L’evento speciale di The Flash, Armageddon, giunge alla sua conclusione con questo quinto episodio e rappresenta l’ultimo appuntamento prima di una lunga pausa che verrà interrotta solo a 2022 inoltrato, quando l’ottava stagione riprenderà il suo giusto corso. Si tratta di un episodio che ha ben poco da raccontare al pubblico dal momento che lo scontro vero e proprio era stato circoscritto allo scorso episodio. In questa quinta parte, quindi, avendo necessità di qualcosa per la sezione narrativa action, gli sceneggiatori decidono di riassemblare Despero quale villain dopo averlo presentato come preservatore/salvatore della Terra nelle precedenti quattro puntate.
Tutto ok se non fosse che il personaggio interpretato da Tony Curran (con il suo per niente percepibile accento scozzese) viene presentato a fasi alterne come estremamente pericoloso e potente, salvo poi venir depotenziato nelle sequenze successive.
DUBBI MORALI E DOVE TROVARLI
Una gestione decisamente approssimativa dei personaggi che, dopo otto stagioni, non stupisce nemmeno più, ma che sottolinea piuttosto lo scarso interesse che la serie The CW sembra avere con i dettagli.
Despero sembrava un personaggio inavvicinabile a livello di potenza, ad inizio stagione, quindi vederlo soccombere per mano delle abilità mentali di Mia Queen lascia più di qualche semplice dubbio.
L’intera puntata si basa sul dilemma morale del team Flash che deve decidere se salvare oppure lasciar morire Thawne, decisione che sembra venir presa senza nemmeno troppe difficoltà da parte di Barry ed Iris prima dell’intervento di un redivivo Joe che riporta entrambi con i piedi per terra, pontifica sulla magnanimità che deve avere un supereroe e sulla generosità verso il prossimo. Tutto molto bello, se non fosse che si sta parlando dell’arcinemico di Flash che giusto un episodio prima ha ricreato una nuova linea temporale solo per isolare Barry e renderlo il villain di quella realtà. Un dilemma che si traduce, tra le altre cose, in una vera e propria perdita di tempo: la soluzione per salvare Thawne è già stata trovata da Barry e consiste nel privare il villain dei propri poteri.
Perché perdere tempo a discutere, quindi, se comunque Thawne sarebbe stato privato di ogni suo potere e quindi non avrebbe più rappresentato una minaccia per Barry ed il team Flash? Forse perché serviva qualcosa per alzare il minutaggio della puntata? Potrebbe essere.
Certo, già in passato Eobard era stato in grado di recuperare i propri poteri, ma la decisione di omettere questa possibilità da parte di Barry non ha alcun senso.
NORA E BART
La sequenza finale è di puro e semplice commiato con la rivalità con Thawne momentaneamente messa da parte (ma che troverà sicuramente il modo per tornare in auge con il prosieguo della stagione) per dare spazio a festeggiamenti, abiti eleganti e quant’altro.
A movimentare, in minima parte, è da annotare la scena “post crediti” in cui Nora e Bart compaiono in una fotografia con Eddie Thawne del 2014. È stata nuovamente riscritta una linea temporale all’insaputa di Barry Allen? Difficile dirlo, ma questo quinto episodio rappresenta un puro e semplice ponte per la seconda parte di stagione che vedrà sicuramente ben più presenti i figli di Iris e Barry.
Un altro aspetto positivo della puntata è sicuramente la comparsa di Mia Queen che, narrativamente, si ricollega a determinati spunti narrativi rinchiusi nell’ottava stagione di Arrow (rapimento di William). Una comparsata direttamente dal passato che riporta alla mente al pubblico una parte dell’Arrowverse ormai da tempo scomparso. A febbraio saranno infatti due anni dalla conclusione dello show con protagonista Oliver Queen, ma la sua presenza in scena ed il fantasma che aleggia nell’aria è un aspetto difficile da eliminare, visto che tutte queste serie nascono come costola narrativa proprio del capostipite degli show supereroistici di casa The CW.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Una puntata di raccordo e momentanea chiusura che ben poco aggiunge a quanto portato in scena nelle precedenti quattro puntate di questo evento Armageddon. L’unico aspetto che alimenta il desiderio di seguire la puntata è rivedere in scena qualche volto conosciuto del passato (Mia Queen), ma si tratta veramente di poco. C’è molto lavoro da fare per raddrizzare il tiro in casa The Flash. Oppure bisogna essere onesti e decidere di staccare definitivamente la spina al progetto.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.