Mayor Of Kingstown 2×01 – Never Missed A PigeonTEMPO DI LETTURA 5 min

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Mayor Of Kingstown 2x01 Recensione

“He’s gonna fuckin’ killing him.”
“Who gives a shit? We’ll blame the Mexicans.” 

Un anno esatto dopo la messa in onda di “This Piece Of My Soul“, Mayor of Kingstown torna su Paramount Network con la première della seconda stagione.
Come è noto, nelle settimane precedenti all’inizio della nuova stagione, il principale tema di discussione ha riguardato Jeremy Renner e il grave incidente che lo ha visto coinvolto nella sua abitazione in Nevada. Senza entrare nel merito dell’entità dei danni subiti dall’attore e dei tempi di recupero e di riabilitazione, quello che si può affermare in questa sede, inerente a questa serie, è che le riprese della seconda stagione si sono già concluse. Come raccontato dal co-creatore Hugh Dillon (che interpreta anche il personaggio di Ian), le considerazioni sulla salute del protagonista entreranno in gioco solo in caso di rinnovo per una terza stagione. Se, dunque, il futuro dello show è alquanto incerto, il suo presente è già definito e al sicuro e – per questo – pronto ad essere recensito.

VUOTI DI POTERE


Nel corso della sua intervista con The Hollywood Reporter, Dillon ha anche fornito delle anticipazioni in merito alla seconda stagione dello show. In particolare, ha detto che uno dei temi centrali sarà rappresentato dalla lotta per sfruttare il vuoto di potere attualmente esistente per diventare i nuovi leader delle varie fazioni che compongono Kingstown.
Effettivamente la situazione nella città, in seguito alla rivolta, è molto simile allo stato di ius in omnia concettualizzato da Thomas Hobbes. Tutti i leader delle gang – ad eccezione di Bunny – sono stati uccisi nel corso della rivolta in carcere. Di conseguenza, non esistono più gerarchie e protocolli relazionali all’interno delle gang.
La rappresentazione di questa assenza di potere gerarchico e organizzato è testimoniata dalle quotidiane risse all’interno del nuovo carcere, ossia una tendopoli in uno stabilimento industriale abbandonato. Inoltre, fuori dal carcere ci sono sparatorie e rappresaglie all’ordine del giorno.
Una situazione che non fa bene agli affari e preoccupa in particolare due persone: Bunny, ossia l’unico vertice di una gang ancora in vita; e Mike, ossia colui che, senza leader con cui negoziare, ha perso il controllo della città. Mantenendo la similitudine con Hobbes, il suo obiettivo sarà tornare ad essere l’uomo in grado di mantenere l’ordine a Kingstown.

ALLA RICERCA DI MILO


Nel corso di questa puntata, non è stato precisato quanto tempo sia passato dal termine della rivolta all’interno del carcere. Indicativamente, un periodo di tempo non troppo lungo, perché le attività di identificazione dei cadaveri sono ancora in corso. Al tempo stesso, il tempo passato non è neanche troppo breve, dato che Kyle ha accettato il nuovo lavoro nel Nord del Michigan e ha già iniziato a prendere servizio.
Nella confusione generale, e viste le difficoltà di identificare i cadaveri, nessuno si era accorto della scomparsa di Milo Suntar. Quest’evasione rappresenterà sicuramente uno dei temi centrali della stagione, in particolare per quanto riguarda il rapporto tra Mike e Iris.
Tuttavia, la gestione dell’evasione in questa season première rappresenta uno dei punti deboli dell’episodio stesso. Come affermato dalla procuratrice, Milo è il criminale più pericoloso del Michigan. Per questo motivo appare improbabile che le forze dell’ordine non si siano allarmate in seguito alla mancanza di Milo tra i detenuti sopravvissuti e tra i deceduti che sono stati identificati. Soprattutto perché Kyle e Ian sanno che Milo era nella stessa stanza in cui si trovavano i detenuti che hanno fatto scoppiare la rivolta. Una stanza piena di armi e di divise delle guardie carcerarie.

UN CONTORNO RIDONDANTE


Nel corso della prima stagione, una delle critiche rivolte allo show riguardava il ritmo eccessivamente lento nel corso degli episodi iniziali. In questo caso, l’impressione è che il ritmo della stagione sarà più elevato sin dall’inizio, come confermato anche da Dillon nell’intervista di cui sopra.
Tuttavia, nel corso di “Never Missed Pigeon” sono persistite delle criticità che si erano palesate già nel primo ciclo di episodi. La problematica principale è rappresentata da Miriam. Il suo personaggio continua ad essere completamente autoreferenziale. Ogni sua azione, ogni sua interazione con gli altri personaggi, dà l’idea di una persona che non tiene in alcuna considerazione il contesto all’interno del quale si trova. In seguito ad una rivolta che ha ucciso 35 guardie carcerarie e centinaia di detenuti, la sua sorpresa nei confronti della presenza delle truppe statali all’interno della sua aula è difficilmente spiegabile: una persona con la sua conoscenza del sistema carcerario sapeva già che sarebbe successo.
Allo stesso modo, la decisione di non denunciare l’aggressore sembra nascere sempre dallo stesso senso di sorpresa (poco spiegabile) nei confronti di un sistema che lei conosce benissimo e che la sua famiglia ha contribuito attivamente a costruire.
Una possibile spiegazione, dunque, è che il suo comportamento nasca da un costante tentativo di far fronte al senso di colpa per il sistema che è stato costruito a Kingstown e per non aver impedito che i suoi figli ne divenissero gli attori principali. In ogni caso, il risultato non è certo soddisfacente.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La situazione di caos in seguito alla rivolta
  • Il nuovo carcere
  • La storyline del PTSD di Kareem
  • Ritmo più alto rispetto alla prima parte della scorsa stagione
  • Nessuno si era preoccupato dell’assenza del criminale più pericoloso del Michigan?
  • Miriam
  • Il rischio è che il personaggio di Iris abbia senso di esistere solo in relazione alla storyline di Milo

 

Dopo il finale esplosivo della scorsa stagione, Mayor of Kingstown dà il bentornato in una città in preda al caos e alla violenza. Più del solito, si intende.

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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