This never happens!”
Penny e Leonard stanno per
sposarsi. Era da tempo che i fans di The Big Bang Theory aspettavano questo
momento, non tanto perché morissimo dalla voglia di assistere al sicuro quanto
inevitabile ridimensionamento dei due personaggi, i quali saranno per forza di
cose sacrificati in
virtù delle dinamiche relative alla vita di coppia (insomma,
l’effetto Bernadette che ha già colpito Howard prima di loro), ma perché ormai
i continui tira e molla cominciavano a stancarci. Ma questo avvenimento cosa
comporterà per Sheldon Cooper, refrattario ad ogni tipo di cambiamento? Quello
che tutti noi ci aspettavamo: il caos. Un caos che non viene scatenato solo
dalla notizia di una possibile convivenza Leonard/Penny, ma da una serie di
avvenimenti che toccano il povero Sheldon nel profondo: prima l’università che
impedisce al fisico di cambiare il suo campo di studi e poi l’incendio che
distrugge la fumetteria di Stuart, “The
place where I go when I’m sad“. Il processo di umanizzazione di Sheldon che
va avanti ormai da un paio di stagioni ora è completo, o quasi. “L’ultimo dei vulcaniani”
che abbiamo imparato ad amare fin dal primo episodio è arrivato al suo “breakin’ point” e quando l’unica soluzione
possibile sarebbe la convivenza con Amy (e allora sì che il processo sarebbe
del tutto completo), gli autori ci mettono di fronte all’unica scelta
possibile: la partenza.
make you feel better to hear that your mother approved of your life choices?“
Beverly: “Well, you should
work on that.”
nozze tra Penny e Leonard vengono snobbate bellamente dal gruppo in favore di
un avvenimento ben più sconvolgente: Raj
ha finalmente fatto sesso con Emily. Evento che verrà sottolineato nuovamente
nel finale in quello che sarà il terzo (e ultimo) scambio di battute del nostro
amato astronomo in tutto l’episodio. Nulla di strano. I veri protagonisti della
puntata sono i due futuri sposini, alle prese con le proprie madri e l’annuncio
del loro fidanzamento ufficiale. Assistiamo così alla scena più divertente
dell’episodio: la videochiamata via Skype tra Leonard e la Dr.ssa Hoffstader,
che vede il suo apice nella dimostrazione di come il parere di Sheldon venga
maggiormente tenuto in considerazione rispetto a quello del suo stesso figlio:
“If she’s good enough for him, then she’s good enough for me”. Il tema della
famiglia verrà risollevato proprio nel finale quando Leonard e Penny, in veste
di “genitori di riserva”, prima si preoccuperanno amorevolmente per
l’amico/figlio adottivo Shelly, decidendo poi di farlo camminare con le proprie
gambe lasciando carta bianca riguardo il suo inaspettato viaggio “on the road”. Bravi gli autori a
sdrammatizzare il momento con un paio di botta e risposta “alla Sheldon”
evitando così di rendere l’arrivederci troppo smielato.
wife, your mother is every bit my problem as she is yours. So… I want a
divorce“.
Come già accennato in precedenza,
le sottotrame vengono sacrificate in favore della coppia principale e del loro
“figlio adottivo”. Howard e Bernadette devono trovare un’infermiera per la
signora Wolowitz. In seguito al forfait di due candidate perfino Penny si
cimenta nell’impresa, arrendendosi praticamente subito. Alla fine la coppia di “putz” troverà la soluzione ideale in
Stuart, il quale sembra avere un feeling particolare con la madre di Howard.
Probabilmente gli autori stanno cercando di mescolare un po’ le carte in tavola
provando nuove accoppiate, d’altronde i nostri protagonisti si stanno pian
piano accasando e si avverte il bisogno di colmare il vuoto lasciato da binomi
vincenti come quello Howard/Raj dei bei tempi andati. E in mezzo a tanti cerchi
che si chiudono c’è lei, Amy, principale artefice della trasformazione di
Sheldon da cyborg a “quasi essere umano”, che ora si ritrova da sola proprio
nel momento in cui il rapporto con Sheldon stava diventando (si fa per dire)
più fisico. Personalmente non credo che il rapporto/contratto tra i due
risentirà dell’assenza del nostro protagonista, ma confido in qualche exploit
del genere “rivale in amore” per far tornare Shelly a casa dalla sua bella e,
magari, per arrivare al tanto atteso “coito”.
Padawan.”
is the student, not the teacher“.
Prady ha ricevuto l’ordine in blocco per altre tre stagioni, e andrà sicuramente
in onda almeno fino al 2017, registrando, proprio con quest’ultimo episodio, un
nuovo primato, essendo il season finale di maggior successo nella storia dello
show, con 16.3 milioni di telespettatori. I numeri non sempre sono associati ad
un buon prodotto (ogni riferimento a The Walking Dead è puramente casuale) ma
in questo caso possiamo sicuramente affermare che la qualità si è vista. La
serie non è chiaramente ai livelli delle prime stagioni, ma dopo 159 episodi, The
Big Bang Theory riesce ancora a coinvolgerci e strapparci qualche risata, per
nulla semplice se si pensa che sono già passati sette anni dalla messa in onda
dell’episodio pilota.
- La videochiamata tra Leonard e sua madre, Christine Baranski è come al solito perfetta nell’interpretazione di Beverly Hofstadter;
- E ovviamente la chiamata di Penny a sua madre, in particolare la minuziosa spiegazione di Penny riguardo il lavoro del suo futuro marito: “He works with lasers and atomic magnets”
- Stuart e il suo humor nero
- I personaggi secondari sono quasi totalmente sacrificati per lasciare spazio solo ed unicamente a Leonard, Penny e il loro figlio adottivo Shelly
- Howard e Bernadette hanno raggiunto il loro apice di inutilità riproponendo situazioni molto simili all’episodio precedente
Status Quo Combustion” è un finale di stagione che ha un impatto molto forte
sullo spettatore e ci mette di fronte all’ennesima partenza di uno dei
componenti del gruppo, il più importante possiamo dire, ponendoci d’innanzi a
numerosi quesiti: “Se la caverà Sheldon senza il suo inseparabile amico
Leonard?”, “Che ne sarà della relazione con Amy?” ma soprattutto, adesso che le
coppie sono fatte, la serie subirà dei cambiamenti radicali? Non ci resta che
aspettare per scoprirlo.
The Gorilla Dissolution 7×23 | 14.1 milioni – 3.7 rating |
The Status Quo Combustion 7×24 | 16.3 milioni – 4.8 rating |
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.