“My demons are not remotely tackled, they’re mildly concussed.”
Dopo un episodio in cui il quadro narrativo disegnato da Marti Noxon e Jean-Marc Vallée è stato banalmente introdotto così come il caso di sparizione/omicidio su cui si basa l’intera storia, Sharp Objects decide di continuare sulla propria strada ponendo in essere un parallelismo da non sottovalutare.
Accanto al caso di Natalie, infatti, viene portata avanti un’altra profonda analisi, ossia quella relativa alla misteriosa cittadina di Wind Gap. Mentre Camille ed il detective Willis continuano con le proprie analisi sul campo e con gli interrogatori, allo spettatore viene concesso di approfondire passato e presente della piccola cittadina del Missouri, soppesandone abitanti ed abitudini.
Per poter fare ciò si decide di incentrare “Dirt” attorno ad uno di quegli avvenimenti sociali che tende ad unire in maniera considerevole una piccola comunità: il funerale di una giovane ragazzina, uccisa in maniera tanto disumana e violenta.
Procede anche in tal senso la costruzione dicotomica della storia: Camille (e lo spettatore insieme a lei) rivive nei concitati momenti del lutto cittadino ciò che era stato per lei in passato con la morte della sorella. La sua mente ed il suo modo di fare, ora tremendamente molto più freddo e distaccato in ogni ambito, la portano ad accostare e paragonare le reazioni dei singoli individui presenti alla veglia ed alla cerimonia. E’ possibile cogliere questa sua analisi dal susseguirsi in maniera dettagliata dei flashback, strumento narrativo di notevole importanza almeno fino a qui.
Di Camille si è, poche righe fa, sottolineato il modo di approcciarsi freddo e distaccato, quasi misantropo: la giovane si aggira per la casa priva di alcun interesse sociale, fatta esclusione per il proprio desiderio di impreziosire il proprio articolo giornalistico con dettagli e minuziosi particolari carpiti da dialoghi o gesti delle varie persone che, a differenza sua, stanno vivendo e reagendo al tremendo lutto.
Non c’è cattiveria in questo modo di fare di Camille, né ripudio del suo passato da cittadina di questa città che sembra portarla a fondo con tutti i ricordi che rievoca nella sua mente. Piuttosto, Camille è disinteressata ed apatica, distaccata emozionalmente da ciò che la circonda e da ciò che sta accadendo a Wind Gap. E’ sulla sua pelle che la giovane reporter sfoga il proprio malessere e la propria incapacità ad esternare i suoi sentimenti: “Vanish” non è l’unica parola impressa come cicatrice, in quanto la scarnificazione risulta essere un rituale abitudinario per Camille. Questo suo distacco, nonché il suo essersi allontanata dalla città, la porta ad essere elemento centrale di qualsiasi discussione dei suoi ex concittadini nel momento in cui la giovane varca la soglia di una casa o di una stanza. Ma i commenti più crudi e carichi di giudizio giungono dalla madre, Adora, che in un certo tal senso si poteva attendere come il personaggio che invece, conoscendo il background della figlia, cercasse di non portare ulteriori dispiaceri e/o ricordi di dolore. Tuttavia, forse anche per la reale motivazione per la quale è tornata a Wind Gap (scrivere un articolo per un giornale), Adora continua a scontrarsi verbalmente con la figlia senza lasciarle modo e tempo di redimersi. Oppure la linea della redenzione è stata già superata da tempo e ci si ritrova quindi in una zona di non ritorno (e quindi di non riavvicinamento) per le due protagoniste principali, fino a questo momento, della serie.
“Dirt” è un ottimo episodio sotto molteplici aspetti, ma la narrazione continua a temporeggiare in maniera molto marcata sul vero fulcro centrale della storia: l’omicidio/scomparsa delle due ragazze e la risoluzione del caso. E’ indubbio che l’analisi di Camille procederà di pari passo con il progredire delle indagini, tuttavia gli sviluppi per questo secondo filone sono inseriti con il contagocce o a tratti addirittura assenti. Resta il fatto che il personaggio di Camille e la superba regia rendono la visione accattivante, per nulla noiosa, riuscendo quindi ad intrattenere lo spettatore, nonostante ci sia questa sorta di white noise che porta ad essere poco convinti di ciò che si sta guardando.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Vanish 1×01 | 1.54 milioni – 0.5 rating |
Dirt 1×02 | 1.10 milioni – 0.3 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.