L’attesa per questa seconda stagione di Hunters è stata lunga, ed è normale che lo spettatore medio si aspetti numerosi colpi di scena e una trama orizzontale che proceda dritta e spedita a risolvere tutti cliffhanger lanciati dal precedente final season.
E tuttavia, giustamente, gli autori della serie decidono di prendersi i loro tempi continuando nella trama orizzontale e, nello stesso tempo, facendo però anche una sorta di “recap” della precedente stagione.
Così se già “Van Glooten’s Day 1972 Butter Sculptor Of The Year” mostrava la vita di Jonah e Millie dopo anni dall’ultima “missione”, questo episodio procede sempre nella stessa direzione concentrandosi su tutti gli altri componenti della squadra dei Cacciatori.
SISTER HARRIET ALLA RISCOSSA
Vengono così mostrate le vite dei vari membri della squadra, ciascuna in maniera particolareggiata rispetto alla propria esperienza. S’intuisce dai dialoghi che fra questi non scorre buon sangue e che deve essere successo qualcosa, un trauma collettivo che, in questi anni, li ha divisi, non solo fisicamente. Ovviamente per scoprire cosa effettivamente sia successo bisognerà aspettare (forse) gli ultimi episodi, ma intanto una certa curiosità ha già preso lo spettatore, e da questo punto di vista non si può dire che tale scelta non giovi al contesto generale della trama orizzontale.
Nel frattempo si scopre che Lonny Flash ha perseguito la sua brillante carriera di performer, non senza qualche scivolone nel vizio della cocaina), Roxy Jones continua nella sua carriera di abile falsaria internazionale (con buoni risultati vista la sua “modesta” dimora e il cameriere “modello Ambrogio“) mentre Mindy, ormai vedova, si occupa soprattutto dei nipotini.
Ma i due personaggi più interessanti rimangono Joe e Sister Harriet. In particolare quest’ultima è protagonista di una simpatica introduzione che omaggia il famoso musical “Tutti Insieme Appassionatamente“ (ovviamente con un esito completamente diverso e, a maggior ragione, più straniante) che fa intuire come, la “suora guerriera” non abbia mai completamente messo da parte la sua missione.
E questo evidentemente non da sola a giudicare dall’interessante cliffhanger finale che promette grosse sorprese per i prossimi episodi.
IL RITORNO DI TRAVIS ED EVA
Per quanto riguarda Joe, protagonista di uno dei colpi di scena più interessanti della scorsa stagione, anche in questo caso la sua storyline viene sì accennata ma mai approfondita del tutto. Viene però fatto intendere che durante questi anni di prigionia a Buenos Aires deve aver subito una sorta di “lavaggio del cervello” che lo ha reso ora un fervente devoto al nazismo.
L’ambientazione di Buenos Aires è sicuramente quella meglio sviluppata finora, soprattutto per quanto riguarda la preparazione della suspense e il climax crescente di tensione che ne deriva. Non solo per quanto riguarda Joe, ma anche per tutte le altre storyline presenti, in particolare per il ritorno di due character come Travis (Greg Austin) e del Colonnello Eva (Lena Olin). Due villain sicuramente iconici che qui danno il meglio di sé grazie alla performance dei rispettivi interpreti.
La ritrovata unione dei due promette grandi cose per la trama orizzontale e mostra come questi siano villain siano meno stereotipati e prevedibili del previsto.
CONCLUSIONI
Già da qui si può vedere come “Buenos Aires” metta molta carne al fuoco e sia fondamentale per introdurre molti dei conflitti narrativi che accompagneranno i Cacciatori in questa seconda stagione. A conti fatti, si potrebbe definire tale episodio come il “vero pilot” stagionale.
Peccato solo che, appunto, introduca tutte queste cose ma non ne approfondisca nemmeno una, lasciando tutto il background precedente volutamente nebbioso e imperscrutabile. Da questo punto di vista il rischio è che si perda ben presto l’attenzione dello spettatore allungando fin troppo il brodo. Soprattutto se la narrazione principale viene interrotta per l’ennesimo flashback con Al Pacino, ormai diventato “guest star d’eccezione” nello show in cui dovrebbe, in teoria, essere uno dei protagonisti.
Si spera che, andando avanti con le puntate, il suo ruolo assuma anche un significato preciso per la storyline ambientata nel 1979 e non sia solo un mero riempitivo per far arrivare le puntate a 50 minuti.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Continua la linea orizzontale di questa seconda stagione di Hunters. I Cacciatori sono finalmente riuniti (anche se in parte dimezzati) e trovano subito la loro nuova “preda”. Tutto questo ovviamente con qualche imprevisto e con un sacco di interrogativi su cosa sia successo durante questi anni che li hanno visti divisi. In attesa di svelare tutti i segreti comunque si può apprezzare un’inedita Kate Mulvany in versione Julie Andrews.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!