Con una mossa totalmente inaspettata, The Mandalorian mette in pausa la storyline principale per focalizzarsi su due personaggi che dire secondari è fare loro un complimento.
Dopo aver ripreso la narrazione esattamente da dove si era interrotta nell’episodio precedente, con Din Djarin e Bo-Katan ribattezzati dalle acque di Mandalore, lo show vira bruscamente traiettoria e pone l’accento su Coruscant.
Il centro della galassia – così viene chiamato questo pianeta – era già apparso in moltissimi prodotti dello starwars universe, a partire da Il Ritorno dello Jedi, fino ad arrivare alla trilogia prequel, passando per The Clone Wars, Rogue One e la recentissima Andor.
Coruscant, così, fa la sua prima apparizione in The Mandalorian e lo fa all’interno di una puntata filler che, per quanto piacevole dal punto di vista scenico e stracolma di easter-eggs, non soddisfa pienamente lo spettatore.
THE BOOK OF DOTTOR PERSHING
A Coruscant il pubblico ritrova il Dottor Pershing, comparso nelle precedenti stagioni di The Mandalorian, mentre gestiva gli esperimenti di clonazione accanto a Moff Gideon.
Il dottore fa ora parte di un Programma di Amnistia, ideato dalla Nuova Repubblica, per riabilitare gli ex imperiali e farli integrare nella nuova società. Una nuova società comunque non esente da difetti, come dimostrano la rigidità, la burocrazia e l’ipocrisia di molti personaggi, soprattutto gli aristocratici.
Il Dottor Pershing, infatti, che ha passato tutta la sua vita sull’Orlo Esterno, sembra un pesce fuor d’acqua di fronte agli abitanti del Nucleo, così distanti dai problemi reali – un po’ come gli strambi e viziati abitanti di Panem che se ne sbattevano allegramente dei Distretti più poveri.
Mentre fa ritorno al suo alloggio, Pershing incontra nuovamente Elia Kane, ex ufficiale imperiale delle comunicazioni che lo prende sotto la sua ala protettrice. Durante un loro dialogo, viene nominato il destino di Moff Gideon, fuggito mentre lo portavano al Tribunale di Guerra (versione ufficiale) oppure sottoposto al Mind Flayer (versione ufficiosa).
Lo show mostra, inoltre, la quotidianità del dottor Pershing, tra noiose routine ed interrogatori psicologici per testare la sua lealtà alla Nuova Repubblica. Questa vita sembra andare stretta allo scienziato che non ha mai dimenticato i suoi esperimenti e gli obiettivi che avrebbe potuto raggiungere con essi.
“COME TO THE DARK SIDE… WE HAVE ELIA KANE”
Purtroppo, il sogno di Pershing è destinato a svanire in quanto nessuno, nella Nuova Repubblica, dà il permesso al dottore di continuare le sue ricerche. Non si sa se per mancanza di fiducia o di lungimiranza, fatto sta che Pershing si sente imprigionato ed incapace di aiutare come, invece, vorrebbe.
In suo soccorso arriva Elia Kane che risveglia nel dottore l’ambizione necessaria per scavalcare le regole. I due, dunque, si dirigono in un deposito in cui è presente uno Star Destroyer imperiale per rubare alcuni oggetti dal laboratorio mobile.
Anche in questo caso c’è un collegamento con quello che sarà il continuo della storia che tutto il pubblico conosce: il fatto che tutta la Nuova Repubblica fosse demilitarizzata (per volere di Mon Mothma) avrebbe contribuito, più avanti, alla presa di potere del Primo Ordine (trilogia sequel).
In una breve sequenza si può anche ascoltare la Marcia della Resistenza, il tema principale del film Star Wars: Il Risveglio della Forza, composto da John Williams.
Purtroppo, la missione dei due ex imperiali non sortisce l’effetto sperato, anche per via del tradimento di Elia Kane che fa arrestare l’ingenuo dottor Pershing. Lo scienziato, infatti, viene sottoposto ad un ulteriore programma di riabilitazione, utilizzando un dispositivo molto simile al Mind Flayer.
Il dottor Pershing, conoscendo benissimo il potenziale della macchina, si ribella con tutte le sue forze, ma viene subito messo a tacere con la scusa di non essere Eleven e di non trovarsi sul set di Stranger Things.
TRA SPIE IMPERIALI E TESTIMONI DI GEOVA
Poche settimane fa, l’attore Giancarlo Esposito, interprete di Moff Gideon aveva rivelato che il suo personaggio sarebbe ricomparso durante la terza stagione di The Mandalorian. Questo excursus dedicato a Coruscant e al tradimento di Elia Kane, dunque, si rivela funzionale per preparare la strada a questo ritorno. Il dottor Pershing, infatti, viene messo fuori combattimento dall’ex ufficiale apparentemente per volontà di qualcun altro, in questo caso si può ipotizzare che possa essere proprio Moff Gideon.
Tornando ai protagonisti principali di The Mandalorian, la storia avanza di pochissimo e – bellissime scene d’azione a parte – non succede pressoché nulla di eclatante. Din Djarin e Bo-Katan fanno ritorno dall’armorista che segue pedissequamente il Credo e quindi riabilita il Mandaloriano e la stessa Bo-Katan per essersi immersa anch’essa nella acque e per non essersi mai tolta l’elmo da allora. I testimoni di Geova Mandaloriani hanno così una nuova adepta.
Nonostante il minutaggio dedicato ai protagonisti di The Mandalorian sia molto scarso, questo episodio risulta una leggera boccata d’aria fresca rispetto allo standard delle prime due puntate.
Mettere da parte Mando e Grogu – che continuano a girare in tondo e ripetere le stesse azioni da tre anni a questa parte – e concentrarsi più sulle dinamiche politiche all’interno di Star Wars (come aveva fatto anche Andor) è stata la scelta più azzeccata.
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Una breve (così per dire) divagazione per il terzo appuntamento della nuova stagione di The Mandalorian. Ben vengano gli intrighi politici all’interno della Nuova Repubblica, ma da questo show ci si aspetta molto di più.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.