Mayans MC 5×01 – I Hear The Train A-CominTEMPO DI LETTURA 3 min

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Mayans 5x01 RecensioneQuando un previously on non è sufficiente a far sì che lo spettatore sia perfettamente connesso con i fatti avvenuti solo un annetto prima, quando si fa fatica a entrare immediatamente nelle dinamiche di trama, soprattutto quando si alzano gli occhi al cielo nel vedere che la premiére è costituita da due episodi, evidentemente si può tornare a dire che Mayans M.C. non rappresenta proprio il prototipo di show ben riuscito.
Giusto per ricordare:

  • il charter di Santo Padre non si comporta benissimo anche per la guida carismatica ma poco esperta del neo-presidente EZ,
  • tutti li vogliono morti,
  • qualcuno ha bruciato l’enorme quantitativo di eroina che avrebbero dovuto spacciare per conto del cartel messicano.

GUERRA E FAMIGLIA (IN QUEST’ORDINE)


Come era anche avvenuto talvolta in passato, Mayans M.C. decide di cominciare con botte, calci, spari e orinate, forse anche aumentando la confusione dello spettatore, per poi piano piano (ma neanche troppo) dilatare i ritmi e mostrarsi con la sua vera natura: una soap, molto più soap di come talvolta riusciva ad essere anche la sua serie madre.
Indubbiamente la tematica cardine, dello show ma soprattutto di questa premiére, è quello della famiglia (che novità). Sì, ci sarà una guerra su più fronti, moriranno persone e cadranno teste, però il focus è incentrato su protagonisti che scoprono di essere zii in ritardo abissale, figlia ed ex fidanzata del defunto Coco che diventano partner criminali, aggregazioni di spacciatrici con alti valori morali e cani feroci, foto brutte con l’autoscatto, e un Son particolarmente inquietante che somiglia più che mai al tizio che vessava Coco qualche stagione fa nella comunità di tossici.
La parte crime sembra durare estremamente poco, lasciando quindi spazio a dialoghi così e così che lasciano intravedere una stagione finale che non porterà grandissime novità.

UN PROTAGONISTA CHE BOH


Si è già detto in passato di come una delle pecche della serie sia anche la poca empatia che si instaura con il protagonista. Senza andare a scomodare le prove attoriali di J.D. Pardo, che magari è il miglior attore del mondo ma è solo mal diretto, EZ non riesce a mettere in campo quel carisma utile a far sì che il pubblico abbia una guida da seguire per tenere meglio traccia degli eventi. Non che il personaggio in sé non sia carismatico, non riuscirebbe ad essere presidente del charter e decidere di portare tutti verso una missione suicida se no.
Provare a creare un alter ego latino di Jax Teller, seppur con un background completamente diverso, non fa altro che aumentare la sensazione di già visto. In tutto questo poi un presidente che vive in una roulotte super esposta qualche dubbio lo lascia.

COME TIRARE LE SOMME DI UNA SERIE POCO RIUSCITA


Non si sta dicendo niente che non sia già stato detto in recensioni precedenti ma, così come ci si ricorda poco degli eventi dello show, perché ricordarsi di vecchie recensioni?
Scherzi a parte. Mayans M.C. rappresenta un momento di caduta del mondo seriale, o almeno delle serie come le si intendeva qualche anno fa. Sons Of Anarchy aveva senso negli anni ’10, Mayans ha ancora senso negli anni ’20? E forse anche questo è già stato detto in precedenti recensioni.
Una trama poco avvincente, tanto di già visto e comunque realizzato meglio, protagonisti per cui si prova indifferenza: si può fare una prova e riguardare Sons Of Anarchy pensando che magari tutto ciò sia presente anche lì, che magari è uno show invecchiato male e si tratta ormai un certo tipo di serie TV datato. Non è così. Chi scrive ha già fatto questo test e il paragone è veramente impietoso.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Un po’ di suspense per le guerre in atto
  • Ultima stagione
  • EZ sempre poco interessante
  • Trame faticose da ricordare
  • Idiozia dei protagonisti
  • Clima da soap

 

La violenza e l’adrenalina è ridotta con il contagocce a inizio episodio. Dopodiché si sprofonda nel solito clima poco riuscito di Mayans. Tocca turarsi il naso per le prossime nove puntate.

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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