Il titolo è Un’Estate Fa, però in realtà i due piani temporali su cui si svolge la vicenda di questa nuova serie Sky sono separati da più di trent’anni.
Il protagonista Elio, nel 1990, era un diciottenne in vacanza con gli amici, in un campeggio del litorale laziale. Gli dà volto Filippo Scotti, il Fabietto del film di Sorrentino È Stata La Mano Di Dio. Ai giorni nostri è un prestigioso avvocato, con elegante moglie interior designer e figlia adolescente. Lo impersona Lino Guanciale, eroe di molte fiction Rai, tra cui il Commissario Ricciardi.
Come lo stesso Guanciale ha dichiarato ironicamente, da quando ha interpretato La Porta Rossa non prende neanche più in considerazione copioni in cui non sia inclusa una parte di mistero. Infatti, tanto solare e spensierata è la parte dedicata al 1990, tanto cupa e tormentata è la parte ambientata nel presente.
L’ULTIMA ESTATE DELL’ADOLESCENZA
Bisogna ammetterlo: nel cinema e nella serialità italiane resiste forte la tentazione di ripetere il successo del film anni ’80 Sapore di Mare. Purtroppo, quella ricetta, quell’equilibrio tra divertimento e nostalgia non sono più riusciti nemmeno agli stessi fratelli Vanzina, autori del progetto originale.
L’avvio di questa prima puntata di Un’Estate Fa ci va subito giù pesante, con un discorso della voce fuori campo pieno di cliché sulle estati dell’adolescenza e “Take On Me” degli A-Ah in sottofondo. Il desiderato effetto nostalgia arriva comunque vivido e puntuale.
Subito però i sapori si mischiano, perché l’estate 1990, per Elio e i suoi amici, fu soprattutto quella in cui scomparve misteriosamente Arianna. Il corpo della ragazza viene ripescato nel 2023. Elio è l’ultimo ad averla vista viva, ma non ricorda nulla di quei giorni.
Arianna viene interpretata da Antonia Fotaras, già vista in Luna Nera e Il Nome della Rosa, ed è una figura magnetica ed affascinante.
NOTTI MAGICHE
A caratterizzare l’estate di 33 anni fa ci furono anche i mondiali di calcio Italia ’90.
Gli Azzurri arrivarono terzi a causa dell’unico gol subito: quello in semifinale, contro l’Argentina, firmato Claudio Paul Caniggia. Per chi c’era, è incredibile notare come certi vecchi ricordi possano fare ancora male. Quella partita fu giocata proprio il 3 luglio, sera della scomparsa di Arianna.
Per ora, sospettati come colpevoli ci sono i “tamarri” spacciatori di erba. Potrebbero saperne qualcosa anche il ragazzo “fighetto” frequentato dalla ragazza in quei giorni e i suoi amici “pariolini” (Elio e i suoi compagni di scuola sono invece esponenti del “ceto medio”).
La recitazione è professionale, per cui nessun personaggio scade nel macchiettistico e questo aiuta lo spettatore a restare più coinvolto mentre sfoglia l’album dei ricordi aiutato dalle immagini e dalle citazioni.
UN’ALTRA DIMENSIONE
Come si diceva sopra, in questa storia non manca un tocco soprannaturale. Elio, infatti, nei suoi sogni (allucinazioni?) rivive quell’estate, come se fosse ancora là.
Nelle ricerche per chiarire la verità lo aiuta Costanza: nelle vecchie foto da lei scattate potrebbe celarsi la chiave del mistero. All’epoca i due erano amici, poi non si sono più sentiti e lei non ha certo avuto un’esistenza facile.
A questo proposito, un plauso agli sceneggiatori e all’interprete Claudia Pandolfi per il “riassunto di una vita in trenta secondi“. D’altronde, come Guanciale, anche lei è veterana di svariate fiction tra Rai e Mediaset.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La sfida ambiziosa di questo show è riuscire a ibridare e conciliare aspetti molto diversi fra di loro, come il soprannaturale e il rimpianto per le magiche estati dell’adolescenza. Niente le impedisce di riuscirci, ma la strada è ancora lunga.
Per ora il contrasto fra i due piani temporali è nettissimo, il presente sembra un inverno in bianco e nero, rispetto alla coloratissima estate 1990.
Al passato, inoltre, è riservata una colonna sonora di grandi successi. Non manca quello che dà il titolo alla serie, nato in francese con Michel Fugain e qui reinterpretato da Francesca Michielin. Nel presente c’è invece un commento musicale piuttosto straniante e dissonante.
Tutto sommato, per ora, la vicenda si fa seguire e potrebbe riservare interessanti sorprese.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).