Miracle Workers: End Times 4×10 – The EndTEMPO DI LETTURA 3 min

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Miracle Workers: End Times si conclude qui. Risulta complicato dare una valutazione a questo prodotto. Una difficoltà non certamente correlata all’intricata trama costellata di metatestualità narrativa, bensì alla semplicità con cui lo show della TBS continua a procedere stagione dopo stagione senza avere realmente qualcosa da raccontare al proprio pubblico.
Anche questa stagione, infatti, ci si è fermati ai consueti 18-20 minuti di intrattenimento settimanale svuotato di qualsivoglia tipologia di impegno, un misero compitino che sceneggiatori e registi si sono portati a casa con il minimo sindacale.

UNA SERIE SENZA ASPETTATIVE


Dopo che “Children Of Women” e “John Christ” avevano aperto la strada al finale, lanciando la volata alla “rivoluzione delle macchine”, “The End” rispecchia in toto le aspettative senza, ovviamente, tentare di aggiungere qualcosa per stupire il proprio pubblico.
Tai è a capo dell’attacco sferrato a Boomtown, mentre Sid e Freya si oppongono per gettare le basi a quella che sarà la loro nuova vita, essendo ormai pronti ad accogliere il bambino annunciato da diverse puntate.
La figura di John Christ, capo della resistenza, resta comunque sullo sfondo nonostante in linea di massima dovesse rappresentare l’eroico volto che avrebbe rappresentato la fine degli androidi. Scelta questa che, come si appuntava in precedenza, non stupisce più di tanto: il cast di attori principali, seppur risicato, ha sempre rappresentato la colonna portante di questo show e sarebbe stato stupido cercare di metterli da parte per lasciare spazio a qualche guest. Anche perché, inutile ripeterlo, Daniel Radcliffe e Steve Buscemi valgono da soli la visione dello show. Certo, la versione madman di Radcliffe rasenta il ridicolo e un pizzico di cringe lo si prova durante la visione, però è un costo che si deve pagare quando uno degli attori si ritrova a ricoprire il ruolo di cane domestico (Jon Bass).

UN BUON CAST E POCO ALTRO


Se si guarda a Miracle Workers come ad una normalissima comedy la votazione generale sarebbe più che insufficiente visto e considerato la totale mancanza di una vera e propria verve comica. Anche dal punto di vista del grottesco o surreale, lo show della TBS non brilla eccessivamente lasciando parecchio a desiderare.
Da appuntare, tuttavia, l’ottimo cast e soprattutto il continuo desiderio di non prendersi troppo sul serio. Esempio lampante i rapidi dialoghi tra Freya e Sid in cui viene spiegato allo spettatore cosa sta accadendo e qual è il piano d’azione: una serie di botta e risposta surreali, ma costruiti per prendersi gioco di quei film sci-fi (in stile Terminator) dove l’intero piano d’azione viene preso per buono e dato per scontato. Un elemento che sicuramente non può bastare per ritenere Miracle Workers un prodotto meritevole d’essere recuperato (o semplicemente visto).
Ma forse sarebbe eccessivo pretendere qualcosa di più da uno show che ha abituato il proprio pubblico sempre al minimo indispensabile e che si compone di brevissime puntate (18-20 minuti, ricordiamolo) per intrattenere lo spettatore. Le comedy d’alta qualità sono ben altre.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • E anche questa stagione ce la siamo finalmente portati a casa
  • Puntata senza mordente e veri colpi di scena
  • Comicità molto basilare
  • Radcliffe the madman
  • Radcliffe the madman
  • Totale assenza di una storia che possa anche solamente interessare il pubblico
  • Banalità della comicità

 

Miracle Workers: End Times finisce con questo decimo episodio la sua rapida parentesi estiva dopo aver tentato di entrare nel palinsesto della TBS ancora a gennaio. Un finale in linea con il resto della stagione di cui non ci si può in alcun modo stupire. Le serie comedy sono ben altre, Miracle Workers resta un riempitivo, o guilty pleasure, che potrebbe essere giunto alla sua naturale conclusione: il rinnovo, infatti, non è stato ancora confermato.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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