Si lancia dritta nel mondo della moda la nuova produzione di casa Apple TV+. Creata da Todd A. Kessler, The New Look è un biopic di ben 10 puntate sull’ascesa di Christian Dior a Parigi nel post Seconda Guerra Mondiale. Un progetto già comprensivo di una seconda stagione, al momento fermata dallo sciopero degli attori dello scorso anno.
Come consuetudine di Apple TV+, al suo esordio, lo scorso 14 febbraio, la serie si è presentata con il rilascio simultaneo dei primi tre episodi.
“During World War II, the Germans occupied Paris for four years, forcing the French to submit to Nazi authority and oppression. When the war ended, an unknown fashion designer would emerge as the French icon of hope. This is the story of how creation helped return spirit and life to the world.”
CONTESTO, STORIA E CAST
Dall’introduzione sopra riportata e che apre il pilot in questione, The New Look si presenta come una serie improntata sulla speranza. Nel post seconda guerra mondiale, una Parigi che cerca di superare gli orrori della guerra vede nella moda un mezzo per riappropriarsi della vita. Un concetto che sicuramente sarà esplorato nei prossimi episodi ma che, per ora, risulta lontano.
“Just You Wait And See” non può raccontare di speranza e ritorno alla vita dato che la maggior parte del racconto è narrato, attraverso un flashback, nel 1943 e quindi in piena guerra. Il focus di questo primo episodio è infatti ben altro, con un gioco temporale che prepara il flusso narrativo. Partendo dal 1955, con un Christian Dior ormai volto noto della moda e impegnato in una conferenza alla Sorbona, la storia fa un passo indietro durante gli anni della guerra per permettere a Dior di rispondere ad una domanda ben precisa: perché lo stilista ha disegnato abiti per i nazisti?
Con un’ambientazione che si sposta in una Parigi sotto occupazione dei tedeschi, dunque, l’itera storia parte da connotati differenti. C’è quindi spazio per la Resistenza, in cui diventa protagonista la sorella di Christian, Chaterine Dior, e c’è poi spazio per il confronto con un’altra figura di spicco della moda parigina: Coco Chanel.
Tre personaggi che guidano il racconto, portati avanti con qualità e maestria dai loro interpreti Ben Mendelsohn e Juliette Binoche, accompagnati dall’ex star di Game Of Thrones, Maisie Williams.
“For me, creation was survival.”
DIOR VS CHANEL
Ma con la guerra a fare da sfondo e la promessa del flashforward di ritorno alla speranza, qual è quindi il tema che The New Look presenta nel suo primo episodio?
In realtà, come ogni buon pilot che si rispetti, anche “Just You Wait And See” svolge il suo bel compito di presentazione senza andare ad inoltrarsi molto in una tematica piuttosto che un’altra. Tutto è per ora ben accennato, eppure, su questa falsariga, ad emergere in maniera quasi delicata è soprattutto la rivalità tra Dior e Chanel.
Un confronto che viene subito notato anche per una questione di screentime: per essere una serie incentrata maggiormente su Christian Dior e sulla nascita della sua linea, chiamata appunto “New Look“, lo stilista francese subisce un po’ troppo il fascino di Coco Chanel, venendo messo in ombra da quest’ultima. É la figura di Chanel, infatti, ad emergere maggiormente nel pilot, con una storia più intrigante e controversa. La vicinanza della stilista con i nazisti caratterizza quasi tutto l’episodio, regalando un ritratto in forte contrasto con la figura più pacata e rassegnata di Dior. Due strade completamente diverse per due personaggi opposti che sembrano in realtà essere i due protagonisti principali della serie, uniti nel raccontare l’ascesa di Dior che forse passa proprio da questa rivalità.
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Trainata da un sempre ottimo comparto tecnico, The New Look presenta una storia con buone premesse, ma che deve stare ben attenta a qualche ridondanza di troppo.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.