The Blacklist 3×05 – Arioch Cain (No. 50)TEMPO DI LETTURA 4 min

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Questo episodio, come il precedente, ha una trama verticale dura e difficile. Se lo scenario aperto dal pensare a quello che un padre può fare ai propri figli, quando non corrispondono perfettamente alle sue aspettative, è infatti inquietante, quello aperto dal pensare a cosa possono fare dei ragazzini, con un computer e un tuffo nel Dark Web, non lo è da meno.
Per fortuna, ci sono molti altri elementi a sollevare lo spirito. Primo fra tutti Dembé: non esistono parole umane per rendere giustizia a un uomo il quale è stato torturato, dopo essersi liberato dai suoi aguzzini si è beccato pure una pallottola a tradimento, comunque riesce ancora a salvare Red e Lizzie da Mr. Solomon. Standing ovation e 92 minuti di applausi.
A proposito di Mr. Solomon, egli si trova a dar voce a tutto il pubblico quando chiede ai protagonisti cosa ci sia fra di loro. La risposta sembra venire da sola: Mr. Reddington dà a Lizzie e a Dembé lo stesso grande abbraccio quando li ritrova, dopo aver creduto di averli persi e veglia l’amico africano stando al suo capezzale in ospedale, proprio come aveva fatto, a suo tempo, con l’ex agente dell’ F.B.I. La questione però non è chiusa, così come è solo rimandato il duello finale, la resa dei conti definitiva fra Red e Solomon, che il fandom spera si concluda con la lenta e dolorosa morte di quest’ultimo. Soprattutto dopo che egli voleva spiegare come si sfiletta un salmone usando Lizzie quale cavia.
Ressler, dal canto suo, fa qualcosa di più che limitarsi a portar dentro il blacklister di giornata che gli viene consegnato caldo caldo in confezione regalo. Arriva perfino al punto di prendere posizione a favore della sua ex collega, ora fuggitiva. Uno sforzo di cui gli siamo grati. Vedremo come se la caverà a dover riferire e collaborare col Direttore della Cabal in persona. Chi però si ritaglia alla grande il suo posto al sole è, per una volta, l’agente Aram Mojtabai. Chi infatti, meglio di lui, può interrogare un nerd, parlandogli in linguaggio macchina? Inoltre deve pure gestire i contatti con Reddington. Il tutto senza perdere la tenera goffaggine che gli è tipica.
Intanto, Tom Jacob si dà da fare, con impegno e pure con un certo stile. Sembra quasi stia studiando per diventare il successore di Mr. Reddington. Un discreto fascino, diverse identità segrete e la capacità di parlare una lingua straniera con classe naturale ci sono già. Nello scorso episodio si è pure cimentato con una Storiona della Buonanotte, cioè uno di quei bei racconti tipo “era l’estate di quando avevo 15 anni” con cui il Concierge del crimine ama gratificare i suoi ascoltatori. Ciò è molto importante, perché finora il protagonista ha ceduto ad altri il privilegio di tali monologhi solo due volte, un po’ come cedere il letto ad un ospite di riguardo. Stiamo parlando di gente come Berlin (“Quant’era bello quando si festeggiava il 1° maggio ai tempi dell’Unione Sovietica”) e il Maggiore William, interpretato da Lance “Bishop” Henriksen (“Mio zio aveva un cane”).
Tom Jacob deve mangiare ancora qualche michetta per arrivare ai livelli del maestro, ma avanti così. Potrebbe essere la via giusta per riconquistare Lizzie e farsi dare “la seconda chance”.  D’altronde, non si dice sempre che le ragazze finiscono a sposare qualcuno che somigli al loro padre? Vedremo gli sviluppi di questi intriganti presupposti. Nulla si può dire sulla prossima puntata perché, come è noto, la prima regola del Fight club è di non parlare mai del Fight club.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Dembé a dir poco monumentale
  • Aram e la rivincita dei nerd
  • Mr. Solomon dà voce a tutti noi
  • Si rivede Kate Kaplan
  • Gli inquietanti poteri dei ragazzini che si ficcano nel Deep Web
  • Una sistematina alla pettinatura di Asher Sutton non guasterebbe

 

Si continua a tutto ritmo, alternando momenti angoscianti ad altri più leggeri, personaggi brutti, sporchi e cattivi a gente raffinata, ben vestita e mediamente buona. Oramai è una corsa, né giusta né logica: chi arriva per primo vince, indipendentemente dalle sue buone ragioni. Il voto alto per questa puntata è merito di Dembé, di Tom Jacob e della scena ben congegnata di “stallo alla messicana”.

 

The Djinn 3×04 6.68 milioni – 1.4 rating
Arioch Cain 3×05 7.03 milioni – 1.5 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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