Mi sono approcciato a questo The 100 con la stessa serenità mentale con cui un dottorando in Fisica Nucleare darebbe ripetizioni di matematica ad un bambino delle elementari ed il perchè è presto detto: The CW. Non che io abbia una pessima opinione del canale ma di sicuro non la ritengo la più adatta a produrre una serie post-apocalittica ricca di effetti speciali senza farla degenerare in un teen-drama. Eppure in questo “Pilot” qualcosa mi ha fatto cambiare opinione scegliendo di non bollarlo come inguardabile per principio. A leggere il plot di The 100 viene da pensare che starebbe benissimo in un palinsesto di Syfy o di TNT ma dopo la visione del “Pilot” si capisce bene il motivo per il quale è approdato su The CW: 100 teenager in cerca di fortuna. E questa, signori e signore, è il lato più negativo dello show.
Tratto dall’omonimo libro di Kass Morgan, la serie ha inizio 97 anni dopo che una guerra nucleare ha devastato il mondo rendendolo invivibile e, per salvare il genere umano, i più fortunati sono riusciti a fuggire in una stazione spaziale chiamata The Ark. Ora, vista la scarsità di ossigeno e di risorse per soddisfare i bisogni della popolazione che vive sotto l’unica grande legge del “se commetti un reato muori”, per necessità di testare la vita sulla Terra viene inviata una navicella con all’interno 100 diciottenni. Insomma, andava tutto bene fino alla scelta di mandare solo degli sbarbatelli a ricolonizzare il mondo ma d’altronde questo è un dazio da pagare ma, anche se può sembrare una grandissima vaccata, siamo su The CW ed il pubblico di riferimento ha un range d’età tra i 14 ed i 24 anni quindi pare scontata come decisione. La scelta di basare la serie su 100 adolescenti con l’ormone a mille dimostra sì alcune lacune non di poco conto ma permette anche una più “facile” visione del mondo senza farsi troppe pare mentali. Certo è che quando praticamente nessuno dei 100 ragazzi sente un languorino allo stomaco per un giorno intero la cosa lascia abbastanza a desiderare quanto a credibilità. Ma tant’è.
Fortunatamente oltre al lato teen viene posta una certa attenzione anche al lato più adulto rappresentato qui da una folta schiera di facce note ai più: Henry Ian Cusick (Lost, Scandal), Kelly Hu (Nash Bridges, The Vampire Diaries, Arrow), Paige Turco (Person Of Interest) e Isaiah Washington (Grey’s Anatomy). Tra tutti sicuramente i personaggi in grande spolvero sono quello di Cusick e della Turco che, anche per diretti collegamenti con le cavie spedite sulla Terra, non possono esimersi dall’essere messi in disparte. E per fortuna aggiungo. Un cast così ben rinomato all’interno di un prodotto The CW può stridere un po’ ma a tutti gli effetti è un punto a favore da riconoscere ai produttori esecutivi se non altro per la bravura nell’esserseli accaparrati.
La serie, pur mostrando degli evidenti difetti di fabbrica, mostra molte qualità che potrebbero renderla, col tempo, quel prodotto maturo che aspira a diventare. Sebbene non sia il caso di notare una qualche sorta di emulazione da Il Signore Delle Mosche, per non offendere quest’ultimo sia chiaro, la serie prende spunto sicuramente dal libro ma prende a piene mani anche dai precedenti lavori post-apocalittici e anche, perchè no, da serie come Syberia presentate dalla NBC la scorsa estate. L’elemento mistery la fa da padrona ma anche gli ormoni sono molto rilevanti in The 100 e proprio per questo la serie rischia di prendere la strada sbagliata qualora incanalasse tutto il flusso narrativo basandosi sui risvolti amorosi piuttosto che sulla ricerca di cibo o sulla creazione di un villaggio. Questo bivio sarà sicuramente più chiaro andando avanti con il tempo ma per ora è un connubio abbastanza accettabile anche vista l’egida che capeggia sopra The 100.
Piccola nota finale: se si sa che la CGI costa perchè fare delle riprese dove si possono contare i pixel sullo schermo? Perchè? Americani…
PRO:
- Il casting (non degli adolescenti)
- Cliffhanger finale
- Colonna sonora abbastanza azzeccata
- Nessuno ha fame, sono solo in cinque a preoccuparsi di mettere qualcosa sotto i denti. Gioventù moderna
- CGI a tratti da mani nei capelli
- Serio rischio di diventare un teen-drama post apocalittico
Pilot 1×01 | 2.73 milioni -.0.9 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.