Con tre episodi ancora rimasti a disposizione al di fuori di questo, Taylor Sheridan doveva obbligatoriamente fare qualcosa per indirizzare la trama orizzontale verso il gran finale di stagione e così è successo.
La candidatura a Governatore del Montana, con tanto di endorsement molto poco etico e tanto tanto politico, rappresenta un potenziale punto di non ritorno che potrebbe cambiare anche i connotati della serie stessa, da sempre molto attaccata al suo lato naturale e selvaggio. Ed è una candidatura che ha un effetto tsunami su qualsiasi cosa che circonda i Dutton, nel bene e nel male.
Proprio quando ci si aspettava che Beth distruggesse le ambizioni della sua nuova compagnia dall’interno, ecco arrivare una nuova soluzione che, come dice anche lei, permette di gestire tutto in stile Westworld: “now we control the narrative“.
E si può serenamente dire che “we did not see that coming, Taylor“.
Lynelle Perry: “The next governor of Montana must hold steadfast to the progress that we have made, and yet, never allow that progress to redefine what it means to be a Montanan. It is my great honor to introduce you to my choice as the next governor of Montana: John Dutton.“
MAKE MONTANA GREAT AGAIN
Come si diceva, questa settima puntata ha un deciso cambio di ritmo su diversi fronti e piace molto proprio per quello. Ce n’è però uno che è difficile perdonare e rappresenta anche il vero punto debole dell’episodio e che segue quanto accaduto nello scorso “I Want To Be Him“: l’ennesimo smacco di John a Jamie.
John: “I am the opposite of progress. I am the wall that it bashes against and I will not be the one who breaks.“
La scelta di John di scendere in politica, che Sheridan fa sembrare quasi come dovuta, è in realtà un po’ forzata perché va a rafforzare un attrito tra padre e figlio adottivo che in realtà non è necessaria e, anzi, apre le porte ad un conflitto d’interessi. Piuttosto che andare a lavorare su un rapporto che si sta deteriorando, Sheridan, anche per via del carattere molto burbero di John, preferisce la via più facile e pianta il dito in una ferita aperta che sta peggiorando puntata dopo puntata.
Ora tutto può sembrare piuttosto eccessivo ma questo momento potrebbe acquisire un altro significato, con un po’ di lungimiranza, se Sheridan stesse plasmando Jamie per farlo diventare il futuro villain di Yellowstone. Cosa che, in parte, sta già accadendo tramite il padre. È giusto quindi lasciare il beneficio del dubbio
CHITARRE, LIAISON E RACCOGLITORI DI SPERMA
Jimmie: “I just jacked off a horse.“
Bisogna ammettere che tutto ciò che non riguarda la trama orizzontale è, stranamente, molto interessante da guardare. Da un lato viene finalmente chiusa questa faida eterna (e anche noiosa) tra LLoyd e Walker, dall’altro Kayce potrebbe aver trovato una trama interessante che mina ulteriormente il suo matrimonio, infine il 6666 rappresenta il lato comico di Yellowstone con il nuovo lavoro di Jimmy.
Tutte queste storyline sono piuttosto secondarie rispetto a quanto è messo in moto tra John e Beth ma non si può negare un certo guilty pleasure che emerge spontaneamente nello spettatore di tanto in tanto e che fa sicuramente bene alla serie. Magari alcune di queste trame potranno anche rappresentare una buona alternativa a quella principale nel futuro, attualmente però valgono comunque una sana risata e pongono soprattutto fine a delle altre sottotrame ormai inutili.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“Keep The Wolves Close” è chiaramente un episodio che dà la giusta direzione ad una stagione che stava stentando a trovare una propria direzione. Ora che l’obiettivo è stato definito e che Jamie ha ricevuto l’ennesima sberla in faccia, sembra che una nuova faida famigliare sia all’orizzonte.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.