Fantasy Island 1×01 – Hungry Christine / Mel Loves RubyTEMPO DI LETTURA 3 min

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Un’epoca di crisi causata dalla pandemia mondiale non è certo la più indicata per imbarcarsi in progetti rischiosi e innovativi. Almeno è questo devono pensare i dirigenti delle grandi reti televisive, negli Stati Uniti e non solo. Per questo, reboot e remake fanno la parte del leone nelle proposte seriali di questo periodo. FOX ha puntato su di un rifacimento di Fantasy Island, trasmesso anche in Italia con il titolo Fantasilandia.
Un omaggio alla serie originale si nota sin dalle prime inquadrature, dove campeggia una foto dell’indimenticato Ricardo Montalban. Come viene spiegato, inoltre, Elena Roarke, direttrice responsabile delle attività dell’isola, è una discendente del personaggio interpretato da quest’ultimo.
A occuaparsi di questo reboot e sequel c’è la misconosciuta coppia Elizabeth Craft e Sarah Fain, già sceneggiatrici in diverse serie (Angel, Lie To Me, Dollhouse), qui con una discreta responsabilità sulle proprie spalle.

ISOLE PER PERDERSI, ISOLE PER RITROVARSI


Come il pubblico capisce da subito, l’isola è magica e ha quasi una volontà propria. Qui sorge il primo problema e non si tratta di un problema piccolo.
Da quando, infatti, Fantasy Island chiuse i battenti, negli anni ’80 ad oggi, è andata in onda una serie divenuta iconica che ha definito il nuovo stato dell’arte in fatto di isole misteriose e destini incrociati. Si sta parlando, ovviamente, di Lost.
Al confronto, questo nuovo prodotto sembra non avere ancora deciso cosa vuol fare da grande. In altre parole: manca la sapienza con cui il mistero viene impostato da subito. La sceneggiatura, poi, non preme l’acceleratore né sul lato sentimentale, né sugli aspetti più inquietanti ed inspiegabili di quanto accade sull’isola. Questo rende il prodotto piuttosto blando e non giova al risultato finale.

IL CASO CHRISTINE


Il primo caso su cui si concentra l’episodio pilota è quello di Christine, conduttrice tv con disturbi alimentari. La causa di tali problemi emerge nel corso della puntata: sta nell’infanzia e nella gioventù difficili vissute dalla donna.
Proprio su questo punto la narrazione sembra giocare con il pubblico per offrire solo cenni minimi che ognuno deve completare poi a suo piacimento. Quando il gioco, però, passa certi limiti, nello spettatore subentra l’irritazione.
Nell’esempio in questione, tutto il non detto ed il non mostrato impediscono a chi guarda di partecipare all’esperienza catartica vissuta da Christine, qualunque essa sia.
Resta chiaro solo il sogno proibito di tutti: poter mangiare tutto quello che si vuole senza ingrassare.

IL CASO MEL E RUBY


L’altro caso di giornata, tutto virato al sentimentale, riguarda Mel e Ruby, coppia arrivata amandosi più che mai al 50° anniversario di matrimonio. Purtroppo però a lei resta poco da vivere a causa di un perfido tumore al pancreas.
Mentre si parla di loro arrivano quelle scene che, forse, maggiormente si aspettava chi ha scelto di seguire la serie. Innanzitutto, i due trovano una fonte magica, immersa in una lussureggiante vegetazione tropicale, in cui immergersi per ringiovanire. Da lì a qualche bella sequenza da “spot dell’aperitivo al tramonto” il passo è breve e la visione assai gradita.
Meno gradita, anche qui, è la frettolosa superficialità con cui si accenna, per esempio, alla sessualità di Ruby.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La fonte magica per ringiovanire
  • Spot dell’aperitivo al tramonto
  • Tra la serie originale e questo remake, c’è stato Lost
  • Frettolosa superficialità della narrazione

 

Questo pilot merita una sufficienza interlocutoria. Nelle prossime puntate si capirà se la serie riuscirà ad assumere una sua precisa identità. Ci sono diversi stuzzicanti interrogativi da approfondire. Alcuni riguardano la magia dell’isola (che, parola di Elena Roarke, “sceglie” chi la custodirà) o la vita sentimentale della stessa Miss Roarke. Per ora si è accennato solo ad un rapporto irrisolto con il pilota che porta i turisti sull’isola. La strada da percorrere, comunque, è ancora lunga. Aver scelto due donne non caucasiche come personaggi principali, in omaggio ai più moderni dettami dell’inclusività, non è che il primo passo. Le sceneggiatrici potrebbero anche optare per la scelta “rilassante” e puntare decisamente su inquadrature di paesaggi da cartolina e spensierati momenti vacanzieri. Un grosso problema nel caso accadesse.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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