Giovanna, dopo il primo incontro con sua zia Vittoria, rimane colpita da questa donna che forse sente più vicina di qualsiasi altro adulto della sua vita. Anche se il padre l’ha persuasa a non vedere più la sorella, donna che a suo dire gli ha inflitto ogni tipo di cattiveria, Giovanna si dà un nuovo appuntamento con Vittoria che, sfrontata e senza filtri come lo spettatore l’ha conosciuta nel primo episodio, si presenta a casa del fratello per incontrare la nipote e portarla con lei nel suo mondo, una Napoli che Giovanna non conosce e che sembra il rovescio della medaglia della Napoli dove lei sta crescendo.
E questo è fondamentalmente l’incipit che dà il là ai restanti cinque episodi di questa stagione.
SOPRA E SOTTO
Ne La Vita Bugiarda Degli Adulti sono protagoniste due città, due Napoli che si completano e s’incastrano come pezzi di un puzzle. L’una non potrebbe esistere se non esistesse l’altra.
Giovanna che viene dalla Napoli di sopra, il Vomero, ed è figlia di una borghesia intellettuale, non ci mette molto a capire che dove vive la zia Vittoria è un luogo diverso. Il quartiere Pianto, descritto dai suoi occhi, è un posto assurdo dove puoi vedere una ragazza che va a cavallo in mezzo alla strada, dove si gioca a tombola a ogni ora del giorno, dove la pulizia e l’estetica sono una vera ossessione nonostante tutto intorno cada a pezzi e dove, considerata l’ironia del nome, si ride tantissimo e si sta sempre insieme, come in una comunità.
Giovanna è attirata da questo mondo dove gli adulti sono al suo pari, dove anche se sei solo un adolescente vieni preso sul serio e in considerazione ed è così che sua zia la conquista parlandole di cose adulte: di amore, di sesso, di morte.
Edoardo De Angelis, regista e sceneggiatore della serie, racconta in modo accurato e spontaneo queste due facce di una stessa moneta, Napoli sembra essere il suo palcoscenico e la messa in scena è precisa e ricca di dettagli, come se il regista conoscesse molto bene il mondo che descrive. Niente, dai costumi, alle musiche e fino ai riferimenti culturali della Napoli anni ’90 risulta essere fuori posto, tutto è al suo posto e grazie a questo è più facile entrare nella storia.
OSSERVA I TUOI GENITORI
Nel secondo capitolo della serie si conosce meglio Vittoria interpretata da Valeria Golino. Grazie a un personaggio scritto bene, decisamente meglio degli altri e al suo talento (è innegabile che l’attrice riesca quasi sempre a essere convincente e credibile), Vittoria riesce ad appassionare lo spettatore con la sua storia, le sue parole, le sue movenze: tutto di lei affascina e, come Giovanna, chi guarda si sente rapito da questa donna capace di riservare non poche sorprese. Lei è l’adulto che traghetta la protagonista verso il mondo dei grandi guidandola suo malgrado verso una realtà fatta di bugie e sofferenza, anche se grazie al suo esempio è chiaro, sia a Giovanna sia allo spettatore, che da ogni male si può trarre qualcosa di buono.
Toccherà poi alla protagonista fare tesoro degli insegnamenti di vita sgangherati che la zia gli svela e osservare i suoi genitori forse per la prima volta con gli occhi di una bambina che sta crescendo. Come nei più classici romanzi di formazione, il percorso che Giovanna deve affrontare per fare il salto dall’infanzia all’età adulta è costellato da ostacoli e resistenze.
Le scelte di regia aiutano, senza mai forzare la mano, a catturare il costante su e giù che ogni adolescente attraversa a quell’età, un eterno oscillare tra due mondi che sembrano non riuscire a comunicare tra di loro. Vittoria è l’adulta rimasta un po’ bambina e per questo capace d’interfacciarsi a suo modo con la nipote.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
“Somiglianza” è un episodio che apre a delle possibilità interessanti sulla storia di Giovanna, un’adolescente piena di dubbi come tanti ma che non si accontenta di lasciare risposte aperte alle sue domande. Un rapporto con i genitori che sta cambiando, l’arrivo improvviso di una zia misteriosa che sembra provenire da un altro pianeta, il tutto mescolato alle prime cotte silenziose: sono tutti ingredienti che il regista riesce a calibrare con equilibrio all’interno della serie.
Il prodotto nei suoi primi due episodi, dimostra di essere ben confezionato e interessante, anche se considerati i pezzi da novanta sfoggiati alla sceneggiatura (Elena Ferrante, Laura Paolucci Francesco Piccolo ed Edoardo De Angelis) e alla regia (solo De Angelis) si poteva ambire a una serie di qualità medio alta, se non eccellente. Però c’è ancora tempo.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Vivo a Milano, ma sono una romana doc, guardo tante serie tv e film e nel mio tempo libero lavoro, faccio sport e viaggio tanto.
Mi piacciono molto i cani e amo le mezze stagioni, anche se non ci sono più.