Sex/Life 1×01 – The Wives Are In ConnecticutTEMPO DI LETTURA 3 min

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Recensione Sex/Life 1x01Sex/Life, la nuova serie lanciata da Netflix, ha tutta l’aria di voler provocare il pubblico e lasciare con il fiato sospeso.
Non è sicuramente una serie tv da guardare in famiglia, vista l’aria che tira sin dai primissimi minuti del pilot. Tratta dal libro di BB Easton, 44 Chapter About 4 Men, la serie segue le vicende del triangolo amoroso tra Billie, moglie insoddisfatta, suo marito Cooper e l’intrigante Brad, suo ex fidanzato di gioventù.
I temi della libertà e della giovinezza contro l’ingabbiamento e le limitazioni che il matrimonio e la monogamia impongono, vengono fuori sin da subito e costituiscono il fulcro dello show.
Emblematica, a tal proposito, è la farfalla chiusa nel barattolo del figlio della protagonista Billie Connelly: la Mariposa, bellissima e leggera, non può respirare lì dentro ma, con un piccolo aiuto, potrà essere libera di spiccare il volo e dirigersi in posti lontani.
La caratterizzazione dei personaggi non rispecchia i classici canoni. Tuttavia, il pubblico abituato a vedere alcuni personaggi, soprattutto maschili, in preda a certe voglie e con una buona dose di insoddisfazione – come il famosissimo Don Draper -, non sarà lasciato insoddisfatto.
Billie Connelly, la protagonista dello show, interpretata dalla brava Sarah Shahi e già vista in Person of Interest, rende bene la figura di una madre ma anche di una donna con desideri e tormenti propri, inserita in un contesto famigliare che vorrebbe solo scacciare lontano una simile sofferenza. La sua figura, che si aggira per la grande casa di famiglia con o senza figli, esprime insoddisfazione da ogni singolo poro. Infatti, sono proprio l’insoddisfazione, l’ipocrisia e le apparenze a muovere la sua azione per tentare di trovare il proprio posto in una vita a cui si deve ancora adattare.
Dall’altra parte, invece, Mike Vogel interpreta un algido Cooper Connelly, marito di Billie e perfetto (apparentemente) marito: lavoratore, gentile con i figli, cordiale con la moglie. Unico difetto: poco attratto fisicamente da Billie. L’apparenza di perfezione di Cooper, il suo ostentare un modello con caratteristiche del tutto lontane da sé, non fa empatizzare immediatamente con il personaggio che risulta fin troppo freddo e poco accorto nei confronti della protagonista, evidentemente non felice della propria triste e sola condizione.

BOLLENTI TORMENTI


Il desiderio di riscoprirsi, di tornare quella che era un tempo, uno spirito ribelle senza responsabilità di sorta con solo sé stessa a cui rendere conto, portano Billie in un limbo pericoloso: i desideri più nascosti sono anche quelli più pericolosi e cercare di soddisfarli non porta sempre ad un happy ending. Il momento in cui Billie scorre la sua vita passata, la relazione con il marito Cooper del presente e quella del passato con l’ex Brad, diametralmente opposte e appartenenti a sfere e ambiti della vita diversi, mandano in cortocircuito la fragile mente di Billie, provata dallo stress di avere due figli piccoli e un marito non così presente come sembrerebbe.
La normale via di fuga del sesso, che è anche l’oggetto del desiderio della protagonista, non è percorribile per mancanza di materia prima. Rimane una sola soluzione: il ricordo dei tempi andati.

LA FUGA NELLE PAROLE


Sasha: “So, girl, you want to tell me what’s really going on?”
Billie: “I, um… I feel… different.”
Sasha: “You are different.”
Billie: “No, I mean, like, I don’t feel like myself. I feel like, uh… like a watered-down, wife-mom version of me. And… I’m uh… I’m just not sure that this is who I’m supposed to be.”

Il bisogno di adrenalina, di tornare a sentire qualcosa di perduto forse per sempre e il desiderio di raccontare quel rapporto complesso, fatto di intesa mentale e fisica con Brad, portano Billie a iniziare a scrivere un diario per scaricare le sue emozioni e trovare un po’ di pace. Sarà forse l’inizio di qualcosa di buono?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Una protagonista complessa resa convincente dalla brava Sarah Shahi che offre un punto di vista tutto femminile del desiderio e della riscoperta di sé stessi
  • Forse un po’ troppi “dettagli”

 

Un buon inizio per la nuova serie Netflix che si spinge fuori dal canone e che propone un punto di vista nuovo e tutto femminile.

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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