-off.
Valerio: Come considerate la tecnica di scambiarsi messaggi su visibilissimi cartelli nei boschi rivelando la propria posizione?
Fabrizio: In realtà credo che dovrebbero seriamente pensare di utilizzare gli infetti come nuovo mezzo di trasmissione dei messaggi. Sono economici, ti avvisano quando arrivano, puoi riciclare le loro teste per infettare bambini innocenti con grosse appendici pronte a esplodere per costringere infermiere guerrigliere a somministrare radiazioni ad altri bambini innocenti, insomma, non riesco a vedere altro che vantaggi.
Federico: Penso sia geniale, ma soprattutto è incredibile come, a distanza di quasi una decade, questo sia ancora il principale metodo di comunicazione di questi sopravvissuti. Senza contare che chi scrive questi messaggi è una che vive lì vicino in una cabina e spara dardi soporiferi per tagliare gli indici delle persone. A questo punto fossi in PADRE appenderei dei cartelli con scritto “ATTENZIONE, QUALCUNO SPARA DARDI SOPORIFERI PER TAGLIARE DITA E NON HA ALCUN SENSO“.
MALASANITÀ SULLA LINEA ROMA NORD-VITERBO
Valerio: Perché infierire sui treni proprio in Italia?
Fabrizio: Eh, dal pantano alla stazione di Grosseto è un attimo.
Federico: Bè, negli Stati Uniti i treni sono peggio che in Italia, soprattutto perché praticamente non ci sono linee.
Valerio: Ci avete capito qualcosa della storia degli esperimenti?
Fabrizio: Mi consola il fatto di non essere l’unico a non aver capito il senso di tutto ciò. Comunque in breve una tizia di PADRE ha forzato June a curare l’infezione su alcuni pazienti iniettandogli dosi evidentemente letali di radiazioni. Una delle tante idee brillanti sfornate dagli autori di Fear.
Federico: No, infatti speravo che uno di voi due avesse avuto più fortuna di me. Ovviamente non mi aspetto che ci sia questo gran pensiero filosofico o scientifico dietro gli esperimenti, ma mi piace pensare che siano semplicemente un gruppo di sadici annoiati che fanno mordere i bambini e poi provano a iniettare acqua di palude invecchiata di qualche anno per curare l’infezione da zombie. Che ve ne pare? Potrei essere uno showrunner migliore di Ian Goldberg e Andrew Chambliss?
GLI DAI UN DITO E SI PRENDONO UN BRACCIO
Valerio: Avete apprezzato il maggior grado di splatter in questo episodio?
Fabrizio: Mi importa talmente poco dei personaggi e della serie in generale che nemmeno una buona dose di urla e sangue finto, di solito da me molto apprezzati, bastano a farmi dimenticare della merda a cui sto assistendo. Poi vabbè, hai la possibilità di far fuori quelli che ti hanno tenuta prigioniera e forzato a somministrare radiazioni a bambini innocenti, e invece tu gli tagli le dita perché vuoi fare un gesto simbolico. Ma vai a cagare June, spero ti taglino pure gli alluci.
Federico: Quando sento le urla di qualcuno o degli spari sono gli unici momenti in cui smetto di fare quello che stavo facendo e mi rimetto a guardare la puntata, ovviamente sempre tenendo la velocità 1,5x di riproduzione perché non voglio sprecare molto tempo su questo schifo. Però ecco, devo ammettere che il taglio dell’indice mi gratifica molto e che c’è un po’ di karma anche lì visto che anche a June viene giustamente mozzato.
Valerio: Alla fine Madison dice “do what you got to do“. Ma che è che deve fare di preciso Morgan?
Fabrizio: Temo che in realtà neppure Madison sappia di cosa stia parlando. Credo sia una di quelle frasi fatte del tipo: “fagli vedere chi sei”, ma come si può notare chiaramente dall’espressione di Morgan, neppure lui ha la minima idea sul da farsi.
Federico: Si ma hai visto come correva Morgan? Era chiaro che Madison intendesse che Morgan dovesse cagare prepotentemente nella palude, era proprio palese.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Forse qualche passetto in avanti rispetto alla prima puntata è stato fatto. Ma è palese il tentativo di dividere le storyline e tirare a campare fino al finale di serie in questa maniera.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
1.5
Nessun voto per ora
Tags:
Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.