The White Lotus: Sicily 2×06 – AbductionsTEMPO DI LETTURA 5 min

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The White Lotus 2x06 recensioneSenza troppi indugi si può serenamente affermare che “Abductions” sia il miglior episodio di questa stagione di The White Lotus, anche superando “In The Sandbox” che aveva una sola nota negativa: Jennifer Coolidge.
Leggendo le precedenti recensioni si potrebbe aver constatato un certo fastidio principalmente derivante da una recitazione e da un personaggio che è, di fatto, un peso morto per lo show o almeno lo è stato fino a questo episodio. È infatti con sommo piacere che si vede un cambio d’atteggiamento da parte del character interpretato dalla più recente vincitrice dell’Emmy come Miglior Attrice Non Protagonista In Una Miniserie, un cambiamento che combacia con quello di altri character (Ethan, Bert) che si destano dalla loro quiete e dal torpore per venire a patti con una realtà che si sta rivelando ben diversa da quella che credevano.
“Abductions” è la puntata delle svolte grazie ad un climax ascendente che fagocita lo spettatore all’interno dell’incertezza generale che accomuna tutti gli ignari protagonisti e anche tutti gli spettatori che, al contrario, sono perfettamente a conoscenza dell’imminente drammatico finale che incombe su tutto e tutti.

COULD WE SAY BUONGIORNO A TUA MADRE?


Che i Di Grasso potessero offrire grosse sorprese lo si era capito già dalla prima puntata quando il padre di famiglia interpretato da Michael Imperioli aveva deciso di intrallazzarsi con Lucia Greco. Dopo il focus su di lui e sul più giovane dei Di Grasso, finalmente arriva il momento del nonno, interpretato da F. Murray Abraham, che fino ad ora è sempre stato utilizzato con il contagocce e principalmente come bussola morale (parzialmente rotta).
L’occasione è ovviamente delle più ghiotte perché a ridosso del finale Mike White doveva mettere in scena la ricerca ed il ricongiungimento familiare tra i Di Grasso americani e quelli nostrani, un momento che poteva essere affrontato in tantissime maniere diverse, soprattutto avendo Lucia come interprete, e che invece si è rivelato essere il momento della cruda verità e dei sogni infranti. Bert Di Grasso non è infatti uno stinco di santo come ha ampiamente confermato il figlio Dominic che, anzi, lo accusa di averlo traviato sin dall’inizio nella sua educazione e nel suo modo di trattare le donne e sembra che lo stesso stia accadendo con il nipote.
La ricerca dei parenti siciliani ha una sua ragione specifica all’interno dello schema di Mike White, è infatti identificabile come una luce in fondo al tunnel per Bert che spera di conoscere una famiglia più “pulita” e senza il DNA del tradimento che invece sembra avere la compagine americana. È motivo di speranza, è motivo di fiducia che la sua famiglia possa essere diversa, è (allargandosi un po’) anche il motivo stesso che lo fa andare avanti. La tristezza nell’assenza del confronto e nel modo di trattare il prossimo della Di Grasso siciliana più anziana sono motivo di sconforto e di sconfitta su tutti i fronti.

KARMA IS A FORMER ROOMMATE WHO WANTS TO FUCK YOUR WIFE


Ethan:Stop flirting with my wife. I’m not a fool.

La storyline più interessante ed alto tasso ansiolitico di questo episodio è a mani basse il quadrilatero triangolo tra Ethan, Harper e Cameron. Oltre ad una scrittura superba che fa del climax ascendente e delle interruzioni il suo punto forte, la regia dello stesso White è encomiabile sia per i primi piani, sia per la materializzazione su schermo delle paure di Ethan.
Il dubbio e la mancanza di fiducia che ha provato Harper dal quarto episodio ora si è rivoltato contro Ethan che si ritrova nella medesima situazione in una sorta di rivincita bastarda del karma, karma che però sembra non avercela con Cameron nonostante il suo comportamento fedifrago. Chi scrive queste righe non crede nel tradimento di Harper ma teorizza piuttosto una subdola vendetta architettata per ripagarlo della stessa moneta, soprattutto per via della considerazione che la Signora Spiller ha di Cameron.
Ciò non toglie che il dubbio che devasta Ethan che vede segnali del tradimento ovunque, dalla porta chiusa a chiave alla porta aperta tra le stanze, devasta anche lo spettatore e lo colpisce con un pugno allo stomaco da cui non si può riprendere. Una potenza ed una sofferenza da cui non si può distogliere lo sguardo e che viene interrotta da altre storyline e dall’arrivo di altri character proprio nei momenti più rilevanti, una coincidenza-non-coincidenza che in altre serie stonerebbe ma che qua White dosa benissimo facendola passare per realistica e possibile.

IL COWBOY ETERO DEL WYOMING


Tanya:Maybe you should slow down with this guy.
Portia:Why?
Tanya:Something about his relationship with his uncle.
Portia:What about it?
Tanya:I don’t think it’s his uncle.

Dulcis in fundo, sembra di essere arrivati al momento della svolta anche per la Tanya McQuoid-Hunt di Jennifer Coolidge, un character piuttosto disprezzato per la sua inutilità e per il minutaggio che White le ha dedicato in entrambe le stagioni (anche vista l’amicizia che lega il creatore e l’attrice) e che in questa puntata invece si riscopre essere invece addirittura interessante. Interessante per la perla di saggezza inziale che Portia non coglie completamente, interessante per la svolta narrativa data dalla festa e della liaison con il ragazzo siciliano, interessante per quella vecchia foto che nasconde un intreccio ed un piano ben più complicato. Insomma: interessante.
Che ci fosse qualcosa di sospetto nell’arrivo di questo nuovo gruppo di ricchi amici gay di Tanya era palese, specialmente se si pensa alla tempistica con cui Greg, il marito di Tanya, e Quentin, lo “zio” di Jack, si sono alternati nelle giornate di Tanya. Una non coincidenza che si conferma tale dalla foto che sembra ritrarre proprio i due uomini che, potenzialmente, sembrano aver orchestrato un enorme scam per far perdere all’ereditiera gran parte della propria fortuna se si pensa all’accordo prematrimoniale e al tradimento di Tanya nella notte palermitana.
Il “cowboy etero del Wyoming” sarebbe meglio se venisse rinominato come “bandito bisessuale del Wyoming”.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Assolutamente tutto
  • L’ansia crescente nella storyline di Ethan, Harper e Cameron
  • La regia e la colonna sonora sempre una spanna sopra qualsiasi aspettativa
  • I Di Grasso siciliani
  • La svolta saffica di Valentina per il compleanno
  • Addirittura una Jennifer Coolidge meno detestabile del solito e con una perla di saggezza ad inizio episodio
  • Assolutamente niente

 

Questo è il The White Lotus che ci si ricordava, questo è il motivo per cui questa miniserie antologica si merita tutti i plausi ed i premi conquistati (meno quello per Jennifer Coolidge che è un bug in Matrix).

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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