Shrinking 2×04 – Made You LookTEMPO DI LETTURA 5 min

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Recensione Shrinking 2x04When you’ve been doing this as long as I have, you sense stuff that’s in the air. Traumas that haven’t been dealt with, confrontations avoided. It’s like all those old skeletons are gonna sneak up and bite us on the ass.

I rapporti umani, intrisi di aspettative e nodi emotivi, sono spesso il crocevia di scelte e incomprensioni. Shrinking ripropone il racconto di dinamiche familiari e amicizie che, attraversando i labirinti del dolore e del non detto, rivelano con disarmante sincerità la vulnerabilità umana. In questo quarto episodio, il costante lavoro di introspezione sui personaggi continua a dipanarsi, rivelando i temi complessi che tessono la trama della serie e ciascuna storia di Shrinking si intreccia con le altre, offrendo una lente attraverso cui esplorare questioni universali come il senso di appartenenza, il trauma e il significato dell’accettazione.

L’AMORE SEVERO


La puntata si apre su un risveglio scomodo per Alice, che, dopo aver passato la notte con Connor, si allontana di nascosto dalla sua stanza. Tuttavia, questo scambio occasionale con il figlio dei vicini, si trasforma ben presto in un gravoso fardello emotivo: la ragazza non solo è la migliore amica di Summer, ma si ritrova impigliata in una serie di conflitti che riflettono l’irrequietezza tipica della sua età e la solitudine con cui è costretta a convivere. L’ironia della sua goffa uscita attraverso i cespugli, quindi, diventa un preludio quasi simbolico alle difficoltà che verranno, una fuga dai problemi che però si dimostrano troppo radicati per essere evitati con leggerezza.
Nel frattempo Liz, motivata dall’intenzione di aiutare Sean, cede la sua quota del food truck al padre del ragazzo senza consultarlo, svelando una frattura profonda tra le aspirazioni di Sean e le intenzioni protettive, ma molto invadenti, di Liz. Le divergenze non si limitano alla gestione del furgoncino: Sean, ancora influenzato da un passato conflittuale con il padre, si trova riluttante a rivangare i traumi della propria esperienza militare e i rapporti irrisolti con chi avrebbe dovuto sostenerlo. Il dolore legato al loro rapporto emerge chiaramente nella scena in cui Sean si apre con Jimmy: il cosiddetto “amore severo”, con cui è stato trattato dal padre dopo il suo ritorno dall’Afghanistan, ha lasciato ferite profonde, che solo ora si sente in grado di affrontare, e tutto questo ha finito per incidere profondamente sullo sviluppo emotivo di Sean, portandolo a vedere Liz come una figura potenzialmente ambivalente.

LEGAMI FRAGILI


Lo stesso Jimmy, intanto, cerca di mediare tra Liz e Sean, obbligandoli a una seduta di confronto sotto la guida di Paul. Sean si mostra riluttante a condividere i motivi del suo risentimento verso il padre, mentre Liz si difende dichiarando che il suo intento era solo quello di aiutarlo, agendo in buona fede. La dinamica tra i due si snoda con naturalezza e, grazie all’intervento sapiente di Paul, entrambi riescono a vedere l’origine delle loro tensioni in modo più chiaro e a chiarire i loro ruoli in questa amicizia insolita ma profonda.
D’altro canto, Paul, scoprendo che Sean ha preferito aprirsi con Jimmy riguardo suo padre, sperimenta una lieve gelosia, mista alla paura che la malattia lo allontani dalla sua stessa professione. La paura che il Parkinson possa comprometterlo diventa il fulcro di uno scambio significativo tra i due. Jimmy, intuendo l’insicurezza dietro il comportamento di Paul, lo rassicura con un sincero elogio (“You’re the best at this.”) e la risposta malinconica di Paul – un “I know” che riecheggia la famosa battuta di Han Solo in Star Wars – si carica così di dramma e ironia, mostrando tutta la fragilità nascosta dietro al tipico cinismo di facciata mostrato dal personaggio. Harrison Ford, con la sua performance sfumata e autentica, riesce quindi a trasformare questo scambio in uno dei momenti più potenti e toccanti dell’episodio, una conferma della sua capacità di portare sullo schermo la complessità emotiva con un semplice, iconico cenno.

NEW IS ALWAYS BETTER


Nel frattempo, la vita di Gaby subisce un cambio di rotta con l’arrivo di Derrick #2 (così accreditato nei titoli e interpretato da Damon Wayans Jr., il Coach di New Girl), amico di Derek e potenziale nuova fiamma. I due mostrano fin da subito una sintonia che, in contrasto con i precedenti approcci di Gaby, aggiunge un tocco di freschezza e leggerezza alla narrazione. Tuttavia, il suo impegno per evitare le chiamate di Courtney rivela un lato “irrisolto” del suo passato, che culmina nella scoperta dell’incidente della madre. Una sottotrama che rivela un lato più fragile di Gaby, solitamente estroversa e sicura di sé, e che la riporta, inaspettatamente, a dover fare i conti con il passato.
Allo stesso modo, Brian, immerso in una riflessione sulla propria capacità di paternità, si ritrova dinanzi a una decisione cruciale sul proprio futuro insieme al marito Charlie. Anche se questa linea narrativa appare meno centrale – e interessante – rispetto alle altre, la sua lotta interiore aggiunge uno strato di profondità che, seppur meno coinvolgente, si inserisce bene nell’intreccio generale. Nelle scene finali, comunque, il suo confronto con Louis – l’uomo responsabile della morte di Tia – diventa immediatamente il nuovo apice emotivo dell’episodio: Brian, inizialmente sopraffatto dalla rabbia alla vista dell’uomo, decide di affrontarlo con un atto di compassione, seppure non senza conflitto, che si percepisce come il primo passo verso un potenziale percorso di pace e redenzione non soltanto per Louis, ma anche e soprattutto per Jimmy e Alice.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Dialoghi autentici che rivelano il profondo sviluppo dei personaggi
  • L’equilibrio sapiente tra umorismo e introspezione
  • Gaby e Derrick#2 formano una coppia interessante
  • Lo scambio finale tra Jimmy e Paul
  • La storyline di Brian, meno incisiva rispetto alle altre e a tratti dispersiva

 

Shrinking si sofferma sui conflitti interiori dei suoi personaggi, traslando le loro lotte quotidiane in un racconto che combina perfettamente umorismo e vulnerabilità. La narrazione si sviluppa attorno a questioni di fiducia, riconciliazione e accettazione dei limiti personali, temi centrali nel percorso emotivo dei protagonisti, che continuano a confrontarsi con i propri sentimenti e legami. Ancora una volta, la serie mette in mostra la propria abilità nel gestire una coralità di voci e prospettive, mantenendo il focus sulle sfide personali con un tocco leggero, ma incisivo, mostrando una combinazione di momenti leggeri e drammatici che delineano un percorso di crescita autentico e coinvolgente.

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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