Revenge 3×11 – HomecomingTEMPO DI LETTURA 4 min

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Revenge è un cane che si morde la coda. Il problema è proprio questo, non sono tanto le boiate settimanali che ci propina sulle quali ormai passiamo sopra con nonchalance, ma la fastidiosa sensazione di restare fermi ad un punto che, in una serie tv che necessita di trama orizzontale, è la peggiore delle ipotesi. 
Revenge non ha più una trama orizzontale, ve ne
siete accorti? Perché è da un bel po’ che vaga senza una meta, con una sceneggiatura che sembra scritta tre giorni prima della messa in onda ed una recitazione registrata due giorni prima. 
In sé, “Homecoming”, non sarebbe nemmeno male, sicuramente il miglior episodio della stagione che rialza lievemente la triste disfatta del midseason, ma non riesce -e a questo punto nemmeno per colpa propria, ma per la trama tessa precedentemente- ad arrivare al nocciolo della questione e dopo tre stagioni la cosa comincia a sfiancare. 
La puntata si apre nel peggiore dei modi possibili con la nuova paraculata dell’anno: Emily ha perso la memoria. Bella mossa di merda, da vigliacchi, per non far scappare Emily e riuscire a questo punto almeno a distanza a farle completare il piano, ma soprattutto paraculata che ha lo scopo di farla rimanere sotto il controllo dei Grayson in modo che questi abbiano una puntata a disposizione per organizzarsi alibi, piano, scoprire qual è stato il vero Grayson a sparare (sempre lui, è sempre lui) e trovare anche in quattro e quattr’otto un capro espiatorio (lei, è sempre lei, ecco perché l’hanno fatta resuscitare, chi incolpavano sennò a sto giro?). E così ecco che quando magicamente ad Emily torna la memoria a fine episodio, ormai i Grayson hanno fatto tutto ciò che era necessario per salvarsi il culo. E quindi intuite bene che siamo esattamente punto e a capo e cioè: un Grayson commette il fattaccio, qualcuno ci lascia quasi la pelle, qualcun altro viene incolpato e incastrato dai suddetti Grayson e il piano della vendetta ricomincia dall’inizio. Vi sembra uno schema familiare? Chissà come mai.
Emily è k.o., per cui l’azione passa ai maschietti che, udite udite, non fanno un tubo, non servono ad un tubo, non concludono un tubo. Per un’intera puntata Nolan, Aiden e Jack non fanno altro che parlare, dialoghi inutili, scritti male, recitati peggio; ma dovete o no salvare la vita di Emily? Pare preferiscano perdersi in chiacchiere sorseggiando thé disquisendo delle loro colpe e di quanto Amanda abbia bisogno del loro aiuto; no ma bravi, complimenti, inutili fino alla fine. 
Per il resto c’è poco da dire, Victoria scopre un pezzetto della verità (che poi quel tatuaggio ce l’ha da sempre ed è lo stesso inciso sulla staccionata di casa sua, possibile che nessuno abbia mai fatto due più due?) finalmente; Emily ha fatto una confessione a Charlotte interessante ed Aiden pomicia con dottoresse asiatiche che sembrano uscite dalle line hot. Nel complesso la puntata è scorrevole, ammettiamolo, molto meno pesante delle altre ed è sicuramente un inizio, speriamo che questo piacevole ritmo non venga disperso con pipponi di Jack su quanto fosse colpa sua (che poi il piano è organizzato da mesi, ma veramente Jack è convinto che Emily ha velocizzato i tempi solo per lui?).
La cosa più fastidiosa è la memoria di Emily che va e viene a convenienza degli autori: quando serve per dare tempo ai Grayson non c’è, quando finalmente Emily da smemorata cominciava ad essere interessante perché svuotava il sacco a Charlotte ecco che la memoria torna, perché guai se venisse fuori il nome Amanda Clarke. Che delusione.
PRO:

  • Victoria e il doppio infinito 
  • Emily e la rivelazione a Charlotte
  • Puntata scorrevole
  • “You decided to check back into the Bates Motel”
  • “All you have to do is trust me.” – “That’s what you said to David Clarke.” 
    CONTRO:
    • Emily perforata allo stomaco da due colpi di pistola e dispersa in mare che ancora cosciente si aggrappa alla boa e aziona il ricettore: Seriously?
    • I Grayson incastrano Lidia: Basta vi prego, la devono sempre fare franca questi qua?
    • Lidia sei una fessa
    • Jack e i suoi sensi di colpa: Puoi rimandarli a dopo e fare qualcosa di utile?
    • Memoria di Emily: grave danno neurologico a cui magicamente Jack pone rimedio dopo solo un giorno di ospedale. Paraculata.   

    La befana è arrivata anche per Revenge: Tre Emmy di incoraggiamento e tanti buoni propositi per l’anno nuovo. Tra questi magari cacciare Sunil Nayar dal suo ruolo di showrunner per assumere qualcuno che sappia fare il suo lavoro.

    Exodus 3×10 6.22 milioni – 1.5 rating
    Homecoming 3×11 6.69 milioni – 1.8 rating

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