Evil 2×02 – A Is For AngelTEMPO DI LETTURA 3 min

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Evil 2x02 RecensioneQuando il procedurale rappresentava una necessità, i suoi tratti stilistici assumevano un carattere decisamente trascurabile e la dimensione narrativa diminuiva la sua intensità a favore dell’intrattenimento e del rassicurante ricorrere di schemi.
I King, con il loro peculiare modo di narrare e di fare televisione, nel senso più classico del termine, regalano ossigeno all’universo seriale, dove la continua innovazione sta portando ad una decisa standardizzazione del tutto.

TRAMA ORIZZONTALE E VERTICALE


Sin dal precedente episodio, chi guarda è prepotentemente scaraventato all’interno di una verticalità obbligata, anche al netto di tante svolte sul piano orizzontale.
Al netto di questo elemento, in ogni caso, lo spettatore ha modo comunque di vedere la prosecuzione dell’orizzontalità dei tanti elementi disseminati. Da qui la scelta puramente stilistica della dimensione procedurale, comunque sempre in secondo piano rispetto allo sviluppo continuo dei protagonisti. Poteva capitare in altro genere di procedural di assistere a sviluppi di trama orizzontale soltanto in punti nevralgici della stagione. A onor del vero, la variazione sul tema era già presente ai tempi di The Good Wife.
La caratteristica vincente dei King, oltre alla sapienza nella scrittura, è individuabile proprio nella qualità della trama verticale, spesso e volentieri con scelte decisamente agghiacciati.

ANGELI O DEMONI


La possessione “angelica” di cui sarebbe vittima Strand apre ad una serie di questioni e conflitti etici. La pluralità delle visioni tra Kristen, David e Ben aiuta anche lo spettatore a cogliere la complessità della questione. Si era soliti nella prima stagione avere una separazione netta tra “scienza” e “fede”, tra possessioni reali e questioni puramente terrene. In questo caso specifico una risposta vera e propria non viene fornita.
Il pluralismo di cui sopra è magnificamente “complicato” dalle situazioni particolari dei protagonisti. Se Ben viene introdotto vagamente verso una dimensione più mistica già dal precedente episodio, David ha per ora lo scettro di figura più attiva, da un punto di vista mistico, così come da un punto di vista di pura evoluzione.

PROSPETTIVE PER IL RESTO DELLA STAGIONE


Chi accende maggiormente la curiosità dello spettatore è però Kristen, volutamente defilata e impenetrabile. La trasparenza con cui si era presentata nella prima stagione lascia spazio ad una palese ambiguità, non tanto morale (particolarmente interessata al concetto di “guerra giusta”), quanto caratteriale. La sensazione è che si assisterà ad una fase più conflittuale della sua figura anche con gli altri personaggi.
Altre situazioni destano particolare curiosità. Su tutte la misteriosa figura della suora che a fine episodio sembra voler prestare collaborazione a David, dimostrando di saperne molto di più di quanto si potesse pensare all’inizio, facendo così guadagnare un valido alleato, ma soprattutto mettendo in scena un ulteriore personaggio singolare, tipico della penna degli autori.
Degna di nota anche la rivelazione di Sheryl sulla conoscenza di demoni e della vera natura di Leland. In questo modo è possibile far mutare in positivo uno dei personaggi che finora aveva avuto un ruolo di puro contorno.
Chiosa finale sulla visione di David, riguardo una pandemia in arrivo. Che i King stiano attingendo all’attualità come loro solito?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le visioni di David
  • La rivelazione di Sheryl
  • Kristen taciturna e ambigua
  • La trama verticale
  • La suora
  • Forse poco Leland in questo episodio, antagonista impenetrabile per cui è difficile comprendere quando in posizione di vantaggio e quando di svantaggio

 

In questa torrida estate pandemica Evil e i King gettano una secchiata di entusiasmo agli spettatori. La leggerezza che può donare la visione di un episodio procedurale si sposa con la curiosità verso sviluppi che non potranno essere banali. Le pennellate di quasi-trash, come già detto nella precedente recensione, non rovinano il tutto, anzi lo arricchiscono di nuovi sfavillanti colori.

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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