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Recensione The Manor
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The Manor

La paura dell'invecchiamento e della psiche che gioca brutti scherzi sono i temi portanti del nuovo film horror di Axelle Carolyn.

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Judith si trasferisce in una casa di cura dopo un malore avuto alla festa del suo compleanno. Sembra la soluzione migliore per poter trascorrere la vecchiaia in pace, senza pesare sulle spalle della figlia e del nipote. La bella residenza vittoriana, calda e accogliente di giorno, diventa però teatro dei suoi incubi appena la notte cala.

Prodotto dalla Blumhouse Television – famosa proprio per i molteplici horror che ha finanziato come Insidious, Paranormal Activity, Get Out e Split- il nuovo film di Axelle Carolyn ha attirato molta curiosità e aspettative. Anche grazie ad un cast formato da attori conosciuti (Barbara Hershey interpreta la protagonista Judith, Bruce Davison e Fran Bennet) e volti meno noti come il giovane Nicholas Alexander.
The Manor, sulla carta, ha tutte le caratteristiche per essere un film interessante grazie alle tematiche trattate. Il terrore di morire e l’insoddisfazione di invecchiare sono temi cari a molti che, però, Carolyn non riesce ad approfondire. Il risultato è un horror come tanti.

CASA DI CURA DI GIORNO, INFERNO DI NOTTE


Judith è sempre stata una donna attiva. Ballerina da giovane, ha coltivato la sua passione diventando un’insegnante di danza quando la sua carriera si è arrestata. Anche se ha un rapporto poco solido con la figlia, compensa con una forte amicizia con suo nipote Josh. Frizzante, intelligente e vivace, Judith si vede costretta ad andare in una casa di cura per anziani a seguito di un malore.
La casa di cura è una residenza vittoriana calda, accogliente ed isolata. Un piccolo paradiso per tutte quelle persone che non sono più autosufficienti come una volta. I residenti possono stare assieme, dedicarsi a molteplici hobby differenti come il bridge e il giardinaggio o passeggiare ai piedi di un’imponente quercia nell’enorme giardino adiacente.
Anche se ci sono regole ferree da seguire – come il divieto di usare il cellulare o di uscire senza supervisione –, non sembra un brutto posto dove invecchiare.
Judith condivide la sua stanza con un’altra donna, spaventata e delirante. Ma gli infermieri la tranquillizzano. La paziente ha solo dei problemi mentali uniti al terrore della morte, anche per colpa delle visite del gatto della casa che sembra predire chi sarà il prossimo a morire.
Se quando c’è il sole la residenza sembra essere un posto accogliente, tutto viene stravolto con l’arrivo della notte. Un’entità striscia nella camera di Judith, facendole visita in quelli che i dottori la rassicurano essere solo degli incubi. Judith non viene creduta quando cerca di mettere in guardia sui pericoli che corre. E la sua psiche si fa sempre più vacillante.

UN FILM PRECONFEZIONATO


Già dai primi accenni della trama, The Manor si presenta come un horror tra i numerosi che escono in questo periodo dell’anno e che cercano di aggiudicarsi un posto nella serata di Halloween. Sebbene si preannunci un film tra i più tradizionali, la sceneggiatura ha varie frecce al suo arco.
Judith è una protagonista atipica e interessante grazie al suo carattere sbarazzino che nel cinema – specialmente in quello horror – viene rappresentato raramente, soprattutto perché appartenente ad una fascia d’età che i film sembrano evitare.
La paura di invecchiare e di morire; di vedere il proprio corpo e la salute che cambia a causa dell’età; modifiche che impediscono di vivere la vita come si è sempre vissuta sono paure universali che Axelle Carolyn cerca di portare sullo schermo. Passare dall’essere un insegnante di danza al dover essere accompagnata per la passeggiata del pomeriggio non è facile da affrontare. Così come non è facile credere che anche la propria mente sta cedendo alla vecchiaia.

NÉ UN FILM HORROR, NÉ UN NOIR GOTICO


The Manor non gioca sullo spaccato tra realtà ed apparenza, sulla natura degli strani avvenimenti che sconvolgono le notti nella residenza. Una regia fin troppo fiacca non permette di approfondire nessuno degli aspetti più particolari del film. Sia di natura psicologica che, banalmente, le scene che dovrebbero far paura.
L’atmosfera degli ambienti curati è l’aspetto tecnico su cui più si focalizza l’attenzione. Se durante il giorno la calda luce del sole mette in risalto gli arredi in legno e la palette di colori di una baita di montagna; durante la notte l’intera atmosfera cambia diventando lugubre. Tutto ciò non si traduce nelle sequenze che dovrebbero essere la colonna vertebrale di un film dell’orrore tra i più classici che puntano su jumpscare e musica inquietante.
A causa l’aspetto psicologico non approfondito e a un’atmosfera mal sfruttata, The Manor si allontana anche dalla nomea del noir gotico.


La mancata suspense rovina il finale a chi ha una cultura del genere horror anche poco approfondita. E se il cliffangher non viene svelato dalla conoscenza cinematografica, a farlo sono gli indizi sparpagliati che tracciano una traiettoria narrativa incoerente. Judith e Josh trovano facilmente e senza intoppi tutte le informazioni di cui hanno bisogno, andando incontro agli ultimi minuti del film che ne risollevano un po’ le sorti.
Un peccato viste le tematiche che potevano essere affrontate, l’aver scelto di dare spazio ad una protagonista 70enne che non ricopre lo stereotipo della nonna e la dinamica tra Judith e Josh. Un rapporto nonna e nipote raro da trovare in un horror, utilizzato più nelle commedie o nei film per famiglie.

TITOLO ORIGINALE: The Manor
REGIA: Axelle Carolyn
SCENEGGIATURA: Axelle Carolyn

INTERPRETI: Barbara Hershey, Bruce Davinson, Nicholas Alexander, Ciera Payton
DISTRIBUZIONE: Amazon Prime Video
DURATA: 81′
ORIGINE: USA, 2021
DATA DI USCITA: 08/10/2021

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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