Invasion 1×10 – First DayTEMPO DI LETTURA 3 min

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invasion 1x10 recensioneSe si è arrivati alla fine di questa prima (e sfortunatamente non unica) stagione di Invasion bisogna innanzitutto darsi una pacca sulla spalla per il traguardo raggiunto: non è stato facile. La frustrazione emersa episodio dopo episodio per lungaggini inutili, dialoghi al limite del sopportabile ed una generale assenza di trama non sono state facili da digerire.
Risulta sorprendente quindi il come sia stato possibile che Apple TV+ abbia concesso il rinnovo alla serie scritta e ideata da Simon Kinberg e David Weil. Un rinnovo che ha senso dal punto di vista della trama che viene lasciata ampiamente aperta, ma che non trova alcuna corrispondenza nella bassissima qualità sciorinata per quasi 10 ore di visione.
Corretto: 10 ore di visione che hanno presentato un’invasione aliena da diverse prospettive ma hanno anche mancato clamorosamente il bersaglio principale. Perché se l’obiettivo dichiarato era quello di affrontare le emozioni umane nel mentre di questo cataclisma, di fatto, la sterilità della narrazione può essere riassunta con alcuni sintetici punti:

  • la navicella della JASA viene distrutta dagli alieni
  • comunicazioni bloccate e invasione aliena in atto
  • il bambino scopre di avere una connessione telepatica con gli alieni
  • inutile tresca amorosa tra la madre dei bambini ed un dottore a caso
  • il bambino muore quando gli USA sparano una testata nucleare sulla navicella spaziale
  • compare una nuova navicella spaziale da dietro alcune nuvole
  • il bambino resuscita miracolosamente oppure sembra essere stato trasportato in una sorta di realtà parallela/onirica

I POCHI LATI POSITIVI


Questo season finale prova a darsi un tono a partire dal titolo, un “First Day” che si contrappone direttamente alla series premiere denominata “Last Day“. Un tono che sussiste se si guarda oniricamente alla fine della vita sulla Terra così come la si conosceva prima dell’arrivo degli alieni e all’inizio di una nuova era.
D’altronde era anche immaginabile che morto un papa se ne faccia un altro distrutta una navicella ne compaia un’altra. In fin dei conti è anche logico aspettarsi che, considerato il tentativo degli alieni di trasformare l’atmosfera terrestre per rendere l’habitat più ospitale, non ci fosse solamente una navicella. La speranza di vedere una trama più corposa e meno attenta ai drammi personali dei detestabilissimi protagonisti c’è, specialmente considerando la possibile invasione che prenderà piede dall’Amazzonia.

I TANTISSIMI LATI NEGATIVI


Al solito però Invasion riconferma tutti i suoi difetti facendo quasi desiderare allo spettatore di assistere ad un genocidio di tutti gli esseri umani.
Se si riguarda a cosa è effettivamente accaduto nel post-distruzione della navicella emerge una fondamentale assenza di trama. A parte assistere alla morte e “resurrezione” scontata di Caspar ed a Trevante che si riunisce (magicamente) alla moglie con una rapidità mai vista prima, non accade nulla di nulla ed il minutaggio dedicato a questo buco narrativo è eccessivo ed ingiustificato.
Il tentativo di Kinberg e Weil di tenere la prospettiva dell’uomo comune è interessante ma porta con sé delle palesi limitazioni che danneggiano tutto e tutti. Compensare il tutto con degli sterili dialoghi esistenziali che sembrano copiati ed incollati da un altro film/serie sugli alieni ovviamente non aiuta. Eppure Invasion si arroga il diritto di pensare di essere diversa da tutto ciò che è arrivato prima: un errore madornale, e si vede.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La comparsa di una nuova navicella aliena
  • La navicella aliena distrutta si è schiantata sulla foresta amazzonica lasciando aperta una discreta quantità di possibilità da esplorare
  • 58 minuti eterni che potevano serenamente essere ridotti a 30 scarsi
  • Totale assenza di un’evoluzione narrativa fatta eccezione per il marine che riesce a tornare a casa
  • Scontatissima resurrezione scientificamente inspiegabile di Caspar
  • Mitsuki continua ad occupare minutaggio senza apportare alcun impatto positivo alla serie

 

Questo season finale conferma esattamente tutti i punti deboli ed i lati più fastidiosi della serie. In una totale assenza di carattere direttamente proporzionale alla lunghezza dell’episodio, “First Day” ripete gli stessi errori visti in precedenza lasciando il pubblico fondamentalmente senza alcun interesse a proseguire la visione nonostante una colossale navicella aliena che si staglia all’orizzonte. Congratulazioni per il pessimo lavoro Kinberg e Weil.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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