The Mandalorian 3×02 – Chapter 18: The Mines Of MandaloreTEMPO DI LETTURA 5 min

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The Mandalorian 3x02 recensioneIl ritorno di The Mandalorian con la sua terza stagione, nonostante (o forse proprio a causa di) alte aspettative supportate dal successo delle prime due, non desta l’entusiasmo che dovrebbe. Il fan che guarda i prodotti Star Wars con gli occhi dell’amore non può che essere appagato guardando Din e Grogu ancora insieme in giro per lo spazio. Se togliesse però le lenti rosa a forma di cuoricino non potrebbe non rilevare come il riavvicinamento tra il mandaloriano e baby Yoda sia avvenuto troppo presto rispetto a quanto era lecito attendersi. Sembra infatti che per Jon Favreau il personaggio di Din Dijarin non abbia senso di esistere se non accompagnato dal piccolo Grogu, nonostante la serie si chiami The Mandalorian e non The Mandalorian & Baby Yoda. Forse è perché Pedro Pascal sembra essere nato per interpretare questo ruolo del combattente burbero che si ritrova a compiere una missione di protezione verso un bambino (o una bambina) speciale a cui finisce per affezionarsi profondamente. Ma non è questo il luogo per parlare di The Last Of Us, meglio concentrarsi su The Mandalorian.
In sostanza, pesa ancora molto (per non dire “fa ancora molto incazzare”) l’infausta scelta, già ampiamente vituperata da Recenserie, di inserire tre puntate mando-centriche (con tanto di ricongiungimento tra Din e Grogu) in una serie che porta il nome di un altro personaggio, The Book Of Boba Fett. Insomma, è chiaro che Favreau non è uno che si formalizza sulla corrispondenza tra titolo e contenuto.

LE MINIERE DI MORIA MANDALORE


Se si può storcere il naso di fronte a queste strizzate d’occhio evidentemente a servizio del fan, lo stesso non si può fare per tutto quello che concerne il comparto tecnico. Le ambientazioni e le scenografie di The Mandalorian sono accurate ed efficaci, gli effetti speciali sempre di alto livello. Nello specifico di questo episodio la serie mostra allo spettatore un’ulteriore nuova ambientazione, la tanto attesa e nominata Mandalore, che con le sue distese e le sue miniere non delude. Così, oltre alla maglia di mithril che Din ha regalato a Grogu è tempo per provare di nuovo le vibes del Signore degli Anelli recentemente rispolverate con Gli Anelli Del Potere. Le miniere di Mandalore ricordano infatti quelle di Moria, la montagna del regno dei Nani, soprattutto per l’accento posto, grazie alla presenza e alle parole di Bo-Katan, sugli antichi fasti del pianeta di cui restano solo macerie.
Certamente fa sorridere che, nel giro di mezza giornata, Din arrivi in un posto in cui si pensava l’aria non fosse respirabile e invece non solo scopre che si può accedere senza particolari drammi, ma trova quello che stava cercando e anche di più. Tra questi, la bestia mitologica a cui è dedicato proprio il simbolo del teschio mandaloriano che non è solo una leggenda. Va bene favorire l’avanzamento di trama ma forse ci si poteva arrivare con passi più cauti.
Nota a margine: qualsiasi cosa fosse quell’essere con esoscheletro che sembrava rubare il sangue di Din ha un twist abbastanza dark e creepy per il mondo di Star Wars, richiamando l’immaginario di scienziati pazzi e esperimenti (questi ultimi avevano già fatto capolino in The Mandalorian con il rapimento di Grogu da parte di Moff Gideon) che potrebbe avere risvolti interessanti futuri.

BO-KATAN: UNA NUOVA SPERANZA


Proprio Bo-Katan è una co-protagonista importante dell’episodio e non solo. Il finale, che pare rivelare la presenza del fantomatico mitosauro, è la conferma che la quest orizzontale di questa stagione potrebbe essere la ricostruzione di Mandalore (tema a cui molti elementi e indizi hanno lavorato già dalla stagione precedente con l’ingresso della stessa Bo-Katan e della darksaber) che eleverebbe la ex reggente di Mandalore a comprimaria degli attuali episodi.
Oltre che salvatrice di Din e protagonista di ottime scene d’azione (non passa inosservato come padroneggi molto meglio la darksaber), Bo-Katan è protagonista di una serie di spiegoni che sembrano un po’ il leitmotiv di questo episodio, visto che anche il mandaloriano si prodiga in chiacchiere con Grogu per introdurlo al proprio mondo e alla propria storia (che ovviamente diventano insights anche per lo spettatore). É uno stratagemma ben noto e utile ma che suona un po’ strano e forzato in questa serie che non è abituata a mostrare il mandaloriano così chiacchierone.

SE NON HANNO PANE CHE MANGINO EASTER EGGS


Per chiudere il cerchio sul fan service della serie, di seguito un paio di easter eggs dell’episodio.
In The Book Of Boba Fett Peli Motto aveva sostituito il razor crest di Din con uno starfighter di Naboo direttamente dalla trilogia prequel, Episodio I. Chi non ha visto le sopracitate tre puntate di The Book Of Boba Fett The Mandalorian si è quindi perso il collaudo del caccia da parte di Din in mezzo ai canyon di Tatooine. Caccia che i fan avevano conosciuto proprio in Episodio I con la gara di sgusci a cui partecipa il piccolo Anakin per liberarsi dalla schiavitù. Gara di sgusci che si teneva proprio in occasione del Boonta Eve a cui fa riferimento il personaggio interpretato da Amy Sedaris all’inizio di questo episodio e i cui festeggiamenti tra fuochi d’artificio fanno da scenario alla partenza di Din e Grogu.
Invece si torna alla trilogia originale con il droide R5-D4 che Peli vende a Din, nonostante non sembri un grande affare ma “ha partecipato alla ribellione”. Non è altro che il droide che Luke e lo zio Owen avrebbero comprato dai Jawa se non fosse andato in panne, facendo ricadere la scelta su R2-D2. Da lì è storia.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Mandalore, nuova ambientazione
  • Approfondimento di Bo-Katan quale nuova comprimaria
  • Easter eggs da tutte le trilogie
  • Grogu usa la Forza
  • Sembra che non possa esistere un Mandaloriano senza baby Yoda
  • Nonostante l’uso della Forza Bo-Katan mette in ombra Grogu; forse poteva essere lei la comprimaria di Din di questa parte di stagione facendo tornare Grogu più avanti?

 

Un secondo episodio che accelera il passo rispetto all’inizio di stagione dando una direzione alla trama ma che non ha ancora ingranato la marcia giusta.

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