House Of The Dragon 2×01 – A Son For A SonTEMPO DI LETTURA 4 min

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4.2
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Fresca di rinnovo per una terza stagione, House Of The Dragon torna per il suo secondo ciclo di puntate.
Siccome l’appuntamento era attesissimo, da un paio d’anni, la serie decide di presentarsi all’appuntamento galante coi fan indossando l’abito buono.
Lo fa sotto forma di una sigla nuova di zecca, dove, in un arazzo stile Tapisserie de Bayeux, sono rappresentate tutte le vicende della mitologia di Westeros. Si parte dall’eruzione vulcanica nota come The Doom Of Valyria e si arriva agli eventi oggetto di questi episodi. Con tutto il sangue del caso.
L’inizio della puntata non è da meno visto che si parte dalla Barriera. Lì, il giovane Lord Cregan Stark sta discutendo e contrattando col giovanissimo principe Jacaerys Velarion se spalleggiare o meno la pretesa di Rhaenyra al Trono di Spade. Nessuno in quel remoto angolo di mondo sa ancora della morte di Lucerys Velarion.

I WANT AEMOND TARGARYEN


Secondo lo showrunner Ryan Condal, ci voleva questo momento, con profumo di antico passato, per offrire quasi un rifugio a personaggi e spettatori dalle conseguenze devastanti di quanto accaduto alla fine dell’episodio precedente.  A parte la sconfinata gioia di rivedere gli Stark e il Nord, lo scopo è perfettamente raggiunto. Poi si parte subito per la strada a precipizio che porterà a fine puntata.
Rhaenyra è preda del dolore più profondo. Non ha nemmeno, all’inizio, il corpo del figlio su cui piangere. In tutta la puntata, dice solo le parole messe a titolo del paragrafo, ma Emma D’Arcy riesce comunque a rappresentare bene tutti i suoi sentimenti. Compresa l’inossidabile intesa col marito Daemon, con cui bastano le fronti che si sfiorano.
Fra l’altro, le scene della cerimonia funebre per Lucerys servono anche a fare entrare in gioco il terzo figlio della principessa, Joffrey, ancora bambino.

TEAM VERDI


Se dai Neri si piange, dai Verdi non si ride. Questo, beninteso, mentre si progettano strategie, mosse e contromosse da una parte e dall’altra.
Sia la regina Allicent che suo figlio Aegon danno segni di profondo disagio. Lei si è presa per amante fisso sir Criston Cole e, pregando per i morti, include anche il figlio della rivale. Fa quasi tenerezza sentirla lamentarsi perché suo padre Otto mina la sua autorità di madre nei confronti dei figli.
Per quanto riguarda Aegon, il personaggio è instabile come nei libri da cui la serie è tratta e va benissimo così perchè character con il guizzo di follia regalano sempre molte soddisfazioni/scene truculente.
Ryan Condal e il regista dell’episodio Alan Taylor hanno però dichiarato di essersi fidati della capacità dell’interprete Tom Glynn-Carney di “trovare umorismo anche dove non c’è”. Quindi ci sono scene in cui il nuovo sovrano dà udienza ai sudditi, dimostrandosi ancor meno competente di Maria Antonietta quando salì al trono di Francia pietosamente impreparata al ruolo di regnante.
C’è poi la scena in cui porta ad una seduta del Concilio Ristretto il suo bimbo ancora piccolo. Forse, dicono Condal e Taylor, “per essere un padre presente come Viserys non ha potuto essere con lui“.

BLOOD AND CHEESE


La valanga destinata a tutto travolgere, comunque, è solo all’inizio.
Sul finire dell’episodio, Daemon ingaggia due sicari, noti solo come Blood (un soldato radiato dall’esercito) e Cheese (un acchiappa topi del castello). Dovrebbero uccidere Aemond, ma non lo trovano nelle sue stanze. Allora ripiegano sul figlio maschio di Aegon e Helaena, quello a cui una sapiente sceneggiatura ha conquistato le simpatie del pubblico e che ora spiega anche il motivo del minutaggio parzialmente dedicatogli intelligentemente durante la puntata. Va fatto notare che, anche se si è su HBO, la scena in cui il bambino viene accoltellato è semplificata nascosta e resa in maniera meno cruenta rispetto ai libro di George R. R. Martin da cui è tratta.
Ugualmente, però, si percepiscono l’impatto devastante che il fatto avrà sulla già precaria salute mentale della madre del bambino. Restano intatte anche tutte le nefaste conseguenze che ci saranno nel conflitto fra i due rami della famiglia.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La nuova sigla
  • Si rivedono il Nord, gli Stark e la Barriera
  • Tom Glynn-Carney: il suo Aegon fa da prezioso contrappunto al precipitare degli eventi
  • Scena finale
  • Sir Larys Strong deve morire malissimo
  • Puntata un po’ lenta e di raccordo

 

House Of The Dragon torna con gli ingredienti che ne hanno decretato il successo: ci sono draghi, macchinazioni politiche e intrighi famigliari. Introducendo gli Stark, si ricorda al pubblico anche cosa c’è oltre il Muro.
In più, questa seconda stagione lascia già ben sperare per gli sviluppi futuri di una lotta senza quartiere e occhio per occhio figlio per figlio. Ci sono, ad esempio, le macchinazioni del viscido sir Larys Strong per fare una scalata di potere.
Insomma, ottimo bentornato ad una grande serie.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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