| Alle 2:17 di notte, in un paesino della Pennsylvania, diciassette bambini escono di casa in pigiama e spariscono nel nulla. Nessuno li vede più. Niente urla. Niente tracce. Solo il silenzio e l’eco di una comunità che, da quel momento, non sarà più la stessa. |
Se questo incipit sembra uscito da un romanzo di Stephen King, non è un caso perché Cregger ha ammesso di essere stato ampiamente influenzato dal lavoro di Stephen King. Weapons, il nuovo film horror scritto, diretto e prodotto dallo stesso Zach Cregger, prende una premessa semplice (ma potentissima) e la trasforma in uno dei film più sorprendenti e riusciti del 2025.
Il cast è di prim’ordine: Josh Brolin, qui in una delle sue interpretazioni più intense e rabbiose, guida un ensemble in stato di grazia coadiuvato (perché non è un character secondario, anzi) da una Julia Garner (Ozark) che costruisce un crescendo di paura, smarrimento e dolore perfettamente calibrato. Ma a rendere Weapons davvero speciale non è solo la trama, né tantomeno la bravura del cast. È la struttura narrativa scelta da Cregger, un’architettura impeccabile che eleva il film ben oltre il genere horror tradizionale.
Do you have AIDS?
CAPITOLI IN POV
La pellicola è infatti suddivisa in capitoli, ognuno dei quali segue un personaggio diverso — un genitore, un compagno di classe, uno sceriffo, una giornalista — dando allo spettatore l’occasione di empatizzare pienamente con ciascuna prospettiva. Ogni sezione della storia è come un pezzo di un puzzle che, invece di ripetersi e sovrapporsi, si incastra perfettamente con la successiva. Non ci sono flashback ridondanti, non ci sono spiegazioni superflue: solo frammenti di realtà che si accumulano e costruiscono un crescendo di tensione quasi insostenibile.
Questa scelta stilistica non è inedita, ma in ambito horror è ancora rara e coraggiosa. Cregger la sfrutta con una precisione chirurgica, dimostrando un controllo narrativo notevole e un rispetto assoluto per l’intelligenza dello spettatore. Ogni capitolo aggiunge informazioni, cambia il punto di vista e ridefinisce il contesto, portando avanti la trama senza mai girare a vuoto. È una lezione di scrittura e montaggio, un’operazione che potrebbe tranquillamente essere studiata nelle scuole di cinema per come riesce a gestire ritmo, suspense e progressione drammatica.
Il risultato è un horror che non vive solo di jump scare o sangue — anche se non mancano scene disturbanti e momenti da brividi — ma di una costruzione drammatica complessa, in cui la paura nasce dall’empatia con i personaggi e dal loro progressivo disfacimento emotivo. La scomparsa dei bambini è solo il detonatore di una spirale più grande che coinvolge l’intera comunità e che, come nei migliori racconti kinghiani, esplora paure collettive, oscurità umane e dinamiche sociali marce sotto la superficie di un’America apparentemente tranquilla.
I can make your parents hurt themselves. I can make them hurt each other. I can make them eat each other if I want to. Do I want to, Alex?
CAPITOLI IN POV
Josh Brolin incarna un padre divorato dalla rabbia e dal senso di colpa, un personaggio spigoloso e imperfetto che riesce a trascinare lo spettatore nella sua ossessione. Julia Garner, al contrario, è la paura fatta carne: fragile, disorientata, ma costantemente credibile in ogni singolo sguardo e respiro. Il resto del cast — sorprendentemente coeso — contribuisce a dare spessore a un microcosmo credibile e profondamente inquietante e, a tal proposito, una menzione speciale va fatta sia a Benedict Wong (il preside Marcus Miller), sia all’agente di polizia interpretato da Alden Ehrenreich (di recente visto in Ironheart), come al tossico Paul Morgan interpretato da Austin Abrams.
A livello visivo, Weapons è un’esperienza ipnotica. Cregger utilizza luci fredde, inquadrature strette e un montaggio calibrato per accentuare la claustrofobia crescente. L’assenza di spiegazioni immediate — la scomparsa non viene “risolta” troppo presto — amplifica la tensione in modo naturale e graduale. È un film che non ha paura di rallentare, di lasciar respirare le scene, di costruire il terrore un centimetro alla volta invece di urlarlo addosso allo spettatore.
This is a true story that happened in my town.
La colonna sonora e il sound design meritano anche una menzione a parte perché sono tanato minimali quanto efficaci, costruiscono un tappeto sonoro costante che accompagna ogni scena come un sussurro inquietante. Non ci sono esplosioni musicali per forzare la paura: la paura è già lì, viva e palpabile, ed è una paura realistica nonostante quella patina mistica e surreale che aumenta minuto dopo minuto.
Weapons è una delle più grandi sorprese del 2025. Un horror elegante, disturbante e potentemente costruito, che prende una premessa da romanzo di Stephen King e la racconta con intelligenza, empatia e coraggio formale. Zach Cregger firma un film che non solo spaventa, ma resta dentro. Lungo. E in silenzio.
| TITOLO ORIGINALE: Weapons REGIA: Zach Cregger SCENEGGIATURA: Zach Cregger INTERPRETI: Josh Brolin, Julia Garner, Alden Ehrenreich, Austin Abrams, Cary Christopher, Toby Huss, Benedict Wong, Amy Madigan DISTRIBUZIONE: Cinema DURATA: 128′ ORIGINE: USA, 2025 DATA DI USCITA: 08/08/2025 (USA), 06/08/2025 (ITA), |
