Revenge 3×05 – ControlTEMPO DI LETTURA 5 min

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Più cose cerchi di controllare, più sono le possibilità di sbagliare.
In questa frase pronunciata dal nostro amico Nolan si può già capire ciò che accadrà in questo quinto episodio di Revenge: per quanto Emily ci possa provare, è evidente che su tutti gli alleati che ha, potrà perdere il controllo di alcuni, minacciando a questo punto la riuscita del piano.
In particolare, ci riferiamo alla scoperta che noi spettatori abbiamo fatto nel finale della scorsa puntata: Aiden, sicuro più che mai, era andato da Conrad Grayson a spiegare che probabilmente a volerlo morto era quel barista dello Stowaway, Jack Porter. Tutto allora inizia da lì, dal perchè un socio così fedele di Emily abbia potuto tradirla e iniziare una battaglia contro Jack. Poco dopo ne verrà spiegato il motivo: semplice gelosia. Difatti, nonostante la Thorne anche a fine seconda stagione gli avesse chiaramente fatto capire che non intendeva stare con lui, Mathis ancora ci spera. E anche a proposito dei rapporti tra i due, le cose in questa puntata andranno a complicarsi, di nuovo, proprio come avvenne l’anno scorso. A tal proposito vorrei affermare la mia delusione, in quanto quest’estate Emily VanCamp aveva rilasciato svariate interviste sostenendo di aver parlato con gli autori e di aver chiesto loro di far chiarezza sul quadrato Daniel-Emily-Aiden-Jack: è impossibile per una donna amare tre uomini contemporaneamente, diceva. Beh Miss VanCamp, permettimi di dire una cosa: la prossima volta sii più chiara con loro, perchè il mio parere è che si sia avuto il ritorno di questo intreccio amoroso che probabilmente vorrà pur imitare una qualche opera di Shakespeare, ma alla fine risulta soltanto estremamente noioso per noi pubblico che dopo un anno ci ritroviamo allo stesso medesimo punto, come se in tutto questo tempo avessimo soltanto fatto un pericoloso giro di boa: la protagonista che diventa promessa sposa del delfino del Regno di Grayson, ancora legata al compagno di mille  avventure in Giappone Mathis, e contemporaneamente  ancora affezionata al Porter conosciuto da piccolo in spiaggia. Questa telenovela poteva davvero funzionare per alcuni episodi l’anno scorso, adesso basta. Ci sono tante cose che questi personaggi potrebbero fare e invece si preferisce lasciarli annaspare in questa solita zolfa sentimentale. E, ovviamente, a risentirne è la trama che non fa ulteriori passi in avanti.
Inoltre, in questa puntata si riprende ( per credo la centesima volta) uno dei punti salienti di qualche settimana fa: l’incidente di Conrad che, assieme a Padre Paul, si apprestava ad andare a confessare tutto alla polizia per ripulire finalmente il nome di David Clarke. Chi sarà stato colui che ha manomesso i freni della Ferrari di Mr.Grayson? All’inizio ovviamente tutti noi -non negate, cari miei- avevamo dato la colpa a Victoria, che in tale maniera avrebbe evitato al marito di rovinare il (buon) nome di famiglia. Ci pareva semplice la soluzione, forse scontata. Invece con l’ultimo episodio sembrava ci fosse una verità alternativa: è stato Aiden, così da incolpare (per mera gelosia) Jack e riconquistare Emily. Oggi però si scopre che il vero responsabile altro non è che Patrick. Sì, lui. il figlio illegittimo di Victoria che da cinque episodi a questa parte è stato utile come le stelle filanti sull’albero di Natale: danno un bell’aspetto al tutto ma anche senza avvertiremmo l’aria di festa. Lui che non riusciamo a capire perchè si stia avvicinando sempre più a Nolan, perchè ci pare evidente che non vi sia un sentimento disinteressato. Lui che sembra il più carino dei figli quando si tratta di approcciarsi con la malvagia madre, che è disposto a tutto per farla felice. Sembra a dir poco una forzatura, ma apprezziamo che dalla prossima puntata non verrà mai più citato quell’incidente d’auto perchè sembrava davvero che gli autori volessero affrontarne i dilemmi per un’intera stagione.
Concludendo, non si può evitare di far menzione a quei due piccoli rampolli di casa Grayson che, poverini, per quanto ci provino ardentemente non riescono proprio a capire quanta cattiveria c’è nel Mondo: Daniel sembrava si fosse finalmente svegliato dall’incantesimo di Emily, ma alla fine si è dimostrata tutta apparenza. Charlotte invece continua ad essere disposta a fare tutto il necessario per proteggere la sua famiglia, quando l’unica decisione vagamente intelligente che abbia mai preso è stata quella di allontanarsi da essa. 
PRO:

  • Finalmente la storia dell’incidente d’auto di Mr. Grayson e Padre Paul è stata archiviata. E’ durata fin troppo.
  • Finalmente Emily è riuscita a riprendersi Daniel: sembrava anche questa un’Odissea.
    CONTRO:
    • Trama che, ben partita nelle prime puntate, si complica ogni volta di più nelle ultime: l’Initiative è andata via, ma a quanto pare gli autori stanno comunque cercando di creare collegamenti alternativi per ogni personaggio, generando confusione e noia da parte del pubblico. La semplicità, questa sconosciuta.
    • Daniel: non vi illudete che il rampollo di casa Grayson possa un giorno cambiare. E’ solo un ometto viziato che ha avuto tutto dalla vita e non può credere che esiste tanta malvagità al Mondo. Ecco perchè crederà sempre ad Emily. Ormai però, annoia tanto e sarebbe ora di farla finita.
    • Patrick: introdotto in questa terza stagione, sembra essere stato piazzato lì per dare movimento a storie che già con i personaggi principali dovrebbero funzionare. Di assoluta inutilità, dunque.
    • Charlotte: come il fratello, crede ancora nelle favole. Non se ne può più anche di lei.
    • Il quadrato Daniel-Emily-Aiden-Jack: già visto nella scorsa stagione. Adesso basta.

    Questo episodio pareva ricalcare il Revenge dell’anno scorso. Certo, mancava l’Initiative ma per il resto gli autori continuano a scrivere intricate storie per attrarre l’attenzione di un pubblico che però ha sempre ammirato di più la semplicità in un telefilm del genere. Non per altro, possiamo dire che i migliori episodi che questo serial ha avuto sono i primissimi della prima stagione, quando a piccole azioni corrispondeva la caduta di un qualche nemico, seppur lontano, di David Clarke. E’ evidente che usando un tale approccio i cattivi si esaurirebbero nel giro di pochissime puntate, ma non sarebbe allora meglio offrire allo spettatore un qualche prosieguo della trama evitando di riproporre lo stesso materiale dell’anno scorso?

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