“Chapter Eleven” riparte subito dopo la fine del precedente episodio, ricollegandosi alla fuga dalla città di Osaka sotto il mirino dei bombardamenti.
É una scena forte da vedere, quella del passaggio dell’auto di Hansu mentre scorta fuori dalla città Sunja e la sua famiglia. La descrizione del momento assume contorni fortemente reali e tragici. In quegli attimi, mentre risuona l’allarme bomba, il caos regna sovrano mentre uomini, donne e bambini affollano le strade cercando una via di fuga.
Una scena che apre l’episodio e dura giusto qualche attimo, eppure i minuti si dilatano grazie alle espressioni dei protagonisti, disperati nell’assistere inermi alla disperazione intorno a loro. Poi, Sunja e gli altri raggiungono la campagna e lo scenario cambia totalmente. Un altro effetto eccezionale ad opera del comparto tecnico della serie di Apple Tv+.
“14 years. I am no longer that girl at the cove. I am now… I’m a widow now. Like my mother.”
IL CONFRONTO
Questo episodio segna anche un punto importante per la storia fin qui raccontata. Oltre qualche rara apparizione del passato in cui offriva il suo aiuto (come quello avvenuto appunto negli scorsi episodi) una conversazione vera e propria tra Hansu e Sunja negli ultimi tempi non c’era mai stata.
Sono passati ben 14 anni da quando Sunja è rimasta incinta e ha scoperto che Hansu non poteva offrirle quella famiglia da lei immaginata e desiderata. Un matrimonio e un altro figlio dopo, i due si ritrovano faccia a faccia e questa volta la donna che si presenta davanti ad Hansu non è più quella figura romanticamente ingenua del passato. Come afferma la stessa Sunja, infatti, le esperienze degli ultimi anni hanno formato una persona più forte e consapevole, modellata anche dal dolore, soprattutto quello più recente della morte del marito Isak.
Rimane comunque un confronto emotivamente toccante, ma anche importante a livello pratico. L’aiuto di Hansu e la sua costante presenza in famiglia creano infatti un legame sempre più stabile con Noa che potrebbe portare a risvolti differenti se il ragazzo dovesse scoprire la verità.
ATTIMI DI VITA
Ma oltre questi eventi già descritti, l’episodio racconta soprattutto veri e propri spaccati di vita quotidiana. A partire dalla nuova sistemazione di Sunja e la sua famiglia nel 1945, con la vita in campagna a fare da sfondo che regala ambientazioni e inquadrature magnifiche.
La parte dedicata a questa nuova quotidianità riflette tutti quegli elementi che rendono Pachinko una serie di altissima qualità. Oltre un comparto tecnico sempre eccellente, infatti, è anche lo stile narrativo a deliziare lo spettatore. Con la tranquillità della campagna a fare da sfondo, ben si contrappongono i momenti di duro lavoro o il passaggio degli aerei che spezzano quell’illusione di quiete. Non mancano poi, i momenti più leggeri, con il piccolo Mozasu a tenere banco, intervallati da attimi più emotivi come il già citato confronto tra Sunja e Hansu, ma anche i tormenti di Kimiko.
Ma la quotidianità viene raccontata anche nella timeline più moderna, dove ricompare in maniera un po’ più netta la versione anziana di Sunja (Youn Yuh-jung). La parte dedicata alla matriarca si presenta sempre caratterizzata da estrema delicatezza, nonostante i messaggi che traspaiono dai dialoghi siano sempre concreti.
Ovviamente, non manca poi lo spazio per la storyline di Solomon. Anche qui, il contesto dell’episodio rimane una sorta di quotidianità, con il tentativo di riavvicinarsi a Naomi, ma in sottofondo il piano di vendetta inizia seriamente a prendere forma.
“No matter the times, life is never easy.”
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Tutta l’essenza della quotidianità in un episodio, vissuto in bilico tra paura e speranza.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
4
Nessun voto per ora
Tags:
Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.