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Lontane (anche se si tratta di pochissimi episodi or sono) sembrano essere le favolose puntate dove l’esperimento regnava sovrano e la parola d’ordine era: novità! Novità nell’ambientazione, novità di regia e di fotografia, novità nella trattazione della trama, ma anche una novità che riguardava la caratterizzazione dei personaggi (in primis Olivia) e la loro crescita. Dopo aver esplorato con successo nuovi territori e aver alzato ulteriormente il livello di un telefilm che non ha mai smesso di migliorarsi, era necessario, anzi no doveroso, restare in alto e non abbassare il tiro (ri)proponendo i soliti case of the week per quanto interessanti e ben strutturati possano essere.
Indubbiamente Shonda con le sue capacità riesce a tenere il pubblico incollato allo schermo per 40 minuti senza alcuna difficoltà, ma arrivati a a quasi la fine della quarta stagione la solita routine ha un po’ stancato, soprattutto se pensiamo alla quantità infinita di materiale narrativo di cui il telefilm straborda. Partendo dalla guerra al B613 fino ad arrivare ai numerosi sentieri che da questa si diramerebbero poi arrivando in qualche modo a toccare tutti i personaggi. Insomma, del problema del B613 se ne parla da molto (troppo) tempo e di certo se ne parlerà ancora, ma fino a questo momento non siamo mai arrivati ad una qualche, qualsiasi, svolta. Puntate su puntate esclusivamente basate sui preliminari.
A pochi passi dalla fine ci ritroviamo a vedere sempre le stesse cose, come ad esempio l’ennesimo scandalo sessuale ai vertici alti della politica in “It’s Good To Be Kink”. La vecchia scuola doveva esser messa in secondo piano soprattutto, come detto prima, dopo la svolta che c’era stata con “Run” e gli episodi seguenti. Insomma una volta voluta la bicicletta, si doveva continuare a pedalare. Assistendo alle solite tiritere, la storyline di Olivia ha perso interesse e partecipazione. Sì, Olivia non è più la stessa, è sofferente e spaventata (cosa che viene continuamente sottolineata dai personaggi come se non si fosse in grado di rappresentare questo suo stato d’animo in altro modo, magari affidandosi alla bravura dell’attrice), gira sempre con una pistola, non ordina cibo d’asporto perchè terrorizzata da chi potrebbe presentarsi alla sua porta, non sa come rimettersi in piedi e via dicendo… ma tutto questo a chi interessa quando siamo troppo impegnati con la noia di una puntata già vista e rivista?
Pochi gli aspetti degni di nota, così pochi che risulta superfluo anche nominarli. Di certo l’unico personaggio che ha assunto un ruolo fondamentale nella trama che conta davvero è Huck. L’evoluzione, o l’involuzione, del suo personaggio è l’unico percorso che si può ritenere interessante; così non si può dire di Jake e Fitz e delle loro chiacchiere davanti a qualche bicchierino. Loro sono l’emblema della cattiva scrittura riguardante le loro parti, sono personaggi che potrebbero essere “utilizzati” e valorizzati in milioni di modi diversi tranne questo.
La situazione non cambia neanche con “Put A Ring On It”. In questa diciassettesima puntata viene rispolverata la storia di Cy e del suo “concubino” grazie all’escamotage dell’ennesimo (di nuovo) scandalo sessuale e/o tradimento. La storia viene accompagnata da contorni interessanti mettendo sempre più in evidenza quale sia il vero problema, e cioè che la centralità della puntata dovrebbe ruotare intorno a ciò che viene messo continuamente in secondo e terzo piano, come: la candidatura della First Lady, Liv e la sua ripresa, Huck e l’immunità, il processo al B613 sempre più vicino.
Senza ombra di dubbio l’episodio è ben costruito e i flashback utilizzati vanno a colmare aspetti di vita vissuta sconosciuti al pubblico perché antecedenti all’inizio dell’intera serie. Sì, il tutto è piacevole, ma non abbastanza da giustificare la piega che ha preso la serie. Sembra si dia più importanza ai temi da soap opera che al resto; e ragazzi, una soap opera anche se ben fatta resta comunque tale.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Scandal sta perdendo la sua battaglia e il numero del pubblico che lo segue ne è una prova. Sarà il confronto a due con The Blacklist, sarà la colpa di alcune scelte narrative, ma Shonda si deve dar una svegliata se non vuole perdere l’intera guerra.
The Testimony Of Diego Munoz 4×15 | 8.24 milioni – 2.7 rating |
It’s Good To Be Kink 4×16 | 7.79 milioni – 2.4 rating |
Put A Ring On It 4×17 | 8.06 milioni – 2.3 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.