Samar: “Are you drinking Communion wine?”
Red: “Yes, it’s God-awful, if only they switched to a good Burgundy, people would be much more devout.”
Già dalla foto a fianco si capiscono molte cose: quella assunta dall’attore James Spader non è certo la posa in cui ci si mette di solito per dialogare con un alto prelato. A parte il suo sarcasmo generale e la definizione di decent person, degna persona, riconosciuta a Papa Francesco, si intuisce immediatamente il poco rispetto portato dal suo personaggio al cardinale in questione. In una puntata piuttosto cupa, comunque, il parlar anche di religione regala ottime battute, come quella sopra e quella secondo cui la religione è cosa potenzialmente buona rovinata dagli uomini. Come dare torto a Mr. Reddington? Il fattore umano conta sempre moltissimo: un po’ come con la scuola, il cast di insegnanti, educatori e compagni con cui ci si ritrova in parrocchia può fare la differenza fra un’esperienza che salva la vita e una che, invece, la rovina. Detto questo, andiamo con ordine.
Lo scorso episodio ci aveva lasciati con una domanda: “Come darà Lizzie ai suoi uomini l’annuncio della propria gravidanza?”. La cosa viene risolta in modo rapido: Reddington già lo sapeva, in quanto attento osservatore, Tom invece trova la “lista dei pro e dei contro” compilata dalla futura madre. La reazione dei due alla notizia è molto diversa: se il padre del nascituro è caricato a pallettoni di gioia e positività, il Concierge del crimine vede innanzitutto nuove preoccupazioni, non piccole, aggiungersi a quelle già sulle sue spalle. Forse per questo, nel corso dell’episodio, dà sia il meglio che il peggio di sé: il peggio quando costringe i due che ha rintracciato nei boschi a cantare un’allegra canzoncina da boy scout sotto minaccia di una pistola puntata, il meglio quando, sul finale, racconta a Lizzie di avere seguito la madre di lei durante la gravidanza. Se qualcuno aveva dei dubbi dopo aver visto le scene di “The front (No. 74)” dove lui vegliava Liz all’ospedale, mentre in sottofondo i Cloud Cult cantavano “You were born”, ora sono definitivamente dissipati: biologia o meno, lei per lui è la bimba di cui si è occupato da sempre, magari sbagliando come tutti gli umani ed egli non vede perché dovrebbe smettere adesso.
Questa parte della vicenda finisce, per ora, con la protagonista al telefono con un’agenzia di adozioni, per collocare il bambino presso un’altra famiglia, quando nascerà. Ok, lei ha segnato i suoi rapporti con Reddington nella colonna “contro” il diventare madre, ma sarà davvero pronta a lasciare andare la sua creatura e a non saperne mai più niente, quando l’avrà vista in faccia? Tra le soluzioni possibili non ci sarebbe affidarlo alla famiglia Zuma? Perché figlia e nipotina di Dembé non sono più state nominate, ma certamente saranno state ricollocate in un luogo sicuro. Siamo, inoltre, proprio certi che l’avere alle spalle il nostro criminale sia tutto questo danno? Chiaramente, lei è molto irritata dall’avere un uomo che la controlla, non si sa bene con quale diritto, impedendole per esempio di trasferirsi a Boston. Più che il gesto in sé, è l’atteggiamento complessivo di lui ad esasperarla, tra iperprotettività e spiegazioni non date. Prevedibilmente, tuttavia, il parto avverrà nel finale di stagione e ci sarà tutto il tempo per ponderare una saggia decisione. Intanto, giusto per movimentare un po’ le acque, per la prossima puntata è già previsto il ritorno di Margarita Levieva nel ruolo di Gina Zanetakos. Vedremo come reagirà al vederla il futuro paparino Tom.
Per quanto riguarda il blacklister di giornata, ci si arriva mediante una trama al sapor di Il Codice Da Vinci o di chi per esso, con la riesumazione di antichi strumenti di tortura medievali. Perché insomma, bisogna trovare qualche punto originale quando si rischia di somigliare troppo ad un qualsiasi episodio di Law and Order. A parte l’amaro in bocca lasciato dal pensare a come si possono manipolare facilmente le persone sbandierando alti ideali o che genere di personaggi possono essere quelli a cui vengono messi in mano bambini e ragazzi, notiamo come anche la trama verticale sia, ormai, al servizio di quella orizzontale. Arrivare a smascherare chi c’è dietro al gruppo Vehm serve a Reddington per finanziare quella che, parlando con Samar e Lizzie, egli definisce “La nostra guerra”. Si vis pacem, para bellum, dicevano gli antichi. Con il mondo come è messo oggi bisogna aggiungere: “Se vuoi preparare la guerra, procura prima di aver fatto un’adeguata raccolta fondi”. Nel caso specifico, se un uomo che ha già svariati miliardi e ha preso al Direttore i fondi d’emergenza ha bisogno di ulteriore denaro, viene da chiedersi quali siano le reali dimensioni della guerra che vuol fare. Non piccole, certamente.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Mr.Gregory Devry 3×11 | 7.42 milioni – 1.6 rating |
The Vehm 3×12 | 7.07 milioni – 1.6 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).