);

Spy City 1×06 – The WallTEMPO DI LETTURA 3 min

/
()

Spy City 1x06 recensioneIl 13 Agosto 1961 è una data molto famosa in Germania, specialmente per chi abita a Berlino, perché è il giorno in cui è stato eretto (nel cuore della notte) il famigerato muro per isolare la Berlino Ovest occupata dagli Alleati. Non è un caso quindi che William Boyd abbia inserito questo evento storico all’interno della trama. Ed è un qualcosa che si è venuto a capire specialmente nella scorsa puntata.
Un qualcosa di parzialmente prevedibile, qualora lo spettatore fosse a conoscenza della data, mentre è una “piacevole” sorpresa nel caso in cui ci fosse un po’ di ignoranza. In entrambi i casi rimane comunque una trovata interessante ma che smorza l’effetto finale con un effetto non ideale.

Field:Why Beethoven? Why did you hand Beethoven and his entire family over to the Soviets?
Stuart-Hay:Because of Kovrin. Kovrin needed a coup. Something spectacular. Lubkov was getting suspicious. And the GDR wanted action fast on the brain drain, the flood of émigrés. Kovrin had been useful to us.
He helped us get the money out of Beirut. He asked us to deliver a prize to make him look good. It was a simple quid pro quo.

UN FINALE AMARO


Come nel più classico dei finali di una spy-story, ecco arrivare nell’ordine: la soluzione del caso e, successivamente, il non graditissimo spiegone finale. Se il primo è un obbligo morale nei confronti degli spettatori, lo spiegone invece è una trovata molto retrò che al giorno d’oggi fa rima con “sceneggiatura discutibile”. Se negli anni ’90 e ’00 era accettabile (e anche normale) trovarsi davanti ad un villain che, una volta smascherato e sconfitto, annunciasse il suo piano malefico, negli anni ’20 tutto ciò non è più ammissibile.
Sfortunatamente questo modo di scrivere è quello che si confà a William Boyd che è rimasto bloccato un paio di decadi fa. Come diretta conseguenza, nonostante una trama interessante e complicata, Boyd fa un uso esagerato del suddetto spiegone che ha principalmente la funzione di chiudere i diversi punti rimasti in sospeso per colpa di una sceneggiatura dubbia.

“We’re building a wall.”

MOLTI VINCITORI, POCHI VINTI


“The Wall” si divide fondamentalmente in un prima e un dopo.
Il prima è caratterizzato da un lungo preambolo per trovare la busta gialla al cui interno si è poi scoperto esserci la pistola fumante che ha permesso a Field di chiudere il caso; il dopo è invece totalmente incentrato sulla vendetta e sulla chiusura dei conti politici. In entrambi i casi, la regia gioca una grossa parte nella riuscita della puntata, sia durante le scene d’azione, sia nel finale per enfatizzare la nuova realtà data dall’improvvisa creazione del muro.
Si può invece discutere sulla scelta di far finire la serie con un po’ di amarezza. Nonostante la risoluzione del caso e la morte di Hugo Hoff, solamente il capo di Fielding Scott sembra dover scontare la sua pena mentre Kovrin pare essere esentato da qualsiasi conseguenza. Si poteva fare di più in tal senso, specialmente visto il trattamento riservato a Hoff e la differenza con Kovrin. La puntata ne avrebbe sicuramente giovato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • “Plot twist” finale
  • Vendetta consumata a discapito di Hugo Hoff 
  • Regia non malvagia
  • “Plot twist” finale
  • Spiegone del vero villain non dovuto e palesemente forzato

 

Spy City si chiude con una nota parzialmente dolente che enfatizza il valore finale della serie. William Boyd è uno scrittore di libri e, come tale, ha redatto la sceneggiatura della serie. Alcuni elementi che possono funzionare a livello cartaceo non hanno lo stesso impatto una volta trasportati sul grande/piccolo schermo e vanno quindi riadattati. Sfortunatamente, nonostante la buona idea di riutilizzare il 13 Agosto 1961, Spy City si rivela un po’ troppo “datato” e non adatto ai tempi moderni.

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

Rispondi

Precedente

Spy City 1×05 – Dark Imaginings

Prossima

Mayor Of Kingstown 1×09 – The Lie Of The Truth

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.