Sneaky Pete continua imperterrito la sua andatura altalenante di episodi di raccordo significativi e di grandi rivelazioni.
“The Vermont Victim And The Bakersfield Houstle” è un interessante mix di queste due tendenze. Una puntata in cui la verticalità e l’orizzontalità degli eventi s’intersecano fra loro cercando uno strano connubio che a tratti riesce, ma a tratti anche no.
Il connubio tra Marius/Pete (ormai sempre più solo Marius che non Pete) e Julia è ben consolidato ed efficace, sicuramente la migliore tra le storylines presentate in questo episodio.
Non è solo il fatto che la coppia sia ormai consolidata da tempo (praticamente fin dalla prima stagione), ma anche perché il pretesto dell'”affaire Rubinek” potrebbe introdurre un elemento di orizzontalità che si potrebbe però declinare in verticalità con le varie fasi del piano che si snodano puntata per puntata.
E sarebbe anche un ottimo pretesto per portare avanti la serie anche più in là di questa terza stagione con le avventure della coppia investigativa Marius/Julia che cerca di sgominare gli autori di frodi (che era poi l’idea iniziale della prima stagione mai approfondita).
Al di là di quello che potrebbe eventualmente accadere da qui ai prossimi episodi, la storyline sul rapporto di odio-amore tra i due è l’unica che sembra funzionare in questo episodio, anche perché è l’unica veramente auto-conclusiva.
I due, infatti, devono riuscire a convincere Hickey, una nota autrice di “falsi artistici”, a collaborare al loro piano per truffare Rubinek.
Tutto l’episodio si basa dunque su questo tentativo di convincere l’ormai ex-falsaria a tornare sui suoi passi (aveva abbandonato l’arte da tempo) e aiutarli nel loro piano. Il tentativo va a buon fine con il risultato che l’episodio presenta un bel personaggio tridimensionale e indimenticabile (interpretato dall’ottima Charlayne Woodard, già “madre” di Samuel L. Jackson nella saga di Mr. Glass) la cui parabola esistenziale/esistenzialista è un passaggio cruciale sia per la trama generale di questa terza stagione, sia per quanto riguarda l’evoluzione degli stessi protagonisti.
Il percorso interiore che il personaggio compie nel corso dell’episodio fino all’accettazione finale del piano di Marius/Pete, si riflette infatti nel loro rapporto, e i temi trattati (quelli dell’ambizione personale vs rapporti famigliari/sentimentali), si collega poi a tutte le altre storylines presenti nell’episodio.
Va detto però che questa è l’unica che presenta una risoluzione finale e un compimento preciso, mentre le altre rimanono ancora a livello di “episodio di raccordo” e basta. Oltretutto è anche l’unica storyline che riesce ad emozionare veramente lo spettatore, forse per lo stretto legame con il mondo dell’arte e del talento represso.
Tutte le altre cercano questo livello di empatia ma difficilmente raggiungono lo stesso effetto. Sicuramente, infatti, non ci riesce la storyline di Taylor e del suo tentativo di salvare Nathalie dai suoi problemi di dipendenza (anche se i dialoghi con Otto sono veramente fatti bene a livello di scrittura), né la storyline dedicata alla ricerca della madre di Carly, sempre più simile a un remake live-action di In viaggio con Pippo.
Di quest’ultima si salva giusto l’interpretazione di Margot Martindale nei panni di Audrey Bernhardt, ma è abbastanza per giustificare 20 minuti di noia e risvolti narrativi abbastanza prevedibili?
In generale questa intera stagione pare essersi ripiegata un po’ troppo su sé stessa, dipanandosi in medie-piccole trame dove, forse, una selezione più accurata e studiata avrebbe evitato queste inutili dispersioni.
Tutto sta nel vedere ora come si evolverà l'”affaire Rubinek” e quali sotterfugi potrà/dovrà escogitare Marius/Pete con la consueta collaborazione della famiglia Bernhardt.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Stamford Trust Fall 3×03 | ND milioni – ND rating |
The Vermont Victim And The Bakersfield House 3×04 | ND milioni – ND rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!