“Art Is Like Religion” è il titolo di questa quinta e intensa puntata di Sense8; e non è difficile credere che sia tale perché questa serie riserva sempre molte sorprese. “Art Is Like Religion” è ciò che dice un attore a Lito durante una scena che stanno girando, e, nelle sue parole si può riscontrare un forte legame con la vita dei “Sensates”. Per loro quello che stanno vivendo diventa quasi una religione, credenti gli uni negli altri, devoti ad una sorta di dio minore, che li tiene legati insieme, spinti da una forza centrifuga e centripeta, costretti a sentire e a sentirsi. I collegamenti tra gli otto personaggi sono sempre più forti: una sensazione, una parola, un frase, un gesto; basta un’occhiata tra la gente e i “Sensates” si trovano, si percepiscono e si capiscono. Si capiscono nonostante parlino lingue diverse, così Nairobi e Seul sono molto più vicine, e Capheus si accorge che un qualcosa che li abita chiama l’altro. La rigidità di Sun si mescola perfettamente alla delicatezza e ingenuità di Capheus e i due si trovano e percepiscono i problemi che l’altra anima ha: parlano di decisioni, di vite – prendere o no una strada, per entrambi fa/farà la differenza.
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What’s Going On? 1×04 | ND milioni – ND rating |
Art Is Like Religion 1×05 | ND milioni – ND rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.