Tra le nuove realtà delle piattaforme streaming, Paramount Plus si sta di certo guadagnando il suo spazio grazie alla buona dose di produzioni originali. Un catalogo abbastanza ricco, come prevedibile per un colosso simile, che solo di recente ha spaziato tra prodotti di primo piano (1923, 1883), serie più standard dai buoni risultati (Tulsa King) e altre un po’ meno riuscite (Mayor Of Kingstown).
In questo caleidoscopio di serie tv, non può certo mancare la tanto in voga componente teen drama. Ecco quindi che su Paramount arriva School Spirits, serie di otto episodi (con i primi tre già rilasciati in blocco) che rientra a pieno titolo nel genere young adult ma che, a differenza di molti altri prodotti simili, riesce a non lasciarsi completamente assorbire da tale canone.
EFFETTO MYSTERY
Teen drama, dunque, ma a caratterizzare maggiormente la storia di School Spirits c’è soprattutto un altro genere che prende il sopravvento sin dai primissimi istanti del pilot. É infatti la componente mystery a prendere per mano lo spettatore all’inizio di “My So-Called Death” e ad accompagnarlo fino al termine dell’episodio, lasciando dietro di sé una certa curiosità per le puntate successive.
Ad una prima occhiata, infatti, School Spirits si presenta come una fitta rete di segreti e misteri. E non poteva essere altrimenti, dato che tra i produttori esecutivi dello show spicca Oliver Goldstick che per anni ha contribuito a dar vita alla contorta trama di Pretty Little Liars. Senza voler scomodare tale paragone, o spaventare il pubblico con una simile comparazione, va sottolineato come ad ora l’elemento mystery sia la carta vincente di questo pilot.
A tutti quegli elementi carichi di cliché, equivoci adolescenziali e prevedibilità che ovviamente la serie mantiene, è infatti il mistero sulla protagonista che cattura l’attenzione sin dai primi minuti e regge tutto l’episodio. Un elemento che trova una marcia in più anche per la particolarità con cui si presenta. In School Spirits, infatti, non c’è un semplice caso investigativo da risolvere con i soliti metodi convenzionali. Senza lasciarsi andare in antipatici spoiler, basterà dire che la protagonista Maddy si trova nell’insolita condizione di essere morta, ritrovandosi imprigionata in un limbo rappresentato dal suo liceo, luogo dove è stata uccisa. Un elemento che si pone subito come fattore dominante e che nel corso di tutto il pilot regge bene e presenta un ottimo incipit.
Il punto focale di School Spirits sarà infatti quello di scoprire cose è successo a Maddy, un lavoro già ben apparecchiato in questi primi 44 minuti che ben si giostra tra il presente e l’inizio delle indagini della stessa Maddy, con i flashback che invece regalano i primi input verso ciò che è accaduto il giorno della morte.
UN BUON CAST D’INSIEME
Ma mistero ed investigazione a parte, in sottofondo rimane sempre la componente teen dato che i protagonisti sono essenzialmente adolescenti del liceo. Come detto, però, un elemento questo che non risulta pesante sia grazie alla diversità della storia ma anche a protagonisti abbastanza propositivi. Il gruppo di character che ha occupato la scena durante il pilot appare ben amalgamato e capace di unire in maniera organica le due trame, sia quella “terrena” che “extra-terrena”.
Due storyline che naturalmente vanno di pari passo e sono trainate dalla protagonista (e vittima) Maddy Nears interpretata dall’attrice Peyton List. A fare da spalla segue un cast ovviamente giovane composto da attori quali Kristian Flores, Milo Manheim, Spencer Macpherson e Nick Pugliese, mentre tra i volti più riconosciuti emerge Maria Dizzia qui nei panni della madre di Maddy.
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Buona la prima per School Spirits: un mystery teen drama con una storia che sembra avere le carte in regola per lasciarsi seguire con curiosità e semplicità.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.