The Carrie Diaries 1×12 – A First Time For EverythingTEMPO DI LETTURA 4 min

/
0
(0)
Non so se vi è mai
capitato di comprare negli outlet. In questi posti, trovate ottimi prodotti
venduti a prezzo minore perché confezionati con dei piccoli difetti, spesso
impercettibili, talmente impercettibili che quando provate i suddetti capi vi
piacciono, li guardate soddisfatti, ma con una leggera ombra di sospetto,
chiedendovi cosa ci sia che non vada. Questo è quello che ho provato guardando
The Carrie
Diaries: un prodotto ben fatto, che ha superato le aspettative
iniziali, eppure non convince del tutto. 
Così, man mano che passavano gli
episodi e si giungeva verso la fine, continuavo a chiedermi dove fosse
l’inghippo, quale fosse il problema. E, all’alba del penultimo episodio,
finalmente l’ho capito: il problema fondamentale di questa serie è che parla di
sedicenni che non pensano, né si comportano da sedicenni. E la cosa è
profondamente irritante dopo un po’! Io i sedici anni li ho passati da un po’,
ma nemmeno io sarei stata così matura e riflessiva nei loro panni: le uniche
che si comportano da vere sedicenni sono Mags e Donna, non a caso i personaggi
più simpatici del telefilm. Ok, Donna è una stronza la maggior parte del tempo,
ma almeno non è un’insopportabile maestrina moralista come lo sono state Carrie
e Mouse in questa puntata! Persino il PPIDM (il Padre Più Idiota Del Mondo
alias Tom) è più sedicenne di sua figlia!
Già il titolo ci fa
presumere che sarà un episodio chiave, in cui succederà qualcosa di importante,
in cui probabilmente, se tutto va bene, il nostro Principe Biondo riuscirà ad
ottenere il Santo Graal, la Mela Proibita, la Big V di cui tanto si parla. Una
bella prima volta romantica, con tanto di rose, fiori e arcobaleni. E invece
no. Invece, la nostra piccola Yuppie, la nostra Miss Tutta Casa e Carriera
riesce a mandare tutto all’aria un’altra volta. Nell’ultima recensione avevo
detto che le scenette romantiche non fanno al caso mio, che il realismo è la
cosa migliore che si possa avere da un telefilm, ma il modo in cui Carrie fa
andare tutto storto è irrealisticamente realistico! Nel senso che fa andare
tutto male per delle causa che non c’entrano nulla con la vita reale di una
sedicenne qualsiasi! Il mancato tempismo del Primo Ti Amo era accettabile.
Nessuna ragazza è mai completamente preparata a sentirsi dire una frase così
importante e quindi ci sta il farsi prendere dal panico con un’uscita inadeguata.
Ma, mollare ripetutamente il proprio ragazzo perfetto a cui si vuole donare la
propria verginità per la possibilità di una carriera futura non è credibile,
non per una ragazza del liceo che spergiura di amare Sebastian più di qualsiasi
cosa al mondo. Capisco lo spirito di novità e libertà, lo spirito di femminismo
alla Sex and the City per cui un uomo non deve mai essere più importante della
carriera, ma penso che qualunque spettatore non abbia potuto fare a meno di
arrabbiarsi con Carrie per il modo in cui ha trattato il povero Sebastian,
usandolo prima come borsetta da sfoggiare e poi trattandolo come una palla al
piede di cui non vede l’ora di liberarsi. Il tutto poi per concludere la
puntata piangendo per aver rovinato tutto.
Altra maestra di auto
sabotaggio è Mouse che da diverse puntate è impegnata in questa perenne
relazione di amore/odio con West che è prevedibilmente culminata in una
fortissima tensione sessuale e in una sorta di relazione. Tuttavia, la nostra
secchiona preferita, invece che rallegrarsi della propria conquista, passa il
tempo a chiedersi come questo potrà influenzare la sua media scolastica,
ragionamento poco credibile, soprattutto perché non riesco ad immaginare una persona
migliore per lei.
L’unica che si
lascia andare alle proprie emozioni fregandosene delle regole, dei giudizi
degli altri e del buonsenso è la precoce sorellina di Carrie, Dorrit, un
personaggio che diventa sempre più apprezzabile. Stufa di sentire giudizi non
richiesti da Carrie, Donna e da Miller stesso, prende le redini della sua
relazione e del suo corpo, aderendo appieno allo spirito degli anni 80. Non so
se Miller si rivelerà una grande fregatura, ma almeno, a differenza della sorella,
Dorrit potrà vivere senza rimpianti.
PRO:
  • Evoluzione
    di Dorrit da ragazzina ribelle e problematica a personaggio cosciente di sé
    e delle proprie azione.
  • Finalmente
    una reazione da parte di Sebastian! Ultimamente stava diventando uno
    zerbino senza personalità né potere decisionale.
  • La
    dichiarazione di Donna al caffè è come un piccolo salto nel futuro: piccole
    Samanthe crescono.

CONTRO:
  • Le immotivate paranoie Carrie e Mouse: poco credibili e
    molto irritanti.
  • Totale assenza di Mags e Walt.
  • Eccessiva sete di carriera di Carrie: ha solo sedici
    anni eppure si comporta come una quarantenne!

Apprezzabile il
tentativo di smuovere le acque in vista della season finale, ma il risultato è
tutt’altro che soddisfacente.

VOTO EMMY

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Precedente

Person Of Interest 2×19 – Trojan Horse

Prossima

Supernatural 8×19 – Taxi Driver