FUBAR (acronimo di Fucked Up Beyond All Recognition) è un termine coniato dall’esercito statunitense nel 1944 e descrive una situazione talmente fuori controllo e complicata che non c’è verso di sistemarla o migliorarla. Tale espressione è stata utilizzata anche in produzioni come Salvate Il Soldato Ryan e Tango & Cash ed ora torna alla ribalta grazie a Netflix e a quel Terminator di Arnold Schwarzenegger.
L’ex Governatore della California, infatti, si cimenta per la prima volta nella sua carriera nel ruolo di protagonista di una serie tv. Per farlo, Schwarzy sceglie il colosso dello streaming che deve tenere ancorati al servizio i suoi consumatori, specialmente dopo l’annuncio dello stop agli account condivisi.
FUBAR è un dramedy composta da otto episodi, disponibili sulla piattaforma dal 25 maggio. Creata da Nick Santora (sceneggiatore di Prison Break, The Sopranos, Law & Order, Lie To Me), la serie vede la Skydance Television come produttore principale, mentre in cabina di regia e nella writers’ room si alternano svariati nomi.
OPERAZIONE FUBAR
FUBAR narra le rocambolesche e paradossali vicende di Luke Brunner (Schwarzenegger), un agente della CIA prossimo alla meritata pensione che viene costretto ad accettare un’ultima missione.
Il suo compito è quello di recuperare un altro agente della CIA infiltrato in Guyana che è stato smascherato e compromesso. La vita di Luke Brunner subisce un forte contraccolpo quando scopre l’identità del suddetto agente: sua figlia Emma.
Nonostante l’assurdità della trama e l’impossibilità che una situazione del genere si verifichi davvero, il pubblico rimane conquistato dalla sceneggiatura che offre il giusto mix di azione, comicità e freddure ai limiti del cringe che, però, funzionano.
L’ex Mr. Olympia non ha sicuramente bisogno di presentazioni quando si tratta di prodotti action e drama con sparatorie, esplosioni, carri armati e chopper vari. Sebbene Arnold dia il meglio di sé in produzioni di questo tipo, nel suo curriculum non mancano anche titoli comici.
Chiunque sia nato a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 avrà visto almeno una volta film come I Gemelli e Un Poliziotto Alle Elementari (la solita traduzione sbagliata, come si sottolinea in questa puntata del podcast).
UMORISMO AUSTRIACO
Certo, Schwarzenegger è tutto tranne che un attore comico, ma è proprio questo contrasto tra il suo fisico scolpito, il suo famosissimo cipiglio ed il suo marcato accento austriaco che lo rendono apprezzabile anche in ruoli così lontani dalla sua comfort-zone. Basti pensare all’iconica frase “Put That Cookie Down. Now.”, pronunciata da Schwarzy nella commedia Una Promessa È Una Promessa e diventata negli anni protagonista di meme, gif, remix, video e canzoni.
Ed è così che l’arzillo 75enne decide di mettersi alla prova anche in campo seriale, come a voler sfidare il suo eterno rivale Sylvester Stallone, protagonista della riuscita Tulsa King.
“Take Your Daughter To Work Day”, il primo episodio della serie, introduce bene i vari personaggi ed imposta già la struttura della narrazione grazie alla giusta alternanza tra azione, comedy ed ironia.
Naturalmente si è ben distanti dalla definizione di capolavoro, ma questo non è nemmeno l’intento dello show. FUBAR è un prodotto leggero, godibile che intrattiene e diverte, spezzando quella monotonia degli spy-movies ormai senza più nulla da dire.
“THAT’S IT AND THAT’S ALL”
FUBAR piacerà sicuramente agli estimatori del repubblicano più democratico degli Stati Uniti e a coloro che cercano un serie senza troppe pretese. Chi cerca il pelo nell’uovo ed una elucubrazione sui massimi sistemi, dovrebbe spostare la sua attenzione altrove.
All’interno della narrazione, infatti, sono disseminati vari omaggi alla passata carriera di Schwarzy, in una vera e propria Operazione Nostalgia. True Lies e Last Action Hero sono solo alcuni dei titoli che vengono in mente durante la visione di questo primo episodio.
Sebbene, dunque, FUBAR non brilli di luce propria presentando qualcosa di nuovo sul piccolo schermo, la regia e la sceneggiatura riescono comunque a portare a casa il risultato, proprio per il loro obiettivo di non prendersi troppo sul serio, ma di far divertire il pubblico. D’altronde, qualcuno ha mai provato a criticare un T-800?!
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Una votazione, indubbiamente, di manica troppo larga per la nuova esperienza di Arnold Schwarzenegger in ambito seriale. Ciononostante, viene apprezzato lo sforzo e la vena ironica della serie che, comunque, porta a casa il risultato in maniera più che decente.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.