Mayor Of Kingstown 1×02 – The End BeginsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Mayor Of Kingstown 1x02 recensioneDopo la visione dei primi due episodi, rilasciati insieme da Paramount+, la sensazione che traspare da Mayor Of Kingstown è quella di una serie votata a sorprendere.
Il crime thriller di Taylor Sheridan si è infatti presentato nello scorso episodio con il più significativo dei colpi di scena. Far fuori a metà pilot un personaggio apparentemente centrale alla narrazione, e portato in scena da un volto importante (Kyle Chandler), non è cosa da poco.
Tuttavia, la sensazione di “sorpresa” rilasciata dalla serie non si ferma qui, seppur si parla di un elemento di minor enfasi. Mayor Of Kingstown, infatti, sta sorprendendo per il modo in cui ha deciso di raccontare la sua storia. I primi due episodi si sono dimostrati completamente diversi da ciò che si poteva prevedere da una conoscenza di base della trama. Stabilito il ruolo di protagonista solitario di Mike McLusky, dal punto di vista narrativo sembra di assistere ad una partita di ping pong continua, con il character che si destreggia nella realtà criminale di Kingstown un po’ alla rinfusa. Un modus operandi che sicuramente risulterà adatto al percorso del personaggio ma che, almeno per adesso, appare un po’ troppo impersonale e frammentato.

MIKE E LA METAFORA DELL’ORSO


Così come avvenuto nel pilot, anche “The End Begins” si distingue per una netta differenza di intensità tra prima e seconda parte. L’inizio, infatti, risulta ancora una volta frenetico, con Mike alle prese con svariate situazioni e impegnato su più fronti in un modo quasi confusionario e difficile da inquadrare. La seconda parte, invece, è caratterizzata da una narrazione più pacata nell’esecuzione ma sicuramente più intensa dal punto di vista emotivo.
Grazie a queste due diverse modalità di esecuzione, la figura di Mike può vantare un’ottima presentazione stratificata e complessa. Mentre il nuovo mayor cerca di venire a patti con il nuovo ruolo, di pari passo a questa raffigurazione frenetica e violenta di power broker, la serie si prende il tempo per analizzare più a fondo anche la parte umana del personaggio.

“You’re born, you suffer, you die. Let me let you in on a little secret, Mike. You’re no different. You’re just as far under the bus as the rest of us, bro. And we all be leavin’ the same way. Once you’ve been in the jaws of the beast, some day he gonna finish his meal.” 

Ecco quindi che torna protagonista il famigerato orso che inizia ad assumere un significato importante all’interno della storia. Se il titolo dell’episodio, unito alle parole sopracitate di Bunny, non fossero già abbastanza un indizio, il peso metaforico assunto dall’orso diventa un elemento di estrema riflessione. La scena in questione infatti (oltre a dare l’occasione per rimettere arco e frecce in mano a Jeremy Renner), sa tanto di ragguaglio sulle implicazioni che questo ruolo assunto adesso da Mike, già più ibrido rispetto a quello di Mitch, porta con sé.

CRIMINALITÀ AD ALTO IMPATTO


Come detto, alla parte più frenetica dedicata alle varie trattative di Mike, ne segue una decisamente più pacata ed emotiva. Di pari passo all’analisi interiore del protagonista, infatti, si accosta una visione su più spaccati del mondo criminale. Tra le varie situazioni proposte dall’episodio spicca senza dubbio la scena dell’esecuzione. Un momento che serve anche a dare un’ulteriore visione del ruolo svolto dalla famiglia McLusky nel duro compito di far funzionare insieme criminalità e legalità.
La scena dell’esecuzione della pena di morte raggiunge livelli estremi, proponendo un momento potente e di forte impatto emotivo e con una minuzia di particolari estremamente realistici come se ne vedono poche.
Un altro elemento, questo, che sottolinea l’ottima classificazione di Mayor Of Kingstown che si pone come un prodotto dal buon potenziale, favorito da quelle qualità tecniche che non passano di certo inosservate durante la visione. Tuttavia, dopo due episodi sembra ancora mancare quella scintilla narrativa utile per il salto di qualità della storia. Con l’ingresso più attivo di Milo Sunter (interpretato dall’esperto del doppio gioco Aidan Gillen) la speranza di episodi futuri meno dispersivi e più concreti sembra un facile obiettivo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Jeremy Renner
  • La metafora dell’orso 
  • La scena dell’esecuzione: potente, devastante e ottimamente rappresentata
  • Il rapporto tra Mike e Bunny 
  • Trama ancora dispersiva e poco concreta 
  • La maggior parte dei personaggi ancora non pervenuti 

 

Mayor Of Kingstown è sicuramente un prodotto meritevole, con un ottimo comparto tecnico e portata in scena al meglio dai protagonisti. “The End Begins” si pone più come un episodio introspettivo per il protagonista e questo rallenta inevitabilmente lo sviluppo della trama. Ai prossimi appuntamenti il compito di rimediare.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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