Supernatural 8×19 – Taxi DriverTEMPO DI LETTURA 5 min

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Avete appena visto la Divina Commedia secondo Jeremy Carver. Leggevo in giro per i forum che molti fan sono rimasti sbigottiti per la mole di gaffe che si sono viste in questa puntata. Francamente non mi meraviglio più di tanto visto che è dannatamente difficile riuscire a rispettare una mitologia che si è creata in ben 8 stagioni e che non accenna a fermarsi. Tuttavia dò ragione anche alla componente più razionale di me perchè odio le gaffe ed in particolar modo le dimenticanze che in show televisivi come questo non dovrebbero esistere visto e considerato che ci sono sceneggiatori pagati fior di quattrini per evitare certe blasfemie. Ma di cosa sto parlando? Bè se non ne avete idea vi consiglio di saltare le seguenti righe e di ricominciare a leggere qualche riga più sotto al capoverso che inizia con “L’episodio, pur nelle…” per rimanere nella vostra beata ignoranza, se invece avete notato anche voi certe piccolezze proseguite pure ed arrabbiatevi insieme a me.
Quando si parla di Inferno, Paradiso e Purgatorio, Supernatural ha una mitologia tutta sua e si deve prestare molta attenzione a come si procede. I più attenti di voi si saranno alzati dal divano quando Dante Alighieri Sam, una volta arrivato in Purgatorio, domanda se si trova all’Inferno. Seriously? Ma il Sam Winchester che pronuncia questa domanda non ha passato tipo un qualche centinaio di anni chiuso nella gabbia con Lucifero e Michele? E ben conscio di come era fatto come fa a dire una cosa simile? Enorme dimenticanza… Sempre restando a parlare di dimenticanze narrative non ci si spiega perchè debbano per forza salvare Bobby invece di loro padre che sicuramente sarà anch’esso all’Inferno visto e considerato che Crowley ha questo assurdo potere decisionale sulle anime. Ma no, loro vogliono salvare Bobby e, lungi da me essere dispiaciuto di questo, mi domando ancora come abbia fatto Sam a trovare la cella dove era prigioniero Bobby “Balls” Singer in tipo 2 minuti. Per non farci mancare niente poi Crowley ammazza un mietitore come se nulla fosse. Un mietitore! Double seriously? Soprassediamo anche su questa ennesima svista e parliamo un momento del Purgatorio e della sua grandezza. Immaginando per un momento che non sia grande quanto un campo di calcio ma magari quanto, minimo minimo, una nazione tipo la Svizzera, risulta inspiegabile come Benny ritrovi praticamente subito Bobby e Sam e come, sempre nel giro di pochissimo tempo, il trio arrivi al portale per tornare sulla Terra. Ok che ora Benny sa la strada ma, parlando sempre di estensione territoriale, il tutto risulta abbastanza poco credibile ed è un altro granchio preso dagli scrittori dell’episodio Brad Buckner e Eugenie Ross-Leming, due che non sono proprio gli ultimi arrivati. Loro sono anche gli episodi “Heartache“, “A Little Slice Of Kevin” e “Man’s Best Friend With Benefits” e il prodotto confezionato non era affatto male quindi sorprendono un po’ queste mancanze ma tant’è…
L’episodio, pur nelle sue innumerevoli contraddizioni, risulta comunque molto piacevole sia per le dinamiche che crea sia per l’evoluzione dei personaggi che sono costretti entrambi ad un rito di passaggio. Se Sam FINALMENTE comincia a capire di essere stato un fratello di merda per non aver provato a salvare Dean dal Purgatorio, Dean invece deve salutare definitivamente il suo amico Benny che, in un ultimo gesto di bontà, si sacrifica ritornando a vivere in Purgatorio pur di salvare Sam “Alce” Winchester. Il divario di amore fraterno trai due Winchester si fa palese più che mai ed è, fondamentalmente, il motivo per cui questo serial funziona ancora dopo 8 stagioni. Tra fratelli ci si perdona sempre e si guarda sempre avanti qualsiasi cosa succeda, anche se il tuo consanguineo ti ha lasciato a marcire in Purgatorio per un annetto.
A far entrare un po’ di sale in zucca all’Alce ci pensa il sempre arzillo e più stereotipato che mai Bobby. Dopo la sciagurata storyline firmata Sera Gamble, colei che per noi fan rimarrà per sempre la bitch che lo ha reso un fantasma e successivamente lo ha eliminato dallo show, non c’è stato momento in cui non mi fossi fatto una domanda retorica in stile “Ma quanto sarebbe meglio se ora ci fosse anche Bobby?”. Bene, a distanza di quasi un anno posso smettere di farmi questa domanda e constatare come, a parte il solito odio verso tutti i non umani, il vecchio Singer sia cambiato, invecchiato e peggiorato a forza di restare imprigionato nell’Inferno. Insomma è stato pur sempre un piacere rivedere Jim Beaver rivestire i panni di Bobby ma, visto anche come è stato il finale di puntata, forse è meglio che riposi per sempre in Paradiso per non rovinare un personaggio che fino a prima dell’avvento della Gamble era stato impeccabile. Ennesima occasione persa.
Dulcis in fundo bisogna doverosamente concedere un po’ di spazio al profeta Kevin, futuro ospite di un manicomio americano. La sua ossessione per Crowley e le troppe pasticche che si autosomministra hanno intaccato pesantemente sulla sua sanità mentale e le fobie oltre che le allucinazioni sono aumentate esponenzialmente. E visto che c’erano già pochi ostacoli per passare le 3 prove, a Carver sarà sembrato giusto rendere la cosa ancora più difficile e quindi perchè non nascondere la Tavola da qualche parte? Più che giusto, effettivamente Sam e Dean se la stavano cavando più che egregiamente e con il season finale alle porte ed una 9° stagione da riempire in qualche modo bisognava allungare il brodo. Fortunatamente è stato diluito da mani sapienti e non è venuto insipido come molte altre volte.

 

PRO:

  • Una sorta di Divina Commedia in salsa Supernatural
  • Il ritorno a sorpresa di Bobby Singer
  • Superata la 2° prova
CONTRO:
  • Troppi errori madornali in una puntata sola
  • Naomi: decisamente irritante

 

Nel complesso non si può negare che l’episodio sia stato piacevole e la situazione dantesca sarà sicuramente piaciuta ai fan nostrani tuttavia i numerosi aspetti negativi non possono essere trascurati e vanno purtroppo ad intaccare nel voto finale che altrimenti sarebbe stato più alto. Ad ogni modo il voto è generoso perchè, sebbene la mitologia conti moltissimo, alla fine l’importante è quanto interessante è stato l’episodio. E lo è stato sicuramente.

 

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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