Questa nuova serie spagnola di Disney+ dichiara tutte le sue ambizioni sin dalle prime scene.
La protagonista, Allegra, vuole sfondare nel mondo dello spettacolo e canta in cameretta usando una spazzola per microfono. Niente di originale, anzi, ma la giovanissima si scatena sulle note di Dressed For Success dei Roxette. Sogna inoltre di esibirsi vestita come una Barbie Disco degli anni ’80.
Chi guarda si chiede dunque a quale pubblico il prodotto si rivolga in realtà. I millennials, al pensare che Marie Fredriksson non c’è più, così come non c’è più Dolores O’Riordan dei Cranberries, potrebbero avere una botta di vecchiaia devastante. Se ne sente forte la mancanza. La Generazione Z magari ha altri gusti.
Per fortuna, la commistione di epoche viene presto spiegata.
INTRECCI DEL E COL PASSATO
Allegra vuole entrare nella prestigiosa compagnia di musical di cui, in gioventù, faceva parte la madre. Quest’ultima, però, ora gestisce una libreria e si oppone decisamente alle aspirazioni della figlia. La ragazza, ovviamente, non se ne dà per inteso e va avanti, spalleggiata dalla mitica nonna Coco, anche lei stella dello spettacolo.
Qualcosa di più si intuisce quando Allegra, grazie ad un magico braccialetto ritrovato dietro un muro(!) torna nel passato ed ncontra la madre, da giovane. Meglio ancora, la sceneggiatura provvede subito a compensare la carenza di figure maschili nella famiglia della protagonista, introducendo alcuni simpatici ragazzi, capitanati da Diego, il bel tenebroso di turno. Probabilmente il padre della ragazza.
L’ACROBATA COI PIATTI
Sì, i profumi di Ritorno al Futuro si sentono tutti, si sentono fortissimo. Per questo si parla di “alte ambizioni“: confrontarsi con modelli iconici è sempre un rischio. Da un lato certamente la strada è già tracciata, ma proprio per questo aumenta il rischio di fallimento inglorioso.
Facendo un po’ di conti, quindi, gli elementi costitutivi della serie sono i richiami agli anni ’80 -’90, l’organizzazione di un musical ed i segreti di famiglia.
Per quanto riguarda le scene in cui i giovani si esibiscono, manca quel lucido patinato tipico delle produzioni americane. Non ci sono neanche i simpatici outsider freaks di Glee, perché questo è il mondo Disney. La qualità professionale, comunque, è buona.
Il problema è quello dell’acrobata che deve destreggiarsi con molti piatti da tenere in equilibrio: riuscire, con grazia e tempismo, a non farli cadere.
IL GIOCO DELLE CITAZIONI
Rintracciare i riferimenti vintage seminati ad ogni piè sospinto diventa un gioco a sé stante. Per chi ama farlo, un motivo valido per seguire la serie indipendentemente dalla trama.
Tanto per dire, sulla maglietta indossata dalla protagonista, al momento del salto nel 1994, c’è scritto Laura No Està. Non serve solo a darle un alias, qualora non volesse presentarsi col suo vero nome. Si tratta del titolo della versione spagnola di Laura Non C’è, successone di un giovane Nek. Ad un certo punto, si sente in sottofondo The Sign, hit firmata dagli scandinavi Ace Of Base, meno famosa del loro tormentone All That She Wants.
Il musical che i ragazzi devono mettere in scena, invece, è Freaky Friday. Storia di una madre e di una figlia che si scambiano i corpi, arrivando così a capirsi, ha avuto molte versioni filmate a partire da quella del 1976, con Jodie Foster.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Pur con tutti i suoi difetti, la serie riesce a mettere nello spettatore la voglia di seguire le puntate successive. Questo la distingue da altri prodotti Disney, magari più patinati e più curati. Una chimica misteriosa si stabilisce fra le citazioni vintage, il desiderio di sapere come mai la madre di Allegra sia diventata contraria al mondo dello spettacolo e di vedere se le varie generazioni della famiglia arriveranno a capirsi.
Dato il richiamo agli anni ’80, sembra starci tutta una semi citazione di Jerry Calà: Entrelazados non è bello, piace. Ovviamente considerando il target ed il tipo di prodotto che vuole essere.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).