Soulmates, al quinto episodio, abbandona in parte il solco tracciato nei precedenti. Da un lato cambia l’ambientazione, lasciando la modernità e la sofisticatezza di città e protagonisti per l’ormai famigerato midwest americano. Dall’altro si affronta finalmente un risvolto interessante della tecnologia del test. Come si è già detto, infatti, un limite di Soulmates è stato quello di non rispettare la promessa iniziale di affrontare i risvolti sociali ed emotivi dell’esistenza dell’anima gemella. In Break On Through, Soulmates torna sui suoi passi e tira fuori dal cilindro proprio il genere di intuizione che ci si aspettava lo show portasse in scena dall’inizio.
UNA NUOVA SOFFERENZA
E’ inaspettata e affascinante l’esplorazione della fattispecie narrativa di chi si sottopone al test e scopre di avere un’anima gemella che non potrà mai conoscere perché deceduta. Mancando riferimenti a epoche diverse è lecito pensare che il test trovi le anime gemelle tra persone esistenti nello stesso periodo storico. La discriminante tra incontrarle ancora in vita o meno è il tempismo. La giovane Heather si sottopone al test senza avere un match e muore prima che Kurt, la sua anima gemella, si sottoponga al suo e possano quindi incontrarsi. Kurt però non è l’unico a trovarsi in questa situazione. Sia il gruppo di ascolto per chi ha perso la propria anima gemella, sia la setta di delinquenti che istiga al suicidio per derubare le sue vittime, svelano un nuovo terribile risvolto negativo nel mondo post test di Soulmates. La consapevolezza dell’esistenza di un’anima gemella strappata alla vita dal destino prima ancora di poterla conoscere genera un nuovo tipo di lutto. E’ una sofferenza che prima dell’avvento del test nessuno poteva aver sperimentato.
UNA NUOVA AMBIENTAZIONE
Per molti un modo per sanare questo nuovo dolore sembra essere il suicidio e, pur non mostrandolo, la storia parte proprio dal tentativo fallito del protagonista maschile. Kurt vive in una comunità, e una famiglia, estremamente religiose (troppo religiose forse, visto che davanti al suo tentativo di suicidio la preoccupazione della madre è rivolta all’offesa arrecata a Dio più che alla sofferenza del figlio). L’ambientazione è rurale e poco moderna sia nell’estetica che nella mentalità. Questa scelta si lega all’opportunità di sfruttare il maggior potere di santoni e sette religiose su una comunità più predisposta, rispetto a quella ultramoderna in cui si muoveva, ad esempio, il triangolo di Little Adventures. Entroterra americano e sette religiose vanno da sempre a braccetto nello storytelling dell’audiovisivo (la prima stagione di True Detective ve la ricordate?) e lo stereotipo viene cavalcato abilmente da questo episodio di Soulmates.
SCIENZA E RELIGIONE
Un aspetto potenzialmente interessante che viene toccato ma non approfondito è quello del rapporto tra la scienza del test e la religione. Dal punto di vista religioso come viene percepito un avanzamento tecnologico che riduce l’amore a un test scientifico? E’ visto come un appropriarsi da parte dell’uomo di un aspetto della vita umana che compete a Dio (come avviene invece per la fecondazione assistita o per il suicidio, per restare in tema con l’episodio)? Chi crede nella vita oltre la morte, in un aldilà popolato dalle anime che hanno lasciato il mondo terreno, può pensare che il suicidio sia un modo per incontrare l’anima gemella mai conosciuta. Quale effetto avrebbe questa negazione della felicità su chi non crede in una vita ultraterrena? Queste opportunità narrative di approfondimento purtroppo non vengono sfruttate.
IL FINALE CHE TI ASPETTI
Soulmates lascia sempre quella sensazione di inesplorato, di potenzialità latente non sfruttata appieno. Questo episodio però ha alcuni meriti che fanno soprassedere a queste mancanze. Oltre all’utile cambio di ambientazione si deve notare una scrittura estremamente sensibile e allo stesso tempo cruda del personaggio di Kurt, con un’interpretazione delicata e toccante da parte di un ottimo Charlie Heaton (che molti ricorderanno essere Jonathan in Stranger Things). Nonostante il tema drammatico la visione non ne esce appesantita e l’empatia con la storia si crea più facilmente che con tutte quelle narrate negli episodi precedenti. Poco importa se il finale è troppo prevedibile quando il percorso per arrivarci è una piacevole sorpresa.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Soulmates, a un passo dall’ultimo episodio, mette a punto un risvolto drammatico ma interessante dell’idea alla base dello show. Nonostante le mancate opportunità di approfondimento, scrittura e interpretazione salvano egregiamente l’episodio.
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