Mayor Of Kingstown 2×02 – Staring At The DevilTEMPO DI LETTURA 4 min

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Mayor Of Kingstown continua a voler raccontare la cittadina protagonista della storia, in grave pericolo dopo la fuga di Milo, senza mostrare a conti fatti nulla del personaggio interpretato da Aidan Gillen. Se dovessero essere eliminati i pochi secondi conclusivi in cui Iris si consegna al criminale russo, si faticherebbe a notare la differenza rispetto alla puntata precedente. Certo, qualche piccolo accorgimento e qualche piccolo passo avanti nella trama. Ma di quanto si è effettivamente spostata l’asticella?
Esattamente come il precedente episodio, “Staring At The Devil” è volutamente costruita come una puntata atta a sottolineare il crescente caos nelle strade e nel carcere di Kingstown.
Nella periferia si spara e si muore; nel carcere si viene picchiati e si muore. Differenze rispetto a “Never Missed A Pigeon”? Non pervenute. Non si vuole sminuire la tematica o il racconto quanto piuttosto evidenziare un grosso problema di velocità nella storia già palesatosi nella prima stagione: Sheridan non sembra mettere in campo, in questo show, la stessa verve che traspare da tutte le altre serie collegate all’epopea della famiglia Dutton. Un limite evidente e che appesantisce, di fatto, il racconto.

IRREALISMO TARGATO MCLUSKY


Accantonata la ridondanza della storia, anche gli avvenimenti portano lo spettatore a storcere il naso. Iris viene mostrata nei minuti iniziali, nascosta a casa McLusky (da cui scompare nel disinteresse generale) e ricompare, come detto, solo nel finale insieme a Milo. Nella precedente recensione si appuntava del rischio di rendere il personaggio di Iris eccessivamente legato alla storyline di Milo: appare evidente che il rischio non è stato minimamente schivato, anzi, sembra essere stato preso in maniera frontale dagli sceneggiatori.
Ridondanza dei temi e personaggi eccessivamente collegati gli uni agli altri, quindi, per una narrazione che procede in maniera sempre più sopra le righe.
Per risolvere il caos selvaggio che attornia cittadina e carcere, Mike, decide bene di riunire i capibanda, farli arrestare momentaneamente, aiutarli a trovare e creare dei capi all’interno del carcere e successivamente farli liberare per tornare a controllare la situazione all’esterno.
Ora, da Sheridan e da Mayor Of Kingstown in particolare non c’era la pretesa di avere una sceneggiatura totalmente realista e veritiera. Soprattutto per il contesto sociale, ben presentato fino a qua. Sta di fatto che questa evoluzione e questo “piano” risulta eccessivamente irreale anche per questa serie.
Sembra di ritrovarsi di fronte a Prison Break quando, stagione dopo stagione, la cospirazione contro gli Scofield assumeva sfumature sempre più assurde terminando in certi casi addirittura nel ridicolo. In questo caso il degrado narrativo non è ancora evidente, anche se gli accenni sembrano esserci. Senza considerare che Prison Break ha dalla sua oltre 80 episodi, mentre Mayor Of Kingstown dodici (con questa). C’è da preoccuparsi?

TRA MEETING E PRE-PENSIONAMENTO FORZATO DI KYLE


Il meeting rappresenta il punto più alto dell’episodio e se si tiene in considerazione quanto detto prima riguardo il realismo del “piano” di Mike si può immaginare la valutazione finale di questo secondo appuntamento stagionale.
Le intenzioni del personaggio interpretato da Jeremy Renner aiuteranno a ricreare ordine dal caos, ma il vuoto di potere all’esterno del carcere potrebbe rappresentare un passaggio fondamentale per i prossimi episodi. Senza contare che avere tutti i capi riuniti nello stesso posto possa spingere a qualche gesto sconsiderato sia alcune guardie, sia alcuni prigionieri (magari di fazioni avverse).
Insomma, si tratta di un’arma a doppio taglio che, in un modo o nell’altro, troverà il modo di colpire Mike, occupato a proteggere Iris da Milo (fallendo miseramente).
Impalpabile la porzione di trama riguardante Kyle, fuori dai giochi di Kingstown dopo gli avvenimenti della rivolta in carcere ed ora costretto a fare da chaperon ad un poliziotto evidentemente inadatto al proprio ruolo. Ma a parte questo la sua storia crea interesse pari a zero.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il meeting organizzato da Mike
  • Bunny
  • Sparatoria in casa
  • Puntata ridondante e che, di fatto, rappresenta la prosecuzione in tutto e per tutto della precedente
  • Inutilità di Iris
  • Milo raggiunto da Iris
  • Bello il piano di Mike…ma quanto è irreale?

 

Se si fossero unite “Never Missed a Pigeon” e “Staring at the Devil” in un’unica puntata, il pubblico avrebbe risparmiato 50 minuti e la storia sarebbe stata sicuramente più movimentata e meno ridondante. È un peccato veder diluito in maniera così evidente ed esagerato un prodotto originale di questo tipo, soprattutto perché scritto da Taylor Sheridan. La speranza è di vedere lo show risollevarsi già dal prossimo episodio, altrimenti quella che si prospetta è una stagione assai magra di gioie.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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