Visto il successo della serie HBO-RAI, Netflix ha pensato bene di fare suo il fenomeno Elena Ferrante con la trasposizione di un altro romanzo di successo della scrittrice italiana: La Vita Bugiarda Degli Adulti.
Anche in questo caso, il prodotto in questione è una co-produzione fra la stessa Netflix e una casa di produzione italiana, in questo caso Fandango.
Un prodotto che punta inevitabilmente a cercare di conquistare quel tipo di pubblico che al momento è orfano della serie di Saverio Costanzo. E, allo stesso tempo, s’inserisce in un contesto già ben collaudato di storie di genere tipico della piattaforma, essendo la vicenda di base un teen drama, genere che evidentemente è conferma di sicuro successo (ma non di qualità, il più delle volte). Bisognerà ovviamente vedere come questi due aspetti riusciranno a fondersi per creare un prodotto che sia quantomeno allo stesso livello della precedente trasposizione della Ferrante, per non deludere il pubblico.
GIOVANNA-VITTORIA NEMICHE-AMICHE
Al momento per fortuna questo timore non sussiste. “Bellezza” svolge con diligenza il proprio lavoro di episodio pilota introducendo le due co-protagoniste della vicenda.
Giovanna (l’esordiente Giordana Marengo) è una ragazza adolescente della Napoli-bene dei primi anni ’90. I suoi genitori (interpretati da Alessandro Preziosi e Pina Turco) sono entrambi professori, fieri appartenenti ad una medio-alta borghesia che fa delle convenzioni e della formalità la base di tutta la propria weltanschauung. Giovanna è considerata da tutti la “pecora nera” per il suo carattere introverso e scontroso. Un giorno un commento preciso fatto dal padre (“È esattamente come Vittoria“) attiva in lei determinate sensazione. Giovanna scopre che da anni suo padre e sua sorella Vittoria (Valeria Golino) non si parlano a causa dell’invidia che questa prova nei confronti del successo personale del fratello, mentre lei vive ancora nel loro quartiere di nascita (uno di quelli periferici e malfamati) dove campa facendo servizi da domestica.
Il giudizio negativo che la famiglia riserva a Vittoria non fa altro che suscitare in Giovanna una certa curiosità per questa zia mai vista e conosciuta, le cui foto in casa sono rigorosamente annerite, come per una sorta di damnatio memoriae. Da questo momento in poi, per Giovanna inizia un percorso di ricerca sul passato della propria famiglia. Un passato che riguarda un trauma mai superato e su cui tutti quanti gli adulti sembrano avere una propria visione precisa. E per cui tutti quanti sono disposti a mentire.
MUSICA E COLORI NELLA NAPOLI DEGLI ANNI 90
L’indagine di Giovanna è il focus centrale di tutta la trama orizzontale. Questa viene retta interamente e mirabilmente dalle interpretazioni delle due co-protagoniste. Particolarmente riuscita è quella della Golino che, comparendo solo negli ultimi minuti dell’episodio, riesce a conferire al proprio personaggio la giusta dose di sensualità e mistero attorno alla sua figura.
Ma la vera parte del leone la fa la musica. Il regista Edoardo De Angelis riesce a ricreare i diversi ambienti della città partenopea (sia i quartieri benestanti che quelli più poveri) dando a ciascuno di loro una colonna sonora precisa. Spesso poi le canzoni scelte (prese rigorosamente dalla scena underground del periodo) richiamano i diversi cambiamenti d’animo della protagonista, come una sorta di coro greco.
Le musiche poi si amalgamano con la fotografia che conferisce un’atmosfera “vintage” alla storia. Inoltre le scenografie e i costumi restituiscono alla perfezione il periodo storico degli anni ’90 senza però cadere nella facile tentazione del citazionismo nostalgico fine a sé stesso.
CONCLUSIONI
C’è tutto ciò che serve per incuriosire lo spettatore, anche quello neofita che non conosce l’opera della Ferrante.
Alla base c’è sicuramente una storia “forte” che però sarebbe nulla senza un’adeguata trasposizione capace di suscitare suspense attorno a sé. Per fortuna, al momento, la serie riesce in questo intento dimostrandosi all’altezza di My Brilliant Friend. Non si sa se riuscirà a superare quest’ultima come iconicità (ma è molto difficile essendo la fruizione dello show completamente diversa e con un target molto differente), ma almeno dimostra di volerci provare.
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Ottimo esordio per questa nuova trasposizione “netflixiana” di Elena Ferrante. La Vita Bugiarda Degli Adulti è un originale storia di formazione incentrata sull’ambiguo rapporto che si viene ad instaurare fra Giovanna e la sua misteriosa zia Vittoria. Sicuramente ne verrà fuori qualcosa d’interessante.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!